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Estella

Stavo accompagnando Agueda in discoteca. Non ci potevo credere che mi ero fatta fregare da quella ragazzina.

Stavo ripensando a quando poco prima di partire da casa, si era piegata a novanta per raccogliere l'elastico dei suoi capelli. Avrei voluto afferrarla e sbatterla al muro o...

"Ti piace questo vestito? A me sembra troppo lungo, forse dovrei alzarlo un po'..." Disse la principessina mentre la vidi alzarsi il vestito facendo scoprire le sue cosce.

Mi stava provocando!

Si, ma smettila di guardarle le cosce e pensa a guidare!

Non era da lei fare questo genere di cose. Voleva farmela pagare, perché non l'avevo toccata quella sera, perché l'avevo trattata di merda. Non sapevo il motivo della reazione di quella sera. Quando stavo con Agueda, mi sentivo accettata, sentivo che lei forse, poteva darmi qualcosa che non avevo mai ricevuto. Avevo paura però, non ero neanche abituata a condividere la mia casa, le mie cose insieme ad una ragazza. Il suo essere timida ed impacciata mi piaceva molto. Mi piaceva sfotterla e vederla arrossire mentre facevo qualche battuta perversa.

"È abbastanza corto già così, Agueda!"

Non potevo immaginarla che andasse in discoteca, vestita in quel modo sexy sapendo che ci sarebbero state persone con le peggior intenzioni.

"Ma per toccare una ragazza...secondo te quante dita si dovrebbero usare? Due o tre?" Chiese mentre la vidi mordersi il labbro dallo specchietto.

Che cazzo aveva in mente?

Forse vorrebbe toccare una ragazza in discoteca e vuole un consiglio da te.

Non mi dire che ti darebbe fastidio?

Voleva farmi incazzare, aveva progettato tutto. Voleva vendetta. Era stanca di essere trattata in quel modo da me e voleva farmela pagare. Cercava di essere sicura di sé stessa, anche se non lo era affatto. Dopo qualche  mese che dividevo l'appartamento con lei, avevo imparato a conoscerla.

Ed in quel momento, era agitata da paura. Lo capivo dal modo in cui si graffiava i palmi con le unghie. Voleva farmi vedere di essere forte e stronza.

Ma Agueda, cara, forse tu non hai ancora capito con chi hai a che fare.

"E tu quante dita avresti voluto sentire dentro di te, l'altra sera?" Domandai sorridendo.

Era in difficoltà, era sbiancata infatti. Non si aspettava quella domanda evidentemente.

Sei proprio stronza, Estella!

"Magari non avrei voluto le tue dita..." Disse mentre la vidi mordersi ancora le labbra.

Vuole farti ingelosire!

"Volevi la mia lingua allora?" Domandai sfidandola mentre fermai la macchina dentro un parcheggio isolato.

"Non ho detto questo!" Era più agitata di prima.

Piccola e ingenua Agueda, impara a mentire meglio.

"Allora volevi dire...che volevi sentire sia le mie dita, sia la mia lingua..."Sussurrai al suo orecchio mentre sentii il suo respiro diventare più corto.

Guarda che se non la tocchi, io ti picchio!

Sono mesi che aspetto la scopata dell'anno!

"Sei troppo sicura di te, Estella!" Si stava torturando le mani, inoltre la vidi serrare le cosce, probabilmente le cose che le avevo detto, non le erano state del tutto indifferenti.

"Smettila di torturati le mani, Agueda." Misi la mia mano calda sulle sue cosce e puntai i miei occhi nei suoi.

"Stai iniziando di nuovo con i tuoi giochetti del cazzo! Prima mi sfiori, mi fai..." Non la lasciai finire che mi fiondai sulle sue labbra. Iniziai a baciarla lentamente e lei non si tirò indietro. La mia mano le aprì leggermente le cosce e arrivarono alle sue mutandine, che erano già bagnate.

Abbassai leggermente i sedili, continuammo a baciarci, mentre le nostre lingue imparavano a conoscersi. Spostai di lato le sue mutandine e sfiorai la sua intimità con un gesto dolce.

"Che cosa vuoi Agueda? Dimmelo..." Sussurrai tra un bacio e un altro.

"Toccami, ti prego...non ce la faccio più..."

Ti voleva da molto tempo! Sei tu che dovevi svegliarti prima!

La accontentai, inserii un dito dentro di lei e iniziai a muoverlo piano, mentre le lasciai dei piccoli baci sul collo. Inserii anche un secondo dito e sentii Agueda iniziare ad ansimare. Cominciai a muovere le dita più velocemente, con maestria, mentre continuavo a torturarle il collo di baci. Con il pollice, iniziai a roteare sul suo clitoride già gonfio.

"Guardami Agueda..."

E quando mi guardò negli occhi, fu una cosa pazzesca. I suoi occhi pieni di eccitazione, i capelli che le coprivano metà viso.

"Ah...Estella..." Ansimò mentre buttò la testa all'indietro per il piacere.

Poco dopo venne sulle mie dita e quando incrociò lo sguardo con il mio, la vidi arrossire e cazzo, era così carina...

Io aggiungerei sexy e...

Ma vai via tu!

"Grazie." Disse a bassa voce.

"Regola numero uno principessina, non si ringrazia mai per aver avuto un orgasmo."

Wow, che finezza...

"Domani tornerai a comportarti come la solita stronza, trattandomi come un oggetto, vero ?"

Ma no, cara Agueda. Estella ti regalerà altri orgasmi, anche in altri modi, vero?

Ma io non risposi.

Continua...

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