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Agueda

La odiavo!

La odiavo così tanto che non riuscivo a spiegare. Non ci potevo credere che ci ero cascata di nuovo nei suoi giochetti. Quella ragazza sembrava che mi stregasse ogni volta che mi guardava con quegli occhi azzurri. Ero stupida e mi odiavo, perché ogni volta mi perdevo di fronte a lei, le avevo permesso di fare ciò che voleva e non avrei mai dovuto. Inoltre odiavo il fatto per come mi facesse sentire, eccitare con solo un semplice tocco.

Dovevo porre fine a tutto questo!

L'unica cosa da fare era recuperare la memoria e tornare a casa, alla vecchia vita.

Avevo voglia di conoscere persone nuove e magari una relazione sana con una ragazza che mi trattasse in modo decente.

"Principessina, è la terza volta che ti chiamo!" Esclamò Estella schioccando le dita.

"Scusa...stavo pensando."

"Stasera vado a una festa, quando torno voglio che sia tutto in ordine, non combinare altre cazzate. Intese? " Sembrava una madre che dettava le regole.

"Poss..." Mi schiarii la voce. " Posso venire con te?" Chiesi sperando in una sua risposta positiva.

"L'ultima volta che sei venuta con me ad una festa, eri rimasta in reggiseno e con una bottiglia di cognac in mano, quindi no! " Rispose andando a cercare dei vestiti adatti per la festa.

Ero finita in reggiseno?

Era davvero la verità o mi stava mentendo per non avermi tra i piedi?

Anche io volevo uscire e divertirmi, ormai ero stanca di essere rinchiusa in quella casa.

"Ti prego...non ti darò fastidio e non berrò." Le feci gli occhi dolci come una bambina.

"Va bene." Sbuffò prendendo dell'armadio una camicia bianca.

Decisi di vestirmi anche io, perciò presi una gonna nera abbastanza corta e una camicetta gialla di seta, che mi stava un po' stretta, perciò fui costretta a lasciare alcuni bottoni aperti. Scelsi le scarpe basse ma erano eleganti e poi mi truccai leggermente, lasciando i miei capelli sciolti.

Quando vidi Estella invece rimasi imbambolata a fissarla, i pantaloni neri e quella camicia bianca, le stavano da Dio. Con quel look faceva immaginare tante cose...

Basta! Non dovevo pensarla!

Estella mi guardò attentamente, ma non mi disse nulla.

Non dovevo aspettarmi nessun complimento da lei!

Eppure avrei voluto sapere se le piacevo con quei vestiti.

Anzi no, io le facevo schifo, avevo avuto la conferma ieri, perciò dovevo smetterla di pensare che lei potesse mai cambiare idea su di me.

Estella prese la macchina e partimmo e una volta arrivate a destinazione, scese dalla macchina e arrivò verso di me.

"Mi raccomando, Agueda, non bere, non andare nei bagni e non accettare niente da nessuno. Perché se fai casini , ti assicuro che non la passerai liscia! Voglio divertirmi questa sera." Spiegò lei concentrata, mentre io già mi persi nel sentire il suo profumo.

Che aveva detto? Sinceramente dopo 'non bere'  non avevo più sentito una parola.

"Si chiaro." Risposi.

Ci dirigemmo verso la grande villa dove si svolgeva la festa e una volta entrate, Estella scomparve dalla mia vista. Mi sentivo un po' a disagio, perché non ero una ragazza da feste, piuttosto preferivo stare a casa a guardarmi un film, ma volevo anche sperimentare nuove cose.

Coraggio Agueda, ce la puoi fare!

Mi diressi verso il bancone, ma dopo pochi passi andai a sbattere contro qualcuno. Era una ragazza dai capelli castani, aveva gli occhi verdi ma anche un po' marroni.

"Potresti stare più attenta la prossima volta." Disse dura.

Certo, che erano tutte molto gentili quelle che incontravo.

"Scusami...io..."

"Tranquilla, stavo scherzando." Sorrise e mi raccolse la borsetta che era caduta per terra.

"Piacere, io sono Yolanda. " Mi porse la mano ed io gliela strinsi presentandomi a mia volta.

Un attimo dopo, notai Estella che ballava molto affiattamente con una ragazza bionda. Erano così vicine, quella cosa mi diede così fastidio che mi viene da stringere i pugni.

"Essere gelosa di Estella, deve essere dura lo so." Affermò la ragazza all'improvviso.

Un momento? La conosceva?

"La conosci?" Chiesi curiosa.

"Certo, ero la migliore amica di suo fratello, ma dopo la sua morte, Estella ha tagliato o rapporti con tutti." Spiegò mentre ordinò da bere.

Non sapevo che Estella avesse un fratello morto!

Yolanda mi offrì da bere ed io accettai, continuammo a parlare, ma quando guardai sulla pista da ballo, Estella non c'era più.

Pensai di andare in bagno, forse l'avrei trovata lì.

Lasciai al bancone Yolanda e mi diressi verso il bagno.

Cavolo, avevo già infranto due regole!

Mi girava un po' la testa, era colpa dell'alcol, accidenti a me!

Arrivai nel corridoio che portava al bagno, ma la mia attenzione fu catturata da una voce.

"Sei un figlio di puttana e vuoi sapere che fine fanno i figli di puttana come te?" Era la voce di Estella.

Mi avvicinai alla stanza per sentire meglio...

"Lasciami ti prego." Implorò la voce di un ragazzo.

Coraggiosa, aprii la porta di scatto rivelandomi Estella che puntava una pistola alla testa di un ragazzo moro.

"Estella..." Dissi scioccata dalla scena.

"Agueda, vai via!" Urlò.

"No, smettila. Che vuoi fare?" Domandai paurosa.

"Non finisce qui, la prossima volta quando ti trovo, ti ammazzo!" Urlò a quel ragazzo.

Estella lasciò il ragazzo per terra e ora stava arrivando verso di me, furiosa come mai.

Mi prese per un braccio e mi trascinò via da quella villa. Mi faceva paura, aveva una pistola, inoltre i suoi occhi sembravano quasi neri.

Una volta fuori da quella villa, Estella mi portò alla sua macchina e  non mi lasciava il braccio.

"Ma che cazzo ti è venuto in mente, eh?" Urlò avvicinandosi a me.

"Estella...io..."

Continua...

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