VIII

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Jungkook

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Jungkook

«Quanti soggetti?»domando a bassa voce a Yoongi mentre resto accovacciato sopra il tetto della banca centrale di Seoul,sporgendo solo di poco il viso per vedere all'interno dell'edificio. Inizialmente questa missione era un codice giallo. Dei rapinatori sono entrati nella banca per fare baldoria e hanno preso qualche ostaggio ma niente di pericoloso. Arrivati qui invece abbiamo scoperto che è un bel codice rosso in piena regola. Ogni rapitore è armato e hanno piazzato una bomba nel caveau e faranno saltare l'intero edificio con gli ostaggi dentro se non ci muoviamo. La mia squadra si è divisa in due: una parte è all'entrata e aspetta il mio segnale per fare irruzione mentre l'altra parte,me compreso,siamo sul tetto. Entreremo dalla cupola di vetro per distrarre i rapinatori e fare in modo che la squadra a terra abbia il tempo di metterli fuori uso.

«4 armati di fucile che girano per la stanza mentre gli altri 3 stanno prendendo i soldi. Non hanno armi»spiega dettagliatamente il mio amico.
«Era un sorriso quello Jeon?»mi rimprovera ridendo e rivolgo uno sguardo al tetto dell'edificio affianco al nostro. Yoongi è appostato lì con il suo fucile di precisione. Ha una visuale completa da quel punto sulla sala principale della banca quindi ci sarà utile.

«Ma sta zitto coglione»borbotto,controllando che il gancio della fune per calarmi di sotto sia agganciato bene ad una sbarra del cornicione. Afferro il casco tra le mani e me lo rigiro con sguardo corrucciato,ripensando a quello che è successo qualche ora fa con Heerin. In queste settimane l'ho vista diverse volte sparare nel poligono quindi non avrei mai pensato che potesse avere qualche problema con le pistole. Avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Ancora prima che iniziasse la simulazione ma pensavo che stesse cercando di realizzare la cosa che aveva visto sul ring. Quella che l'aveva messa violentemente KO e le aveva recato parecchi danni fisici. Ero stato un idiota a pensare di far allenare Taehyung ed Heerin insieme. E non perché lei non sia brava. Anzi,è piccola e veloce quindi se la cava molto bene nel corpo a corpo. Ma Taehyung non solo è il doppio di lei fisicamente ma rischiava di diventare il quadruplo di lei se il suo passato fosse venuto a galla. E così era successo. Sembrava stesse andando tutto bene. Lo stava combattendo e ci stava riuscendo egregiamente quindi non volevo interrompere il combattimento e farlo arrendere. Poi però ha mancato a proteggersi da quel pugno di Heerin che l'ha colpito in piena faccia e quella è stata la fine. Non mi hai mai spaventato quella parte di Taehyung. O meglio,non mi ha mai preoccupato per la mia incolumità ma per la sua. Perde completamente la cognizione del tempo e dello spazio. La mente gli si annebbia e non è più lui a guidare il suo corpo. Non riconosce chi ha davanti,potrebbe ammazzarmi senza battere ciglio e senza neanche capire di aver appena ucciso il suo migliore amico. Solo quando si "risveglia",realizza e ricorda tutto. In missione succede così e purtroppo per lui,Taehyung ha le mani macchiate molto più delle mie. Non certo di sangue innocente ma se qualcuno poteva salvarsi e sperare di redimersi,se è finito sul suo cammino,non ha più la possibilità di farlo. Nessuno ha mai detto niente,nessuno ha mai provato a fermarlo anche se quando vedo che le cose degenerano,lo porto via il prima possibile. Taehyung vedeva regolarmente uno psicologo quando ha iniziato a fare il percorso per diventare agente. Nessun dottore però ha mai trovato una "cura" per lui. Non c'è terapia che tenga perché quello che il mio amico ha passato,gli resterà sempre addosso anche se ne parla,lo affronta e tutto sommato l'ha anche superato. Non vive ancora nel passato,ovvio non gli piace parlarne ma non ha paura di farlo,ne di ricordare. L'ha fatto tuo in qualche modo ed è andato avanti. Ma resta il fatto che quei tipi di avvenimenti non si possono cancellare. Ne dalla mente e ne dal corpo e Taehyung sarà segnato per sempre. Poi è entrata in gioco mia sorella. Quella piccola ficcanaso,sapeva quello che capitava a Taehyung quando perdeva il controllo e parlò con il suo psichiatra per capire se in qualche modo poteva aiutare il fidanzato a non perdere la testa. E ovviamente ce l'ha fatta. Noi fratelli Jeon siamo divisi tra muscoli e cervello ed è chiaro che sia Yesin il cervello del duo mentre io sono i muscoli. Non che io sia stupido ovviamente. Le fecero fare una prova all'insaputa di Taehyung mentre lui si allenava e quando perse il controllo,si mise in mezzo a lui e al ragazzo che stava quasi sbranando. Gli disse qualcosa a bassa voce,gli accarezzò il viso e pochi minuti dopo la bestia si era trasformata in un cucciolo di Golden Retriever. Da quel giorno,Taehyung sa già cosa deve fare per calmarsi ma ha sempre bisogno che qualcuno glielo ricordi. Per quello quando si è avventato su Heerin l'ho preso di peso e l'ho mandato da mia sorella. Non ho paura che le faccia del male. Taehyung è ancora lì dentro quando la bestia esce e so che non farebbe mai e poi mai del male a mia sorella. Non posso dire lo stesso di Heerin. Quando l'ho vista crollare sul tappeto,ho avvertito lo stomaco annodarsi. Avrei voluto che fossimo da soli perché ho sentito il desiderio di prenderla tra le braccia e curarle ogni ferita con la mia bocca. Mi sono schiaffeggiato mentalmente per almeno venti minuti dopo averlo pensato. Volevo che se ne andasse perché era ridotta piuttosto male,avevo paura peggiorasse le sue condizioni e inoltre non sarei mai riuscito a concentrarmi al meglio sapendola stare male. Fortunatamente Yoongi aveva capito i miei pensieri e l'aveva messa a capo della squadra in modo che stesse fuori dal vivo dell'attacco. Quando ci siamo scontrati nel punto in cui avevo nascosto la bandiera della mia squadra,mi sono accorta che Heerin aveva accusato la morte di Jimin più di quanto volesse ammettere. Una perdita ti segna nel profondo,questo è certo,ma per Heerin e sua sorella,Jimin era l'unica persona su cui poter contare dopo la morte dei loro genitori quindi perdere lui è stato come perdere di nuovo un padre,una madre,un fratello,un amico e un fidanzato. Non so perché ho reagito in quel modo nel vederla così. Ero arrabbiato perché nuovamente si stava comportando da codarda ma ero anche impietosito. Il,Jeon Jungkook,che provavo pietà per qualcuno. Ho lasciato che piangesse contro il mio petto e quel momento in cui i nostri visi si sono ritrovati così vicini,avrei voluto baciarla. Cazzo,lo volevo così tanto che mi sento ancora tremare le mani. E una piccola parte di me crede,o forse spera, che anche lei l'abbia pensato e voluto.

Top Secret/Jeon Jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora