VI

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Heerin

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Heerin

Sono passati due giorni da quando Jungkook mi ha chiesto di tornare nella sua squadra ma io ancora non ho deciso cosa fare. Non ho la mente lucida ultimamente e non dormo bene. Sono rimasta scottata da quel momento con il corvino e sento come un legame con lui. Un legame che non riesco a capire e comprendere. Le sue parole mi avevano fatto pensare tanto e ancora continuano a farlo. Perché se non mi importa di lui continuo a dargli il diritto di ferirmi? Perché se non mi aspetto niente da lui,rimango delusa? E perché se,come gli ho detto io,non sono qui per piacere a lui continuo a chiedere implicitamente la sua approvazione? La parte irrazionale della mia mente mi dice che è perché voglio che lui mi veda. Mi veda per davvero. Non la facciata che mi sono costruita e che tutti si fermano a guardare. Io voglio che veda la vera me,quella che ero anni fa prima che il mondo mi crollasse addosso. Quella che riuscivo ad essere prima della morte di Jimin. Non la Heerin che scappa e si nasconde nel suo appartamento per cercare il conforto di un gatto ma quella che combatte anche se è senza forza e senza respiro. Anche se ha finito le munizioni e la battaglia sembra persa. Io voglio cambiare il suo pensiero su di me. Non voglio che Jungkook pensi che sono una codarda e che non ne valgo la pena. Voglio che veda quello di cui sono veramente capace. E tutto questo,non me lo so spiegare. Non so spiegarmi il perché mi senta così irrimediabilmente attratta da lui e non a livello fisico,o almeno non solo quello,ma anche a livello mentale. Siamo come due calamite che tornano sempre unite,come due facce della stessa medaglia che non possono stare separata e il fatto che succeda questo a sole poche settimane dal nostro primo incontro,mi spaventa. L'essere umano ha sempre paura davanti a qualcosa che non capisce perché si sente debole e vulnerabile. Io mi sento così. Sono debole in presenza di Jungkook e sono vulnerabile davanti ai suoi occhi. Lo divento e questo mi fa paura perché se non conosco cos'è,non posso controllarlo o metterci una pietra sopra per arrestarlo.

Due giorni e l'unica cosa che continuo a pensare è lui. Jeon Jungkook. Quel momento in cui l'ho visto abbassarsi e le sue ginocchia hanno sbattuto contro il pavimento della palestra del Campus. Si è inginocchiato davanti a me per chiedermi perdono e io mi sono sentita morire. Quando si è chinato,l'ho fatto insieme a lui come se quel movimento avesse tirato e piegato anche il mio corpo per fare lo stesso. Si aspettava uno schiaffo da me. L'avevo capito quando avevo alzato la mano e l'avevo allungata verso di lui. Non so perché l'avevo fatto. L'idea iniziale era solo quella di alzare il suo viso verso il mio ma alla fine mi ero ritrovata ad accarezzare la sua guancia morbida e calda e lui aveva chiuso gli occhi sotto quel tocco leggero come un cucciolo in cerca di coccole. Sapeva che non l'avrei mai colpito eppure aveva avuto timore del mio gesto. Probabilmente l'aveva sentito. La presenza di un vecchio schiaffo che aveva ricevuto anni e anni prima. Aveva usato il singolare quando mi aveva spiegato il suo gesto e io ero quasi sicura al 100% che fosse il padre il problema. Il padre lo costringeva ad inginocchiarsi quando sbagliava e chiedere scusa e prima di dargli il perdono,lo puniva con uno schiaffo. Quella sensazione l'avevo sentita anche io sulla mia pelle. Come se in quel momento ci avessero schiaffeggiato entrambi. Era da anni che non provavo quel senso di umiliazione paterna. Inginocchiarsi per chiedere perdono come se un bambino non potesse sbagliare,come se quel bambino non fosse suo figlio ma un semplice servo piegato al suo volere. L'ho sentita. Ho sentito umiliazione di Jungkook e ho sentito anche quanto fosse realmente dispiaciuto mentre mi chiedeva scusa. Si era accorto che aveva esagerato e superato il limite e in quel piccolo momento io ho visto Jeon Jungkook. Non il Capitano della squadra Alfa duro,rigido e stronzo. Ho visto un uomo fragile come un essere umano, un ragazzo a cui è stata portata via la sua adolescenza e un bambino chiuso in una gabbia solida di ferro. E mi sono rivista in lui. Ho rivisto l'accanimento che mio padre aveva su di me e quando di è inginocchiato,l'ho fatto con lui perché conoscevo e conosco ancora bene quella sensazione. Perché io in primis ci sono passata.

Top Secret/Jeon Jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora