6 • Relax a Balangan

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La sveglia suonò alle otto in punto facendo sobbalzare le ragazze che udirono e odiarono quel suono così frastornante di prima mattina. Anna si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi e facendo uno sbadiglio, mentre Viky ed Angelica erano ancora stese nel letto a lamentarsi.

"Ho ancora sonno!", esclamò Viky.

"Anche io, è troppo presto!", aggiunse Angelica.

Anna, invece, nonostante il sonno, non vedeva l'ora di andare in spiaggia e si alzò proprio di buonumore; che c'entrasse Tom questo era evidente, non poteva negarlo.
La sera prima aveva vissuto un momento davvero speciale in compagnia dell'attore, ed era riuscita per la prima volta a scacciare Giovanni dalla sua testa; per la prima volta non lo aveva minimamente pensato e questo la rendeva ancora più contenta. 

Tom era la giusta medicina che le serviva per farla uscire, lentamente, da quel tunnel oscuro che era il suo passato.

"Ragazze per favore, vi do un altro quarto d'ora di tempo, poi dovete assolutamente alzarvi o faremo tardi e non deve accadere", fece Anna mentre dalla valigia sceglieva il costume che avrebbe indossato quella mattina. 

"Che quarto d'ora sia", disse Angelica prima di chiudere nuovamente gli occhi.

Anna andò in bagno, si diede una veloce rinfrescata ed alzò i capelli in una coda alta. Optò per un costume ad un pezzo di colore bianco con un'ampia scollatura sui seni. Era in assoluto il suo preferito; fu Viky a convincerla di prenderlo, siccome era scollato lei aveva pensato che non lo avrebbe mai messo, troppa era l'insicurezza che l'attanagliava sul suo corpo, e invece in quel momento si sentì pronta per indossarlo, era proprio il giorno giusto in cui metterlo. Indossò poi un pantaloncino di jeans e un kimono a maniche lunghe, velato e dello stesso colore del costume. Si diede una veloce occhiata allo specchio e si piaceva.

In quel momento, davanti lo specchio, si piaceva.

Con un sorriso uscì dal bagno, si avvicinò alla sua valigia per dare una sistemata veloce e poi preparò lo zaino che avrebbe portato con sé in spiaggia.

"Quanto dista la spiaggia da qui?", chiese Viky mentre si alzava lentamente dal letto stiracchiandosi.

"Un'oretta e venti scarsa, credo. Almeno, così ho letto su internet. Anche i ragazzi ci hanno detto quest'orario, ricordi che ci andarono due giorni fa?", le rispose Anna.
"Oh, ci aspetta un viaggio in un altro minibus! Almeno non dobbiamo andare a visitare templi, grazie a Dio", affermò la più vivace delle tre mentre prendeva dalla sua valigia un costume a due pezzi rosso vermiglio. 

"Non abbiamo finito con i templi, ci riandremo. Che ti piaccia o no."

"D'accordo, ma dov'è finita la ragazza che conoscevo prima di Bali? Quella pigra fino al midollo", le disse Viky fermandosi accanto all'amica intenta a piegare un asciugamano. 

"E' rimasta a Napoli. Siamo su un'isola, stiamo realizzando il nostro sogno, non posso non voler visitare i posti più caratteristici e farlo con sempre tanto entusiasmo. Per quanto io possa stancarmi di camminare, non mi frega niente. Sono qui e voglio vivermi appieno tutto quanto", dichiarò Anna girandosi verso l'amica che la guardava con una mano poggiata sul fianco mentre con l'altra manteneva il costume.

Quando lei si girò, però, Viky strabuzzò gli occhi ed un sorriso malizioso le comparì sulle labbra.

"Ma che succede qui? Oggi siamo con le poppe all'aria?", fece alzando un sopracciglio.

Anna sorrise scuotendo la testa e sorpassandola per andare a prendere il suo cellulare.



"E' solo un costume, giusto più scollato, ma niente di che."

"Si certo. Non me la racconti giusta sorella."

"Ma è un costume non un invito per l'altro sesso di potersi avventare addosso e stuprarmi", affermò innervosita l'altra.

"Okay, non ti scaldare, stavo scherzando. Non sai più scherzare? Che c'è, l'altra Anna che sa scherzare è rimasta anche lei a Napoli?", la provocò.

"Smettila. Non sembrava stessi scherzando dal tuo tono."

"Ti voglio solo dire una cosa: questo costume te l'ho fatto comprare io, perché a te piaceva ma siccome era piuttosto scollato non lo volevi, dicevi che non lo avresti mai messo. E sai perché? Perché sei sempre stata impegnata a dare cattivi giudizi al tuo seno prosperoso. Lo hai sempre criticato e facevi di tutto per coprirlo, anche con costumi osceni da nonnina. Quindi, sono più che felice che tu stia acquistando sicurezza con il tuo corpo e stai imparando a vivere con quel bellissimo seno che hai. E se devo ringraziare Tom per questo, allora dopo gli darò un abbraccio", sorrise lei con dolcezza.

Erano rari i momenti in cui Viky sceglieva di essere dolce, ad esempio quando si trattava di riprendere la sua amica e farle capire determinare cose o quando le faceva un complimento. Era sfacciata, a volte volgare, ma bellissima e perfetta così com'era, Anna non avrebbe cambiato la sua amica per nessun'altra al mondo.

"Ti voglio bene, peste. Sai che avendo avuto da sempre problemi a convivere con il mio corpo non riuscivo a stare tranquilla se indossavo qualcosa che mi mettesse in evidenza i fianchi o addirittura una scollatura sul seno... era impensabile. Da quando ho iniziato a stare con Giovanni, ho cercato di mostrarmi un po' di più, eppure, era come se lui non mi vedesse e mi faceva sentire come una sconsiderata, una poco di buono. Tom, invece, non fa altro che farmi complimenti e infondermi sicurezza, non ha fatto chissà che cosa, eppure le sue parole e le sue piccole attenzioni mi fanno bene", spiegò lei con evidente commozione.

Quel ragazzo era davvero la sua cura, e Viky questo lo sapeva, per quanto strano e assurdo poteva sembrare, un attore gentile e buono che portava il nome di Tom Holland stava facendo ritrovare sicurezza e stabilità alla sua amica, che da tempo vagava senza più riuscire a ritrovare sé stessa.

"Non hai idea della felicità che mi trasmetti con queste parole. Sono davvero contenta che tu stia ritrovando lentamente la pace", le disse l'amica andandole incontro per abbracciarla.Anna la strinse forte e sorrise.

Quel viaggio stava diventando più interessante e stimolante del previsto.



"Okay ora va in bagno, e fai quello che devi fare o perderemo tempo, sono già quasi le nove ed Angelica perderà di sicuro mezz'ora, quindi va", asserì lei sciogliendosi dall'abbraccio.

Viky, allora, entrò in bagno mentre Angelica si mise a sedere stiracchiandosi e prendendo il suo cellulare.

"Buongiorno tesoro, ho sentito tutto il discorso con Viky e sono super felice per te amica mia. E' strano sentirti dire queste parole", fece la bionda rivolgendole un sorriso estremamente dolce.
"Grazie Angy, ti voglio bene. Sono felice anch'io."

"A che ora dobbiamo scendere?"

"Alle dieci. Hai già scelto il costume che metterai?"

"Si, un costume a due pezzi turchese. Tu stai molto bene con quel costume sai? Ti valorizza molto le forme, sei bella davvero", ammise Angelica alzandosi finalmente dal letto.

"Oh, grazie tesoro, stamattina non posso sopravvivere a tutti questi complimenti", rise Anna che nell'attesa si accomodò sul suo letto.

"Aspettatene altri, perché di sicuro Tom te ne farà."
Anna sorrise pensando a quel che sarebbe successo dopo; avrebbero fatto colazione con gli altri, avrebbero passato una bella oretta tutti insieme nel minibus dopodiché sarebbero andati in spiaggia e avrebbero passato e vissuto bellissimi momenti.



Non vedeva proprio l'ora.

Passarono alcuni minuti e Viky uscì dal bagno portandosi dietro una lunga scia di profumo, mentre felice si dirigeva verso il suo zaino adagiato il giorno prima sul tavolo della suite. Angelica, invece, andò in bagno per vestirsi.

"Hai messo nello zaino due asciugamani?", chiese Viky ad Anna.

"Si", rispose l'altra.

"Ed hai messo l'olio per i capelli?", le chiese ancora.

"Si."

"E l'olio abbronzante?"

"Anche."

"E la crema protettiva?"

"Si, Viky ho portato tutto sta tranquilla", fece Anna con un'alzata di occhi al cielo.

"Anche una spazzola morbida?"

"Si, si, si. Dobbiamo solo scendere a fare colazione."

"Sei sicura di aver messo tutto? Il ricambio lo hai portato?"

"Si, una maglia, uno slip e un reggiseno, il pantaloncino ce l'ho addosso. Hai finito, adesso?", chiese lei spazientita.

"Okay, perfetto. Ricorderò queste cose anche ad Angelica", sorrise Viky sedendosi sul letto aspettando l'amica.



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