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Agueda

"Ti rendi conto di quello che hai fatto?" Urlò arrabbiata mentre stava andando super veloce con la macchina.

Stavo avendo un po' di paura perché non avevo mai visto Estella così furiosa.

"Tre, erano le cose che ti avevo detto di NON fare e tu invece le hai infrante tutte!" Continuò ancora.

"Estella...lo so, ho sbagliato, ti chiedo scusa ma ora per favore rallenta..." Le parlai piano in un modo tutto diverso da lei.

Se avesse continuato ad andare così veloce nel centro abitato, avremo fatto di sicuro un incidente. Dopo un po' rallentò e dopo pochi minuti arrivammo a casa.

Una volta entrate un casa, mi tolsi le scarpe e...

"Ti sei divertita con quella?" Mi chiese acida.

Allora mi aveva visto in presenza di Yolanda!

"Si, molto." Risposi cercando di essere sicura di me.

"Per-perché avevi una pistola in mano? Cosa volevi fare, Estella?" Domandai curiosa.

"Non ti deve interessare!" Si avvicinò pericolosamente a me, mentre aveva ancora in mano quella pistola, mi venne da chiudere gli occhi per la paura.

"Hai paura, Agueda?" Mi chiese con voce sensuale.

"Si..." Sussurrai ma poi Estella mi sfiorò la tra le cosce con quella pistola fredda.

Era un mix di eccitazione e paura e non avrei saputo quale predominava di più.

"Ora ti fa paura o la cosa ti eccita?" Domandò ancora con quella voce che mi faceva venire i brividi ogni volta.

"Smettila..." Riuscii a dire.

Dovevo allontanarmi da lei, non sarei caduta di nuovo nella sua trappola.

Alzai leggermente il viso e le fissai le labbra, avevo voglia di baciarla, una voglia inspiegabile ma non potevo, perché poi lei mi avrebbe ferita ancora.

"Mi stai fissando le labbra, principessina?" Chiese maliziosa.

Cavolo, se ne era accorta!

"Cosa...no." Mentii.

"Impara a mentire meglio, Agueda." Rispose decisa.

Estella spostò la pistola e si avvicinò al mio viso, come a volermi baciare, pensavo che lo facesse...

"Lo so che speravi in un mio bacio, ma ora vai a dormire e dimenticati di questa serata."

Era tornata a parlarmi con tono freddo, ma dopo tutto non dovevo neanche rimanerci così male. Dovevo abituarmi al suo modo di parlare e di essere.

Andai in bagno e mi tolsi i vestiti, rimasi in intimo, mi lavai i denti e poi andai a mettermi sotto le coperte prendendo il cuscino per poi abbracciarlo forte a me. Ormai era la seconda notte che mi addormentavo così. Avrei tanto voluto che fosse Estella ad abbracciarmi almeno per una volta, ma dovevo smettere di avere queste speranze, perché lei non l'avrebbe mai fatto.

Negli ultimi giorni mi sentivo così sola, mi sentivo abbandonata e in un mondo che non mi appartenesse. Dovevo recuperare la memoria, solo così avrei ricordato chi ero e della mia vecchia vita.

***
Mi svegliai e notai che Estella non aveva dormito con me. Mi alzai dal letto, stavo per andare a vedere dove fosse, quando la mia attenzione fu catturata da dei fogli strappati a metà che stavano sul comodino. Curiosa, decisi di leggere per vedere di cosa si trattasse, ma quello che lessi, mi sconvolse e allo stesso tempo mi fece diventare triste.

Estella aveva un problema ai polmoni!

Era grave! Lei invece si fumava un sacco di sigarette come se niente fosse.

Mi catapultai subito in cucina, ma lei non era lì. Era fuori a fumare, come sempre d'altronde.

Aprii la porta e la vidi seduta per terra che fumava pensierosa.

"Perché non mi hai detto nulla del tuo problema ai polmoni?" Chiesi arrabbiata.

"Hai frugato tra le mie cose, un'altra volta?" Mi fulminò con lo sguardo.

Vidi Estella che mi osservava attentamente e si morse il labbro inferiore.

Oddio! Ero uscita con solo l'intimo addosso e non me ne ero accorta.

"Ho visto che hai strappato quei fogli ed erano sul comodino." Spiegai mentre la mia sicurezza era ormai andata a farsi benedire.

"Devi smetterla di fare di testa tua, Agueda!" Esclamò ispirando il fumo. Io invece le presi la sigaretta di mano.

Avevo fatto una cavolata?

Mi avrebbe forse uccisa?

"Dammela, Agueda."

"Entra in casa allora, perché in questo momento, le tue tette mi ispirano cose che non dovrei pensare alle otto di mattina." Affermò guardandomi dritto negli occhi.

Il suo lato perverso mi piaceva da morire...

"Hai paura di perdere il controllo, Estella?" Domandao buttando la sigaretta per terra.

Entrò in casa senza rispondermi, ma io decisi che non l'avrei lasciata andare senza aver prima avuto una sua risposta.

"Non ti facevo schifo fino a due giorni fa?"  Lei non rispose.

"Ti faccio davvero così schifo? Rispondimi Estella..." Continuai coraggiosa.

Estella ai girò e iniziò ad avanzare verso di me, ma poi si fermò a un metro da me.

Decisi di fare una cosa che mai avrei pensato di fare. Mi tolsi il reggiseno e le mutandine mostrandomi completamente nuda davanti a lei. Estella sgranò gli occhi stupita. Avanzai verso di lei e mi fermai quando fui vicinissima a lei.

"Anche ora ti faccio così schifo...?" Chiesi tremante.

Continua...

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