Kim Heerin dopo tanti sacrifici e duro lavoro riesce a realizzare il suo più grande sogno e prendersi la sua rivincita personale:diventare un agente dell'FBI. Heerin sa che non è un lavoro come un altro e che non sarà mai rose e fiori ma l'inizio sa...
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«Hai preso tutto?»chiedo a mia sorella mentre infilo le ultime valige nel cofano mio Suv. Non risponde alla mia domanda e continua a fissare la nostra ormai vecchia casa. Noto un leggero tremolio delle sue gambe e mi avvicino a lei,passando il braccio dietro le sue spalle rigide e tese. Sono passate appena due settimane dalla morte di Jimin.I suoi genitori erano distrutti e ho fatto il possibile per aiutarli in modo che il loro,il nostro,Jimin avesse il funerale che si meritava. La cerimonia,nonostante fosse un funerale,è stata la più bella che io abbia mai visto. Erano presenti tutti i nostri vecchi compagni del Liceo,l'accademia dove ci siamo addestrati per ben sette anni,la nostra squadra,il nostro capo e buona parte delle loro famiglie. Jimin era ben voluto e amato da tutti per il suo essere così solare anche nei momenti di diffusione. Era lui che mi teneva in piedi. Era il suo abbraccio e il suo appoggio che cercavo quando tutto andava male e quando qualcosa andava bene,era sempre da lui che ottenevo complimenti.
Lui era lì. Jimin era lì. Mi guardava arrabbiato e deluso con me perché non volevo lasciarlo andare. Non ci riuscivo e in quel momento mi sono sentita uno schifo. Sapere di essere riuscita a deludere anche un...morto. Continua a farmi malissimo vederlo. Preferirei non farlo e sarebbe facile se riuscissi ad accettare la sua morte. Ma la verità è che non ci riesco. Non posso sopportare l'idea di non vedere più il suo sorriso,non lasciarmi avvolgere dalle sue braccia,sentire la sua risata e vedere i suoi occhi divertiti quando mi batteva ai 200 metri di corsa durante l'addestramento. Come posso lasciar andare l'unica in persona in grado di donarmi il sorriso? Quello vero e sincero. Jimin ha condiviso con me tutta la sua vita e io avevo fatto lo stesso. Come posso andare avanti adesso senza la sua presenza nei miei giorni? E poi c'è Minhe...Lei e Jimin si amavano come nessun altro ho mai visto fare. Jimin si è sempre preso cura di lei e mia sorella non ha solo perso un migliore amico. Ha perso un fidanzato,un compagno e ancora più importante,ha perso il suo primo amore e non credo si riprenderà mai pienamente da questo.
La conduco verso il sedile del passeggero e si siede composta,restando immobile. Sembra quasi che il suo corpo non sia nemmeno qui e questo ha il potere di gelarmi il sangue nelle vene. Si sta lasciando andare giorno dopo giorno e ho paura di vederla scomparire dentro i vestiti larghi di Jimin che continua a indossare ogni giorno.
«Vuoi tenere tu Salem o lo metto nel cofano?»le domando ancora e allunga le mani come per farmi capire che vuole tenerlo lei. Raccolgo il trasportino da terra e lo poggio sulle sue gambe,chiudendo poi lo sportello. Rivolgo un'ultima occhiata al palazzo tinteggiato di rosa antico e rilascio un profondo sospiro prima di mettermi al volante e aziona la macchina,allontanandomi sempre di più dalla mia vecchia vita.
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