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Dopo essere tornata a casa ed essermi fatta una doccia,mi sono presentata agli allenamenti della squadra Alfa come se niente fosse successo in questi giorni

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Dopo essere tornata a casa ed essermi fatta una doccia,mi sono presentata agli allenamenti della squadra Alfa come se niente fosse successo in questi giorni. Come se non me ne fossi mai andata. Io e Jungkook avevamo stabilito una sorta di tregua. Aveva capito che non avevo nessuna intenzione di soffiargli il posto di capitano della squadra. Non volevo più avere quella responsabilità sulle spalle. Ora come ora non mi sentivo in grado di guidare una squadra e impartire ordini con lucidità. Molti ragazzi della squadra mi accolsero con gioia come Taehyung e Yoongi, altri con un po' di diffidenza. Sapevo che questa decisione sarebbe stata irremovibile. Non potevo certo fare avanti e indietro dalla squadra o andare a lamentarmi con il generale Jung di quanto suo figlio fosse uno stronzo. Jungkook non aveva aperto bocca dal momento in cui avevo varcato la soglia della palestra. Sentivo i suoi occhi addosso mentre ci allenavamo tra lo stretching,la corsa e vari esercizi di riscaldamento a coppie. Oggi Namjoon non è presente per cui guiderà Jungkook l'intero allenamento. La conversazione che abbiamo avuto mentre facevamo il percorso inverso stamattina all'alba,mi provoca ancora qualche problema dentro il petto. Per la prima volta ho visto un Jungkook dolce,gentile e comprensivo. Ha attribuito la colpa della morte di Jimin al fatto che siamo semplici essere umani e questo è vero. Non siamo macchine da guerra anche se provano a conformarci così. All'Accademia ci insegnano che le emozioni sono nostre nemiche perché accecano il nostro giudizio e si frappongono tra noi e la lucidità. Quando dobbiamo prendere decisioni repentine che possono riguardare anche la salvezza di civili innocenti,non possiamo farci prendere dal panico,dalla compassione o dalla paura. Dobbiamo saper agire velocemente e senza indugi e ammetto che sarebbe più facile. Durante molte missioni,mi è capitato di portare in salvo ostaggi feriti che avevano subito torture di ogni genere e mi sono sentita tremendamente male per loro. Mi ero sentita impotente,dispiaciuta e triste per tutte quelle persone innocenti,costrette a subire tutti quelli orrori senza poter fare niente e senza neanche meritarlo. Quindi,nel profondo,preferirei non avere sentimenti. Essere apatica e non provare niente. Solo così potrei essere un vero agente. Al tempo stesso però,mi conforta che Jungkook non pensi che sia stata colpa mia la morte di Jimin. Stupidamente era proprio di questo che avevo bisogno: del suo conforto. Avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che non era colpa mia. Che mi sollevasse questo peso dal cuore e il fatto che sia stato proprio Jungkook a farlo, ha ancora più effetto su di me.

«Park e Kim,sul tappeto» esclama a gran voce dopo che Jackson finisce al tappeto,steso da Jongho. Taehyung mi rivolge un'occhiata leggermente preoccupata e io lo guardo con confusione mentre saliamo sul tappeto per scontrarci. All'inizio non capivo l'utilità di farci prendere a colpi tra di noi dato che siamo nella stessa squadra ma dopo l'Accademia ho capito. L'allenamento sul tappeto serve per affinare la tecnica sotto la supervisione del coach. Serve anche per imparare a studiare l'avversario,le mosse da applicare,le tecniche in cui siamo più bravi e migliorare quelle in cui andiamo male. Generalmente non ci andiamo mai troppo pesante tra di noi. Non siamo nemici l'uno dell'altro e non ci viene assegnato un punteggio o altro. Per cui ci limitiamo solo a colpirci lievemente oppure direttamente fingere di colpirci. Proprio perché ci deve servire solo per allenamento.

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