L'avversario era agile, e preoccupantemente forte.
Stava mettendo ai ferri corti Bucky, senza esclusione di colpi. Bucky dovette ammettere di essere fuori forma, mentre iniziando ad arrancare e parava, rispondeva, fendeva, ma il sicario anticipava le sue mosse, sapendo colpire in maniera violenta, subdola. Quando la furia dell'omicida lo costrinse con le spalle a terra, salendogli sopra a cavalcioni, notò un lampo acuto nei suoi occhi.
Con un abile mossa gli staccò il braccio bionico, accuratamente ancora nascosto sotto la manica della maglietta, gettandolo rovinosamente in un angolo della cucina, ora una distesa di macerie e stoviglie in pezzi. Poi, approfittando della sorpresa che provocò a Bucky quel colpo tanto abile e sicuro, il sicario estrasse una piccola pistola dallo stivale, e imbracciatala la puntò deciso a fare fuoco. In un tentativo estremo Bucky allungò il braccio destro verso il volto del suo assassino, arpionando le dita attorno al suo collo. Ma la presa gli scivolò e strinse la stoffa che gli avvolgeva il viso, scoprendolo nella tenue luce della sera.
Un nuovo stupore irrigidì Bucky: il suo assassino era Veronika Hegel.
Poi la giovane si afflosciò a terra, un fantoccio inanimato. Dietro di lei, sul ciglio della porta, la Vedova Nera, osservava il suo colpo andato a segno, piacevolmente soddisfatta.Veronika, sedata ma cosciente, sedeva in una stanza a pressione controllata. Un dolore al collo le strappò una smorfia, che si dissolse mentre i suoi occhi iniziarono a percorrere l'ambiente intorno.
La Vedova Nera, dall'altra parte della vetrata, la osservava accigliata. Bucky, il braccio bionico di nuovo al suo posto, le stava accanto, il viso una tabula rasa."Veronika è uno dei bracci destri dell'Hydra. Ha lavorato anni sotto copertura, con me. Ma non è mai stata così esposta" prese la parola Bucky, mentre osservava quella perfetta omicida, che per la prima volta aveva fallito il suo compito.
"Inutile dire che anche lei è stata sottoposta al siero" disse Nat, quasi a completare i pensieri dell'ex soldato d'inverno.
"Come tanti a dire il vero. Solo io e lei siamo sopravvissuti negli anni, diventando le armi micidiali che ci hanno contraddistinto. Deve essere rimasta in crioterapia a lungo, non è affatto cambiata".
"Sei tu quello che ha ripreso ad invecchiare" disse Nat, alzando le sopracciglia incisiva.
Bucky si sentiva tremendamente in colpa per Veronika.
Sapeva benissimo quanta sofferenza avessero passato, e chissà quanta ancora ne aveva vissuto, dopo che lui si fu allontanato dall'Hydra. Il solo ricordo dell'elettroshock gli aggrovigliò lo stomaco. Era peggio che morire: tanto quanto bastava a tenerti cosciente, le membra in fiamme, per minuti interminabili. Un destino che aveva accomunato sia lui che la giovane che teneva davanti agli occhi."Vorrei parlare con lei da solo, se non ti dispiace Nat.." chiese Bucky, una supplica inespressa sul viso.
Nat annuì, e voltatasi si allontanò silenziosa. Il rumore dei tacchi l'unico segno della sua presenza lungo i corridoio.
Bucky nonostante quella richiesta, non sapeva cosa dire. Le parole non erano il suo forte: ci voleva una certa abilità nel ricercarle, farle suonare bene, con il tono corretto. E lui aveva perso quell'affabilità che lo contraddistingueva quando era un giovane sergente, troppo ingenuo per conoscere il suo terribile futuro.
Si schiarì la voce, avvicinandosi al vetro antiproiettili che li separava. Veronika continuava a fissarlo, una venatura di violenza e sete di sangue disegnata sul viso."Perché ti hanno mandata?" Chiese Bucky, respirando a pieni polmoni.
"Ma per portarti dei biscotti, ovviamente" lo schernì lei, un sorriso cupo sulle labbra, un livido scuro che stava svanendo sotto l'occhio destro.
"Rispondi seriamente alla domanda" continuò Bucky, lo stato di apprensione sempre più forte.
"Oh, e cosa vorresti sentirti dire, eh?" Continuò a sbeffeggiarlo lei, la testa inclinata in una ulteriore sottolineatura di quella risposta ironica.
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Soldati dell'inverno : L'inverno nel cuore
أدب الهواة"ore 20. 36, Innstrasse Lara e Nicholas Hegel erano seduti a tavola dei Konrad, una influente famiglia ebrea di banchieri, di cui il figlio, Adam, era un perfetto scapolo per la loro Veronika. Lara sarebbe passata sopra il loro orientamento religio...