12 • Ti appartengo

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Le ragazze erano appena tornate in casetta dopo un lungo viaggio verso il tempio Uluwatu, un luogo di culto attivo nella penisola di Bukit. Si godeva di una vista meravigliosa lì, e infatti tutte loro rimasero estasiate dal panorama che avevano difronte: si poteva vedere tutta Bali. 



Angelica entrò per prima, e si chiuse in bagno siccome tratteneva la pipì da un po', mentre Anna prese a stendersi sul letto, stremata, lanciando lo zaino alla rinfusa, per poi passare a massaggiarsi le tempie. Viky, con pazienza, raccolse lo zaino della sua amica e lo adagiò sul suo di letto, accomodandosi accanto a lei.

"Stai bene? Vuoi dormire un po'?", le domandò.

"No, non so nemmeno io come sto e cosa voglio fare. So solo che sono a Bali e anche qui la vita è contro di me", le rispose Anna, sbuffando.

"Che ne dici se stasera usciamo tutte quante eh? Andiamo a ballare in quel disco bar qui vicino, si paga pure poco!", le propose Viky, con un sorriso e con un'aria altamente convincente: convincente si, se solo non fosse con l'umore a terra.

"Non lo so", replicò, abbassando lo sguardo.



Viky era rimasta anch'essa delusa dal comportamento dell'attore, si era fidata di lui, e invece aveva mal riposto le sue speranze, e le dispiacque molto di più, perché mentre con Giovanni non c'era mai stata abbastanza stima, con Tom ce n'era stata, e anche tanta.

Anna non riusciva a pensare ad altro, l'unica cosa che faceva era aggiornare il profilo Instagram dell'attore e della sua ex; Tom non aveva neanche una storia, ma Ellicia ne aveva quattro, però in tutte c'era solamente la meravigliosa Bali. Quando pensava al racconto di Angelica, piangeva per due minuti e poi si ricomponeva, ed era un ciclo infinito che si ripeteva da quella notte fino a quel pomeriggio. Prima si diceva a sé stessa di non piangere per una persona così, e dopo ripensava ai momenti che aveva vissuto con lui e ai ricordi che ormai aveva costruito, e i suoi occhi si trasformavano in una fontana implacabile. Le sue amiche le erano state accanto, e non avevano chiuso occhio per tutta la notte, così da poterla distrarre e mangiare schifezze senza alcuna sosta: si sa che mangiare roba calorica è un toccasana e una gioia in più quando si sta così male.

Angelica uscì dal bagno, ed anche lei, come Viky, si accomodò accanto ad Anna carezzandole delicatamente un braccio.

"Ho sentito la conversazione mentre ero in bagno, allora cosa vuoi fare?", le chiese.

"Non lo so, ma tu non devi vederti con Tatiana?"

"No, quando una di noi sta male si sta insieme, lo abbiamo promesso!"

"Ha ragione Angy, lo abbiamo promesso", aggiunse Viky.

"Si, ma io non ho voglia di fare nulla, quindi potete anche andare a divertirvi", dichiarò, prendendo il suo cellulare e andando a guardare il profilo di Tom su Instagram per l'ennesima volta.
"Ancora? Ma la smetti?", sbottò Viky, togliendole da mano il telefono, intanto che Anna sbuffò rumorosamente.

"Cosa vuoi? Fatti i fatti tuoi!", le urlò.

"No. Numero uno, sei qui a Bali con noi e non ti permetto di restare sul letto a poltrire come una cinquantenne obesa. Numero due, se ti tolgo il telefono da mano non lo faccio di certo per cattiveria, e questo tu lo sai, lo faccio per te. Non puoi passare tutto il giorno a cercare il suo profilo su Instagram causandoti solo più dolore, sei sempre stata una masochista, ma non in mia presenza, non te lo lascerò mai fare. Posso capire all'inizio, ma ora basta, stai esagerando! Tirati su! Sai quante volte abbiamo affrontato momenti duri a causa di Giovanni? Ebbene, hai sempre trovato la forza di tirarti su, ed ho bisogno che ti tiri su anche ora. La forza è sempre dentro di te, lo sai. Scegli se preferisci buttarti a terra senza risolvere niente o rialzarti e mostrarti per la vera donna che sei."

Viky le voleva bene, e questo era risaputo. Anna ascoltava sempre i consigli della sua amica, ogniqualvolta le dava ascolto ed ovviamente aveva ragione su tutto, ogni parola. Ma lei era veramente stanca; stanca di pensare di aver trovato la felicità per poi accorgersi che era stata solamente un'illusione, stanca di rialzarsi ogni volta e mostrarsi forte agli occhi del mondo, aveva bisogno di cadere, aveva... aveva assolutamente bisogno di uscire da quella stanza.

"Ha ragione Viky, e tu lo sai. Faremo qualsiasi cosa tu voglia, dicci solo cosa", le disse Angelica.
"Cosa voglio? Che mi lasciate un po' d'aria! Mi sento soffocare, io esco!", ribatté, afferrando il suo cellulare dalle mani di Viky e alzandosi dal letto in un secondo.

"Ma che cosa ti prende?", le chiese la bionda corrugando la fronte.

"Mi prende che voglio stare da sola!", sbottò, aprendo la porta e richiudendosela subito dietro, per poi allontanarsi verso una strada a casaccio con altre casette nei dintorni.

Si sedette su un marciapiede, e andò a controllare il profilo Instagram dell'attore, ma non c'era ancora alcuna storia, e per la cinquantesima volta si ritrovò a sbuffare in quella giornata. Chiuse gli occhi e cercò di inspirare aria fresca nei polmoni. Sapeva di aver sbagliato nel rivolgersi alle sue amiche in quel tono così duro e antipatico, ma aveva bisogno di stare da sola, di pensare, di rimettere i puzzle al proprio posto, e non poteva farlo con loro che le stavano accanto ventiquattro ore su ventiquattro. Sapeva quanto loro tenessero a lei, sapeva quanto l'avessero aiutata in passato ed anche in quel momento, e avrebbe chiesto scusa, ma per un po' aveva bisogno di stare da sola per riflettere.

Non fece neanche in tempo a pensarlo che qualcuno si sedette accanto a lei. Anna si girò per capire chi fosse, e si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo: era Marco.

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