11 • Baci sbagliati

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Un nuovo giorno era già arrivato: la luce del sole entrò forte nella suite così da illuminare l'intera stanza, e il cinguettare degli uccellini rese quel risveglio mattutino piuttosto magico per Anna che, quasi per paura di non trovare più Tom al suo fianco, non voleva aprire gli occhi. Allungò una mano alla sua destra come per tastare se ci fosse, e in un attimo sentì sotto il palmo, il corpo tonico dell'attore che giaceva accanto a lei. Anna si decise finalmente ad aprire gli occhi, e Tom era proprio lì, steso di fianco con la faccia rivolta verso di lei, con gli occhi ancora chiusi e la bocca schiusa, che dormiva beatamente. Era davvero un cucciolo tenerissimo; con i capelli spettinati e l'espressione del viso più dolce al mondo, sembrava un bambino che dopo aver passato la notte a giocare fosse crollato lì sfinito. 



La ragazza ripensò con un sorriso alla notte appena trascorsa, ricordandosi della premura di Tom nel toccarla, nel baciarla e nel possederla, dei loro respiri irregolari e dei loro gemiti che si mischiarono l'uno con l'altro, dei baci caldi e avvolgenti che si scambiarono per tutta la notte, e infine dei loro corpi che uniti diventarono uno solo.

Tom era stato colui che si era preso la sua innocenza, e lei se lo sarebbe ricordato per tutta la vita, ma soprattutto, era contenta di aver donato proprio a lui la sua prima volta. Le aveva fatto conoscere cosa significasse essere desiderata ed essere vista per la persona che era, le aveva fatto capire che meritava di meglio e che quell'attesa ne era assolutamente valsa la pena.

Anna, con una mano, andò a carezzare delicatamente il capo dell'attore e tentò di non svegliarlo, voleva bearsi di quello sguardo e di quel momento che da lì a poco sarebbe finito, poiché sarebbe dovuta ritornare dalle sue amiche. Gli carezzò i capelli, morbidi e arruffati, e poi gli carezzò il viso, partendo dalla guancia fino a sfiorargli le labbra.

Tom mugugnò, e dopo qualche secondo aprì gli occhi e le sorrise.

Quel sorriso sciolse il cuore di Anna in quattro e quattr'otto; entrambi si scrutarono per un tempo che pareva infinito.

"Non volevo svegliarti", gli sussurrò delicatamente.

"Hai fatto bene invece, io sono un gran dormiglione!", esclamò.

"In genere anche io, ma qui a Bali riesco sempre a svegliarmi prima, le mie abitudini sembrano cambiate."

"Come hai dormito?", le domandò, osservandola assorto.

"Benissimo, ho dormito davvero bene e tu?"

"Anche io, non dormivo così dal un bel po'", le sorrise, per poi avvicinarsi e prenderle il viso tra le mani.

Tom eliminò le distanze tra di loro con un bel bacio, e Anna accolse le labbra dell'attore con piacere, anche perché non aspettava altro. Si scambiarono un bacio lento e romantico, così dolce e puro.

"Buongiorno", mormorò contro le labbra di lui.

"Ora si che è un buongiorno", le rispose l'attore baciandola nuovamente.

Quando i due si staccarono e si misero a sedere, trovarono difronte a loro un carrello con sopra la colazione, con cibi sia dolci che salati; quelle brioche e quei pancake erano abbastanza invitanti. In verità, sembrava tutto davvero delizioso, ed Anna aveva una fame da lupi in quel momento che avrebbe divorato tutto in un sol boccone, e anche Tom non scherzava.

E certo, dopo una notte sfiancante dove tutte le energie erano state consumate in altro, chi non avrebbe fame!


"Ma che ore sono?", le domandò Tom alzando un sopracciglio.

"Non ne ho idea, il mio telefono è rimasto nella pochette e non so dove sia finita", ribatté con un'alzata di spalle.

Tom, allora, si alzò dal letto con l'intenzione di recuperare i suoi boxer, mentre Anna non smetteva di fissare il punto più basso del ragazzo; era più forte di lei, non riusciva a non farlo. Era strano pensare che proprio il piccolo Tom, nella notte appena trascorsa, aveva avuto accesso alla sua zona più privata. E le faceva ancora più strano il voler ripetere tutto nuovamente anche quella mattina.

L'attore indossò rapidamente i boxer e si chinò in avanti per afferrare qualche altro indumento da terra. Quando si rialzò, Anna notò che aveva in mano i suoi slip e il rossore sulle sue guance crebbe a dismisura.

"Ancora ti imbarazzi? Anche dopo quello che è successo stanotte?", Tom rise nel vedere le sue guance tingersi di rosso, e ritornò sul letto gattonando fino a raggiungerla.

"Credo che mi imbarazzerò ancora per un bel po'", gli rispose gettandogli le braccia al collo, attirandolo verso di sé per dargli l'ennesimo bacio.

Quelle labbra erano ormai diventate una dipendenza per lei, più ne aveva e più ne voleva. L'avrebbe baciato anche per l'intera giornata se avesse potuto, ma purtroppo i doveri chiamavano.

Si staccarono e si sorrisero ancora una volta: era decisamente la mattinata più bella nella vita di Anna quella.

"Tieni, i tuoi slip. Indossali!", le disse Tom.

Lei annuì, li afferrò e li indossò velocemente, in due secondi.

L'attore scese nuovamente dal letto per prendere i suoi pantaloni con all'interno il cellulare, e notò alcuni messaggi dei fratelli e dei genitori che chiedevano preoccupati dove fosse finito.

"Beh, che ore sono?", gli chiese Anna, incuriosita.

"Sono le dieci e un quarto, e la mia famiglia al completo è preoccupata per la mia incolumità", rise.

"Immagino, lo sarei anche io. Potevi avvisarli e dire che passavi la notte da un'altra parte."

"Se solo sapessero che siamo nello stesso posto ma in appartamenti diversi", affermò facendo spallucce.
"Già! Io ho fame, mangiamo?", gli propose, intanto che osservava il cibo lì davanti con l'acquolina in bocca.

"Certo, rispondo ai miei avvertendoli di essere vivo e che li raggiungerò a breve; arrivo subito", replicò.

Anna non aveva intenzione di alzarsi senza indossare nient'altro che gli slip, e pensò di poter prendere in prestito la camicia di Tom, proprio come accadeva nei classici film romantici, dove la donna, dopo aver fatto l'amore, si alzava da letto per poi indossare la camicia del proprio partner e andare a preparare la colazione, a differenza, però, che in quel caso la colazione era già pronta ed aspettava solo di essere divorata.

La ragazza si calò dall'altra parte del letto e raccolse la camicia dell'attore, infilandosela velocemente, per poi alzarsi e mettersi alla ricerca del suo cellulare. Dopo averlo trovato, avvicinò il carrello con sopra il cibo al piccolo tavolino che giaceva al centro della stanza.

Anna non ebbe il tempo di osservare la suite la notte prima, impegnata a concentrarsi su altro, e quando in quel momento poté girarsi un po' intorno, notò quanto fosse uguale alla vecchia suite che condivise con le ragazze quando alloggiavano lì.

Tom, dopo pochi minuti, posò il cellulare e si accomodò accanto alla ragazza, che nel frattempo stava sistemando in un piatto qualche brioche e qualche toast. Notò poi, con suo immenso piacere, che indossava la sua camicia e sorrise a riguardo.

"Ah, vedo che indossi la mia camicia", dichiarò con un ghigno.

"Si, non credo che infilarmi il vestito di ieri sera sia piuttosto comodo ora", gli rispose, porgendogli il piatto che stava riempiendo di cose buone con tanta cura.

"Cosa?", le chiese Tom piuttosto confuso.

"E' tuo", gli sorrise.
"Ma lo stavi preparando tu!"

"Si, ma per te. Ora lo faccio anche per me", asserì, mettendogli il piatto davanti.

"Sei gentile tesoro, ma non devi sai? Ho le mani e posso farmi un piatto anche da solo.""Si, ma fatti viziare un po'. Stanotte sei stato così dolce con me, voglio essere io per una volta dolce e premurosa con te."

Tom mise su un sorriso e l'afferrò per i fianchi, spostando di poco il carrello con sopra la colazione, mettendola a sedere sulle sue gambe. 

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