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Estella

"Io...non..." Non riusciva neanche a parlare.

Era ovvio che si stesse facendo dei film mentali su di me. Si vedeva dal modo in cui mi guardava, la sua mente era da un'altra parte, inoltre si morse il labbro inferiore in modo insistente.

Tu la stai contagiando!

"Mi stai dicendo che non ti stavi immaginando questa nutella sul mio corpo...e che non la volevi assaggiare..." Sussurrai maliziosa vicino al suo viso.

Ma un momento...assaggiare la nutella o altro?

Il suo respiro era cambiato, era più agitata di prima, ma d'altronde sapeva che stessi dicendo la verità.
La osservai per bene e miei occhi andarono sulle sue cosce che erano abbastanza scoperte, dato che la felpa non era poi così lunga. Aprii la zip della felpa verde e rimasi stupita del fatto che non portasse nessuna maglietta sotto, aveva solo il reggiseno.

Ora scopate?

Era bellissima e sexy allo stesso tempo, in quel momento la volevo così tanto che mi sembrava di impazzire.

Baciala! Che cavolo aspetti?

La sfiorai delicatamente, partendo dal collo e poi mi fermai sui suoi seni, stava respirando in modo affannoso, inoltre iniziò a graffiarsi i palmi.

"Smettila di torturararti così...'' Ripetei prendendo le sue mani.

Mi lasciai andare e la baciai. Lei rispose al bacio inaspettatamente, ma più ci baciavamo, più desideravo sempre di più...

Ma ti vuoi dare una mossa e scoparla! Penso che andrò in pensione presto, se aspetterò ancora una vostra scopata!

Mi staccai dalle sue labbra ed iniziai a baciarle il collo, la sentii gemere timidamente quando...

"Estella...voglio essere tua..."

Fui stupita dalle sue parole, non la facevo così coraggiosa, era troppo presa dalla situazione pensai.

Hai sentito? Che aspetti a scoparla? Vuoi forse un contratto con la firma?

Volevo farla mia, ma avevo paura per il fatto che lei avesse perso la memoria, se poi lei l'avesse recuperata, non si sarebbe ricordata nulla di tutto questo e sarebbe come approffittarmi di lei.

Se poi non si ricorda, tu potresti sempre rinfrescarle la memoria scopandola un'altra volta, semplice no?

Le mani di Agueda andarono alla zip dei miei pantaloni, fece per aprirla ma io le bloccai le mani.

"Scusa...io...non so cosa mi prende." Disse mettendosi le mani nei capelli.

Non ti devi scusare cara, è Estella che è stupida e non capisce cosa si perde!

Mi avvicinai di nuovo alla sua bocca e notai che pensava che l'avrei baciata di nuovo. Mi viene quasi da ridere.

"Pensavi che ti avrei baciata di nuovo, Agueda?" Chiesi ridendo.

"Cosa...no!" Le bugie non erano il suo forte.

Tu sei proprio stronza!

La chica si alzò dal letto cercando di dirigersi verso il bagno, ma io glielo impedii.

"Ah no? Non volevi che ti baciassi di nuovo?"

"Smettila..."

Indossava solo l'intimo ed era di fronte a me in tutta la sua bellezza, la mia mente stava fantasticando fin troppo su di lei. Decisi di fare la stronza, perciò le sfiorai piano le cosce mentre la guardavo intensamente, la mia mano andò sopra le sue mutandine e la mossi sopra la stoffa per una e poi due volte. Volevo solo stuzzicarla di più e farle capire che avevo ragione, d'altronde io avevo sempre ragione.

Ma poverina, prima o poi impazzirà per colpa tua.

"Ora vai in bagno e finisci quello che ho iniziato." Le dissi allontanandomi da lei.

Le feci un sorriso e decisi di uscire fuori a prendere una boccata d'aria. Ne avevo bisogno, erano successe fin troppe cose.

Troppe cose? Ma se l'unica cosa che dovevi fare era scoparla, e tu non hai fatto neanche quello!

Però mi ero divertita a stuzzicarla, inoltre avevo notato che eccitavo Agueda,  anche se aveva perso la memoria.

Datemi una medaglia!

No, a te bisogna dare una ciabatta in testa!

Tornai a casa, ma una volta rientrata notai la bottiglia mezzavuota del vino sul tavolo e Agueda non era lì.

Ma che diavolo aveva combinato?

Entrai nella camera da letto e la vidi lì sul letto, ancora mezza nuda che abbracciava forte il cuscino e piangeva.

Poverina, vai a consolarla!

"Smettila di frignare, Agueda! È una delle cose che non ho mai sopportato di te!" Esclamai fredda.

"Tu non mi hai mai sopportata, ti faccio così schifo che non mi hai lasciata neanche sfiorarti. Ma sappi che ti odio per come mi fai sentire, ti odio perché anche se ti conosco da pochi giorni mi sento attratta da te, come se ti conoscessi, ti odio per cosa mi fai provare, per il fatto che mi fai eccitare per il tuo modo di sfiorarmi anche per sbaglio." Mi buttò addosso tutte quelle frasi. Era arrabbiata e allo stesso tempo triste.

"Agueda, smettila di dire cazzate, copriti che sei mezza nuda, inoltre smettila di piangere!"

Tu e la dolcezza siete proprio due mondi lontani!

"Certo, mi copro...non vorrei continuare a farti più schifo di quanto  non te lo faccia già." Disse prendendosi la la felpa e asciugandosi le lacrime con la federa del cuscino.

Guarda come l'hai ridotta!

Non è colpa mia!

Agueda non disse più niente spostò le coperte e si mise sotto di esse, abbracciò di nuovo il cuscino e chiuse gli occhi. Io invece non sapevo più cosa dire o fare.

Continua...

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