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Estella

"Agueda dove cazzo sei?"

Stavo sul letto avvolta tra le coperte, perché avevo molto freddo. Mi sentivo calda e forse avevo la febbre. Agueda non c'era sul letto quando mi ero svegliata. Ieri sera quando avevo fermato la macchina, aveva pensato che forse l'avrei baciata ed invece l'avevo rimproverata perché non aveva messo la cintura. Ero molto stronza con lei, ma nonostante tutto, lei non mi diceva mai niente, non si ribellava, era così timida ed innocente.

"Che succede?" Domandò osservandomi attentamente.

"Sto male, mi sento debole." Risposi mentre i miei occhi si posarono sul seno, dato che tra un po' i bottoni della sua camicetta sarebbero volati per aria a causa dell'aderenza della camicia bianca.

Si avvicinò a me e si sedette sul letto. Stranamente non aveva lo sguardo verso il basso, bensì mi guardava intensamente negli occhi, ad un tratto i suoi occhi si spostarono sulle mie labbra ed io risi soddisfatta. Mi toccò la fronte con la sua mano piccola e delicata ed io nel frattempo osservavo ancora il suo seno prosperoso.

Placa gli ormoni!

Ma vai via tu, non mi rompere!

"Scotti..." Disse con un tono flebile di voce.

"Ho freddo, prendimi un'altra coperta."

Lo stai dicendo perché vuoi che si giri e le guardi il culo, vero ?

Ma figurati! Ora sparisci!

"Mia nonna diceva sempre che quando si ha la febbre, si dovrebbero togliere i vestiti e non stare coperti per nulla, così che la febbre scenda." Spiegò mentre notai che era leggermente imbarazzata.

Ti sta bene! Ora non potrai guardarle il culo! Così impari a cacciarmi via!

Maledetta coscienza del cazzo!

"Se volevi vedervi nuda, bastava dirlo Agueda..." Sussurrai e nello stesso momento due bottoni della camicetta di Agueda volarono per aria.

Era arrossita non so se più per il fatto che le ho detto quella cosa o per il fatto che due bottoni della sua camicetta fossero volati per aria ed io le stavo guardando le tette intensamente. La vedevo in difficoltà nel rispondermi, stava pensando a cosa dire ed era nervosa, dato che si stava torturando le mani e si stava mordendo le labbra, quelle labbra che avrei tanto voluto assaggiare.

"Smettila di fare così!" Se ne uscì all'improvviso.

"Così come?" Le sorrisi maliziosa continuando a guardarla mentre mi venne in mente una cosa da fare e la feci. Misi la mia mano sopra una sua coscia.

Ora scopate?

"Di stuzzicarmi, di essere così stronza con me, di guardarmi in questo modo, cazzo, tu sei così, così...!"

"Però ti piaccio!" Affermai sicura di me mentre salii con la mano ancora sulla sua coscia.

Era ancora rossa in viso, le uscì un gemito e notai che si morse l'interno guancia, forse perché si malediva per il suo corpo che la stava tradendo. Si sentiva in trappola e sapevo che moriva dalla voglia di avermi.

Ma quindi scopate o no ? Io sto aspettando, ma tu neanche mi rispondi!

''Vai al diavolo Estella!" Disse all'improvviso. Fece per andarsene ma io la fermai.

"Toglimi i vestiti." Ordinai.

Evvai, si scopa!

"Cosa..." Era stupita per la mia richiesta e forse pensava che la volessi prendere in giro.

"Così mi scende la febbre, no? Voglio ascoltare il consiglio di tua nonna." Ammisi.

Pensai che se ne andasse e che mi mandasse a fanculo ed invece si sedette di nuovo sul letto, si avvicinò a me e mi tolse le coperte, poi mi aprì la zip della felpa e me la tolse con delicatezza. Si era dimostrata più coraggiosa di quanto pensassi. Il suo viso angelico era ancora arrossato, era imbarazzata nel togliermi i vestiti ed io adoravo vederla così impacciata e così timida. Ero tentata nel baciarla, volevo farlo, così forse si sarebbe sciolta un po'.

"Come la vedi questa situazione Agueda, tu sopra di me e la mia mano che ti tocca fino a farti impazzire?'' Sussurrai con voce sensuale al suo orecchio, mentre notai che le sue gambe si chiusero leggermente.

Le facevo effetto quando le parlavo in quel modo erotico, avrei scommesso oro che se avessi continuato a dirle cose con quella voce si sarebbe bagnata un sacco. Decisi di essere ancora una stronza provocatrice e le misi di nuovo la mano sulla coscia, ma questa volta premendo di più.

"Toglimi la maglietta..." Sussurrai ancora.

Ma poverina la farai impazzire! Sei troppo stronza!

Evitai ancora la mia coscienza e decisi di salire con mano per poi arrivare in mezzo. Sentivo il suo cuore battere all'impazzata e il suo respiro si fece più corto. Serrò le sue gambe all'istante quando la mia mano arrivò in mezzo e ormai ero più che sicura che si stesse eccitando.

"Estella..." Non sapevo se voleva dirmi di smetterla oppure di continuare.

"Queste...'' Indicai  le sue gambe. "Le voglio aperte adesso..." Continuai maliziosa.

Dopo che mi tolse la maglietta la presi per il bacino e la feci mettere su di me. Leggevo nei suoi occhi grigi la passione e il desiderio. Afferrai il suo bacino alto e sodo e le lasciai un rapido bacio sul collo e le uscì un gemito per poi continuare a stuzzicarla con la mia voce.

"Dimmi cosa vuoi Agueda..."

"Estella io..."

"Estella! Sono arrivata, viene a vedere cosa ti ho comprato!"

Non ci potevo credere! Proprio adesso?

Continua...

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