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Agueda

"Si può sapere perché cazzo ci impieghi così tanto? Ti stai toccando o cosa? Vuoi una mano magari..." Parlò Estella dalla sua camera.

Ero in bagno, avevo finito di farmi la doccia e dopo aver messo un asciugamano intorno al mio corpo, decisi di farmi una treccia, ma non passò molto tempo che Mrs. Simpatia cominciò a rompere.

Era assurda!

Aprii la porta mentre avevo ancora l'asciugamano addosso stavo per protestare, quando...

"Sei arrivata al piacere almeno?" Chiese maliziosa.

Non stava dicendo sul serio, vero?

"Non mi stavo toccando!" Mi difesi tenendo bene l'asciugamano sul mio corpo.

"Lo prendo per un no. Certo però che in così tanto tempo non riuscire ad arrivare all'apice del piacere..."

"La smetti? Non mi stavo toccando!" La interuppi, quando nella mia testa pensai che avrei dovuto mordermi la lingua.

"Abbiamo anche gli artigli qua..." Mi derise.

"Mi spieghi perché sei così scontrosa e stronza con me?" Mi era salito il nervoso, quella ragazza si credeva la Dea dell'universo, certo, mi faceva paura, però non volevo che lo sapesse.

"Come mi hai chiamata?" Si avvicinò pericolosamente a me, era arrivata l'ora della mia morte, ne ero certa.

"Stronza..." Riuscii a dire a bassa voce. Era vicinissima a me, sembrava il lupo del bosco e...

"Ma che carina, grazie." Sussurrò in modo sensuale al mio orecchio. La sua voce mi fece sentire delle scosse elettriche lungo tutto il corpo. Riuscii ad alzare la testa e puntai i miei occhi nei suoi, erano così azzurri, così profondi, così belli. Estella era vestita con dei jeans strappati e un maglione nero abbastanza largo, aveva uno stile tutto suo, era mascolina. E quello mi piaceva. Per un attimo pensavo di perdermi dentro i suoi occhi, ma all'improvviso fece una cosa che mi stupì totalmente. Mi levò l'asciugamano di dosso e lo buttò per terra.

"Copriti che fa freddo!" Mi disse divertita. Non riuscivo a credere che l'avesse fatto davvero. Mi lanciò un'occhiata maliziosa e mi fece l'occhiolino, dopo di che scomparve in bagno.

Riuscii a tornare in me e presi subito l'asciugamano per coprirmi. Mi aveva vista nuda, mi aveva soggiogata con i suoi occhi e con i suoi modi del cazzo. Mi perdevo ogni volta che si avvicinava a me, non capivo più niente quando mi guardava in quel modo, non sapevo più chi ero quando mi parlava. Era così eccitante il modo in cui parlava, sembrava mormorasse.

Agueda smettila! È solo una stronza e tra una settimana io e lei non ci saremmo mai più viste, ognuna sarebbe andata per la propria strada, ed io nel vero senso della parola.

Mi vestii e decisi di uscire fuori senza avvisare quella stronza, in fondo non dovevo dirle quando uscivo e perché. Quella mattina la vicina di Estella ovvero una vecchietta molto simpatica, mi aveva chiesto di pulirle i vetri, perché lei si era rotta il braccio destro e quindi non riusciva. Allora andai da lei e bussai, sperando che lei fosse a casa.

"Buongiorno cara! Hai pensato alla mia proposta?" La signora mi aprì e mi fece entrare in casa.

"Si signora, laverò io i vetri, non si preoccupi."

La signora Exposito mi mostrò i vari detersivi e tutto l'occorrente per la pulizia dei vetri. Presi la scala e iniziai a pulire. Mentre pulivo i ricordi di qualche minuto fa mi tornarono in mente. Estella che mi aveva tolto l'asciugamano di dosso, lei che mi parlava in quel modo sensuale, io che avrei voluto che mi sfiorasse il corpo con le sue mani.

Che?!? Ero impazzita! Agueda, concentrati!

Dopo circa tre ore, la signora Exposito mi pagò e decisi di andare in un negozio a comprarmi un maglioncino e dei leggins, dato che indossavo ancora i vestiti di quella stronza antipatica. Andai anche in un supermercato e presi la nutella, sperando che a Estella piacesse. Si erano fatte le cinque di sera, fuori cominciava a fare già buio. Arrivai a casa ma le luci erano spente, forse Estella stava dormendo, ma era meglio così, almeno non mi avrebbe terrorizzata come sempre con i suoi modi del cavolo.
Posai la busta sulla sedia senza accendere la luce. Era tutto così buio, silenzioso, si sentiva solo il rumore del vento.

"Ma buonasera!" Parlò Estella all'improvviso facendomi sobbalzare.

"Mi hai fatto prendere un infarto!"

"Sei troppo tesa little bum, fatti una scopata, magari ti aiuterà a rilassarti un po'." Continuò lei, fregandosene del mio possibile infarto.

"Ho comprato la nutella, spero ti piaccia." Dissi cercando di ignorare quello che aveva appena detto.

"Odio la nutella." Tagliò corto.

Non ci potevo credere! A tutti piaceva.

All'improvviso sentii il suono del campanello e la castana si diresse verso la porta per aprire.

"Che figa che sei oggi, non vedo l'ora di leccarti tutta." Era una voce sconosciuta. Ad un tratto vidi arrivare verso la cucina Estella insieme ad una ragazza. Indossava dei pantaloni di una tuta e una felpa bianca gigante, inoltre aveva il cappuccio in testa.

"E lei chi sarebbe?" Chiese la ragazza.

"Nessuno d'importante." La sua risposta fu come una fitta al cuore per me, ma in fondo era la verità, non ero nessuno per lei e non lo sarei mai stata.

"Vieni con me." Disse la ragazza sconosciuta ad Estella. In un nanosecondo, entrambe scomparvero lasciandomi da sola in cucina.

Poco dopo sentii degli ansimi e delle urla di piacere, lo stavano facendo in bagno ed io sentii la rabbia impossessarsi di me. Mi venne spontaneo dare un forte pugno al muro, mi feci molto male alle nocche della mano destra, il sangue fuoriusciva dalle nocche ed io andai subito ad aprire il rubinetto per far scorrere l'acqua fredda sulla mia mano.

Cosa mi era preso?

Non avrei saputo dare una risposta, ma quello che sapevo, era che Estella mi attraeva, mi attraeva come un magnete e quello, non andava affatto bene.

Continua...

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