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Agueda

Mi ero svegliata da poco e avevo un forte mal di testa. Avevo esagerato con il vino la scorsa sera e non avrei dovuto. Io non bevevo quasi mai, ma ieri l'avevo fatto per frustrazione più che altro. A volte mi sembrava di impazzire. Non capivo più chi ero, dove era la mia famiglia e chi era questa ragazza, dalla quale mi sentivo sempre più atratta da lei.

Mi girai nel letto, ma Estella non c'era, forse stava ancora fumando oppure era andata a fare colazione.

Mi alzai dal letto e andai a prendere dei jeans di Estella e una sua maglietta, sperando che non mi uccidesse per averlo fatto.

Una volta che finii di vestirmi, andai a lavarmi i denti e poi decisi di andare a fare colazione.

Arrivai in cucina e la vidi a tavola che mangiava una brioche e beveva del succo alla pera. Sembrava così pensierosa e tranquilla.

"Sai, non ho chiuso occhio per colpa tua!" Esclamò continuando a bere il suo succo alla pera.

Dovevo aspettare un po' prima di definirla 'tranquilla'.

"Perché?" Domandai a bassa voce.

"Tu parli nel sonno, Agueda!"

"Non ci credo..." Riuscii a dire.

"Mi stai dando della bugiarda?" Inarcò un sopracciglio e il suo sguardo cambiò.

"No...assolutamente no." Risposi sperando che non mi sbranasse da un momento all'altro.

"Io esco tra un po' e tornerò tra meno di un'ora, cerca di non combinare altri guai!" Mi avvisò mentre si alzò dal tavolo.

"Dove vai?" Chiesi ma subito dopo mi morsi la lingua per averglielo chiesto.

"Non sono affari tuoi!" Tagliò corto e poi mi lasciò da sola in cucina.

A volte riusciva a farmi sentire un peso, i suoi modi di fare e di parlare molte volte mi ferivano, ma dovevo imparare ad accettare questo suo carattere e sopratutto, dovevo imparare a non aspettarmi nulla da lei e di non credere che potrò mai piacerle. Avevo avuto la conferma di farle schifo ieri, quando avevo provato a sfiorarla ma lei mi aveva bloccato subito dopo.

Che stupida che sono stata!

Estella finì di vestirsi, prese le chiavi della macchina e uscì di casa, sbattendo la porta.

Decisi di non farci caso più di tanto e quindi pensai di allenarmi un po' perché mi faceva male tutto. Feci un po' di addominali e squat e dopo di che pensai di andare a farmi una doccia e rilassarmi un po', dato che quella stronza non era tra i paraggi.

Aprii l'acqua e mi immersi dentro la vasca, avevo proprio bisogno di rilassarmi. Per un attimo mi era frullata l'idea di fare quello che aveva fatto la ragazza del film 'Below her mouth' ma cancellai subito quell' idea, non avrei mai voluto farmi scoprire così da Estella, anche perché sarebbe arrivata da lì a poco.

Finii di farmi la doccia e presi un accapatoio, dopo di che andai nella camera da letto per vestirmi, ma una volta lì, notai un cassetto del comodino che era aperto. Mi piegai per chiuderlo ma una cosa catturò la mia attenzione. Presi in mano l'oggetto, sembrava...

"Che cavolo stai facendo, Agueda?" Tuonò Estella alle mie spalle.

Poteva venirmi un infarto per lo spavento!

"Niente...ho visto che il cassetto era aperto e volevo chiuderlo..." Spiegai mentre l'agitazione si impossessò di me.

"Volevi chiudere il cassetto, ma intanto hai un vibratore in mano." Soghignò avvicinandosi a me.

"Un vibr-atore?" Stavo balbettando. Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile.

Intanto mi perdevo nel guardare Estella, indossava dei jeans bianchi molto strappati e una maglietta nera, i miei occhi andarono sulle sue mani, aveva degli anelli particolari e le vene definite sopra le sue mani, facevano pensare a tante cose...che io non dovevo neanche immaginare.

Era vicinissima a me, si spostò il ciuffo di lato e poi avanzò ancora verso di me. Sentivo i suoi occhi addosso e solo dopo mi resi conto che ero ancora con l'accappatoio addosso e sotto non indossavo niente.

"Si chiama vibratore, perché vibra...e potrebbe vibrabrare proprio qui..." Sentii la sua mano leggermente fredda che mi sfiorò le cosce, ed era vicinissima alla mia intimità.

Stavo sentendo caldo e la sua mano, nonostante fosse leggermente fredda, mi faceva mandare a fuoco.

Estella prese dalla mia mano quel vibratore e lo portò lì, dove mi aveva sfiorata con la sua mano. Mi guardò intensamente negli occhi, quando all'improvviso accese quel ogetto, era così strano ma allo stesso tempo, bello e piacevole. Estella aumentò la velocità ed io iniziai a provare un piacere che mai avevo provato prima. Stavo gemendo e ansimando senza ritegno, non riuscivo a fermarmi, il piacere che provavo era troppo intenso, per permettermi di controllarmi. Afferrai la sua maglietta per il grande piacere, ma lei diminuì l'intensità e sorrise.

"Vedo che ti piace per come vibra..." Sussurrò con voce roca al mio orecchio.

Sarei svenuta se avesse continuato a farmi impazzire in quel modo.

Estella aumentò di nuovo la velocità di quel vibratore e quando provai un piacere massimo, lei fermò del tutto quel affare lasciandomi insoddisfatta.

Era una sensazione terribile!

"Regola numero due, principessina : non frugare mai tra le mie cose."

Continua...

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Buon pomeriggio a tutti/e. Come state? Spero bene.

È la prima volta che scrivo nello spazio di autrice, ma vorrei chiedervi cosa ne pensate della storia.

Chi è il vostro personaggio preferito?

Vi piace la nuova copertina?

Se avete domande o curiosità, ponetemele pure, sarò ben felice di rispondere.

Avviso che nella storia saranno presenti dei capitoli a bollino rosso, perciò le persone sensibili a queste cose o omofobe, possono benissimo abbandonare la lettura.

Buona giornata💜.

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