8. Esercito di vampiri

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" Sapresti dirci come era fatto?" Mi chiede Edward
No, ho solo sentito la sua voce Scrissi velocemente sul quadernino dispiaciuta di non averlo riconosciuto.
" Siamo stati così tanto concentrati su bella che non abbiamo pensato alla vita di Gwen." Disse Emmett Visibilmente turbato, restai per qualche secondo perplessa a causa della reazione del ragazzo.
Gli importava veramente della mia vita?.
" D'ora in poi qualcuno resterà a vegliare su Gwen." Disse Carlisle mentre concentrato applicava svariati punti sulla grossa ferita che decorava la mia coscia.

Mi sdraiai delicatamente sul letto, sospirando per il sollievo provato dal mio corpo al contatto con il morbido materasso.
Era stata una lunga nottata è In cominciavo a percepire la necessità di riposarmi.
" posso entrare ? " chiese dolcemente il ragazzo sullo stipite della porta. Annuì consentendogli l'accesso alla mia stanza.
" ti ho portato questa. " Mi fece notare il piatto che teneva saldamente stretto tra le sue mani, guarda il contenuto: un pezzo di torta alle mele.
sorrisi, Ringraziando mentalmente il ragazzo.
Grazie, per il momento non ho fame Scrissi sul quadernino, lo vidi concentrarsi per leggere ciò che c'era scritto all'interno " devi mangiare, per recuperare le forze. " Mi invitò ad addentare la torta, Così lo feci, troppo stanca per controbattere.
Sorrise quando mi vide mangiarla con gusto.
" ricordo che da piccolo ne andavo pazzo. Darei Qualunque cosa per poterne mangiare ancora." Ammise con un sorriso malinconico.
Poggiai il piattino, divenuto vuoto, sul comodino affianco al letto. " era buona ? " chiese curioso.
Annuì con un grosso sorriso in volto.
era molto buona, da Quando ero arrivata in questa casa Esme si impegnava notevolmente nella creazione di dolci e cibi umani e Sorprendentemente gli riuscivano bene.
Il ragazzo si sedette vicino al mio corpo, gli feci spazio permettendogli Di stare comodo. Restammo vari minuti in silenzio, fissando il muro davanti a noi, che in quel momento pareva interessante.
Uno sbadiglio uscì dalle mie labbra e il sonno incominciò a Farsi sentire
appesantendo le mie palpebre,
istintivamente Mi rannicchiai Tra le possenti braccia del ragazzo che sorprendentemente mi accolse stringendomi al suo copro.
Inspira un po' del suo intenso profumò, Particolarmente familiare,
la testa si svuotò di tutti i pensieri e le palpebre si chiusero lentamente.
Caddi in un sonno profondo,
Tra le sue braccia,
Tra le braccia di quel ragazzo dall'apparenza minacciosa, tra le braccia di quel ragazzo che fino a pochi giorni fa non voleva la mia presenza in quella casa.

La luce del sole che filtrava dalla finestra disturbo il mio sonno, permettendomi così di svegliarmi.
Ci vollero pochi secondi prima che i ricordi della sera precedente mi tornassero in mente e d'istinto   cercai  la presenza del ragazzo che però non trovai più al mio fianco.
Una morsa strana attanaglio il mio stomaco,
una sorta di delusione amara.
Sospirai  pronta ad affrontare una nuova giornata, con la speranza che il comportamento che Emmett  aveva avuto con me qualche ora prima non fosse dovuto alla compassione provata per la situazione che avevo vissuto.

" la Città di Seattle è sconvolta dal terrore. La polizia è testimone impotente di un' escalation di sparizioni e omicidi. L'ipotesi è quella di una gang spietata o di un serial killer instancabile."
La giornalista passo le terribili notizie attraverso la televisione.
" va sempre peggio, Non possiamo più stare fermi." ammise Carlisle "Non è pensabile che basti soltanto uno di noi A fare i danni di cui parlano. Ne servono molti di più. E sono indisciplinati, danno nell'occhio." Jasper spiegò le sue ipotesi
"neonati. Per forza." Edward intuì la realtà, ricevendo un occhiata preoccupata da Carlisle
" Vuoi dire nuovi vampiri?" Chiese Bella confusa  "Nei primi mesi dopo la trasformazione."  
Rispose Edward "è il periodo in cui siamo più incontrollabili, brutali,  Resi folli  dalla sete."
Spiegò Jasper
" Un'esperienza tutta da degustare " Disse Emmett con espressione Provocante, scossi la testa.
Com'era possibile che riusciva ad essere ironico anche nelle situazioni di estrema importanza?
Mi chiesi.
" Nessuno ha educato questi neonati però il fatto non è casuale." Jasper guardò Carlisle che Rispose subito dopo "c'è chi sta creando un esercito."
" Perciò adesso noi andremo a Seattle."
Emmett Si alzo dal divano in cui era Comodamente seduto, pronti ad una nuova avventura
" un esercito di vampiri." Ribadì incredula Bella
" creato per combattere contro qualcuno "
ribadì Jasper
" Noi siamo l'unico clan vicino a Seattle. " 
Fece notare Edward " comunque stiano le cose, Se non li fermiamo noi, li fermeranno i Volturi. La vera sorpresa è che non l'abbiano ancora fatto." Pensò Carlisle " dietro potrebbero esserci loro. In Italia ho letto nella mente di Aro, vuole che Alice ed io ci uniamo a lui ma sa che non li faremo mai finché la nostra famiglia sarà viva. " 
Disse Edward lasciandoci sorpresi,
ci era l'artefice dell'esercito ? 
Aro era assetato di potere ma non avrebbe mai fatto nulla per mettere in pericolo il segreto.
Di questo ne ero sicura.

" tutto bene tesoro? " Esme si sedé vicino a me,
sul comodo divano in stoffa grigia
Sono preoccupata per Bella e per vuoi. Scrissi sul quadernetto le mie preoccupazioni.
" Non ti devi preoccupare, Noi c'è la caveremmo "
Mi rispose  accarezzandomi delicatamente una spalla, In un gesto consolatorio.
I ragazzi sono andati a Seattle ?  Chiesi.
" Sì, sono partiti questa mattina ma dovrebbero tornare tra poco."  Disse guardando l'ora dal suo orologio che teneva stretto attorno al polso.
Annuì. Avevo passato tutta la giornata sul divano, senza la possibilità di occupare il tempo in altri modi, visto il   forte dolore che provavo la gamba.
Gli antidolorifici prescritti da Carlisle erano risultati inutili.
Stentiamo dei rumori alla porta, segno che i ragazzi erano rientrati " Esme posso parlarti ? " chiese Jasper facendo irruzione all'interno della stanza, in compagnia di Emmett " certo ! "  esclamò la donna per poi lasciare la stanza, seguita dal biondino.
" ciao." Disse serio il ragazzo dagli occhi d'orati.
Alzai una mano, sventolando la in aria in un cenno veloce di saluto. " Come va la gamba ? " chiese indicando quest'ultima,
feci una smorfia, segno che non andava affatto bene.
" Carlisle ! " sentimmo una voce maschile
chiamare l'uomo  " Ho bisogno del tuo aiuto." Edward entrò in casa accompagnato da bella con un espressione addolorata in viso.

" è una distorsione, che guarirà abbastanza in fretta." Disse Carlisle Costatando il danno subito da Bella
" Ti sei buttata da un marciapiede senza paracadute, Bella ? " scherzo Emmett sfoggiando un sorriso beffardo in volto " Ho preso a pugni un licantropo." Disse lei ricambiando il sorriso " ma che grinta ! Diventerai una neonata proprio tosta." esclamò il ragazzo  " tosta abbastanza da sfidarti. " lo provocò Bella. Li vidi scambiarsi una serie di sorrisi e una sensazione strana incominciò a farsi viva nel mio corpo. Una sorta di fastidio  che mai avevo provato fino ad ora.  
" Gwen. " mi richiamò Carlisle concentrato a fasciare il polso destro della giovane umana.
" Tra pochi giorni ci sarà il diploma, io ed Esme abbiamo pensato fosse l'occasione giusta per  presentarti ufficialmente come nuovo membro della famiglia.  Sempre se tu vorrai."  Disse lasciandomi senza parole. 
Membro della famiglia, Pensai. Era da troppo tempo che non ne avevo una, che non mi sentivo parte di qualcosa.
Presa dall'emozione mi alzai velocemente dal divano con l'intenzione di abbracciare l'uomo, in segno di gratitudine, ma un intensa fitta la gamba mi fece perdere l'equilibrio
" stai attenta." Emmett mi afferrò velocemente per la vita impedendomi di urtare violentemente il pavimento. Incastrai il mio sguardo con il suo. Restammo per svariati secondi incantati l'uno con l'altro, mi persi in quelle iridi scure che trasmettevano sfumature di emozioni contrastanti,
Mi persi nel suo sguardo ignorando le persone che ci stavano attorno.
" Lo prendo come un sì ? " chiese Carlisle interrompendo il momento magico che si Era venuto a creare tra di noi.
Annuì distratta, Ancora incantata dall' istante precedente.

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