capitolo 15 V

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Caro diario,
sono 3 giorni che sono chiusa in camera mia, non sono nemmeno più andata a scuola. Sto completamente ignorando la mia famiglia, dal primo all'ultimo, e loro non ne conoscono nemmeno il motivo, ma io si: Kol.
In questi giorni ha provato più volte, così come gli altri, a bussare alla mia porta, ma io l'ho completamente ignorato. A volte vorrei essere un vampiro, per spegnere quello stupido interruttore e non provare più niente, ma poi ho capito una cosa: spegnere le emozioni non risolve nulla. I vampiri le spengono perchè non sono abbastanza forti da controllarle, ma io non voglio essere come loro, non voglio essere debole. I vampiri scappano dalle loro emozioni, io no. Io voglio affrontarle, non voglio scappare dai problemi.

<<Buongiorno>> salutai con un sorriso mentre entravo in cucina e attirando l'attenzione di tutti.

<<B!>> esclamò Rebekah prima di stringermi in un abbraccio

<<Bekah così mi uccidi>> dissi ridendo mentre la bionda scioglieva l'abbraccio

<<scusa.. è che mi sei mancata e ad essere sincera non mi aspettavo di vederti qui>> mi disse mentre tornava a sedersi

<<Si, lo so>> risposi semplicemente mentre aprivo il frigo. Presi una bottiglia di vodka, la aprii e ne versai un po' in un bicchiere

<<che stai facendo?>> mi chiese Elijah

<<non è evidente?!>> risposi retoricamente facendo alzare gli occhi al cielo al vampiro

<<perché bevi?>>mi chiese Rebekah mentre si attaccava alla mia bottiglia di vodka

<<pensi davvero che affronterei un intera giornata a scuola da sobria?>> la bionda rise alla mia risposta

<<alcolizzata a sedici anni>> commentò Klaus

<<quasi diciassette tesoro>> risposi facendogli un occhiolino.

<<Io vado>> urlai prima di uscire di casa per andare a scuola. Mentre stavo camminando una macchina familiare mi si accostò mentre andava al mio stesso passo

<<sali in auto B>> mi disse una voce da dentro la macchina, io la ignorai completamente <<Blair per favore>>

<<Lasciami in pace, Kol>> risposi semplicemente continuando a camminare senza nemmeno voltarmi

<<oh andiamo voglio solo darti un passaggio>>

<<e io non lo voglio>> dissi guardandolo finalmente in faccia

<<non arriverai mai a scuola se continui a piedi>> mi disse poi facendomi sbuffare

<<non mi interessa>> risposi scrollando le spalle, poi, mentre attraversavo, la macchina di Kol mi si parò davanti. Era uscito fuori strada, aveva bloccato il traffico e per poco non mi faceva cadere. Scese dall'auto appoggiandosi allo sportello aperto

<<ma sei impazzito?!>>

<<Sali, per favore. Voglio solo accompagnarti a scuola>> ormai rassegnata salii in macchina con l'originale.

Il viaggio fu tranquillo, stranamente Kol non provò nemmeno ad aprire bocca e la cosa non potè fare a meno di darmi sollievo. Una volta di fronte scuola, scesi dall'auto ignorando il vampiro. Quando entrai sbuffai <<credevo che volessi solo accompagnarmi>> dissi senza girarmi

<<si... forse ho mentito>> rispose Kol prima di mettersi al mio fianco, io iniziai a camminare e lui ovviamente iniziò a fare lo stesso mentre continuava a chiedermi scusa e a dirmi che gli dispiaceva. Ignorammo tutti gli sguardi degli studenti e i loro continui sussurri su di noi, potevo praticamente immaginarmi ciò che dicevano: MA COME, L'HA QUASI UCCISA E ORA SONO INSIEME COME SE NULLA FOSSE?
Insomma, non potevo biasimarli.

An original love - Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora