capitolo 26 V

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Era passata una settimana da quando io e Kol lo avevamo fatto e non ne avevamo mai parlato, però non c'era imbarazzo, anzi, eravamo ancora più uniti e spesso quando eravamo soli scappava qualche bacio, ma nulla di più.

*Kol's pov*

<<Non posso farle questo Klaus!>> urlai a mio fratello

<<lo farai e basta Kol, non si può andare avanti con questa storia, le farai solo del male>>

<<le farò del male anche così!>>

<<o lo fai o torni nella bara fratello, ma se scegli la bara, ricordati prima di dire addio a Blair>> non volendo sentire più altre parole uscii dallo studio di Klaus. Volevo uscire di casa, ma poi decisi di andare da Blair e fare ciò che Klaus mi aveva detto così da poterla finire subito. Entrai senza bussare e la vidi in piedi a dipingere, non si accorse nemmeno di me. Continuava a dipingere la tela e si girava ogni tanto per prendere spunto dalla miriade di disegni sparsi che aveva sul letto, ed era bellissima. Aveva i capelli in una crocchia disordinata e indossava una mia maglietta lunga che le arrivava alle ginocchia. Quando le cadde il pennello e si chinò per raccoglierlo si accorse di me

<<ehi>> mi salutò, poi mi si avvicinò e mi prese per mano trascinandomi accanto al suo letto <<guarda>>prese un foglio su cui aveva disegnato la torre Eiffel <<ti piace?>> annuii e lei sorrise per poi girare verso di me la tela che stava dipingendo. Era una città di notte piena di luci <<fammi indovinare>> feci una pausa fingendo di pensarci <<Parigi>> conclusi poi lei rise e iniziò saltellare per la stanza <<un giorno ci andrò, e vedrò la torre Eiffel, e aprirò un atelier di moda tutto mio, sarà bellissimo e non vedo l'ora>> urlò entusiasta, facendomi completamente dimenticare il motivo per cui ero andato lì.

<<Come mai tutto questo improvviso interesse per Parigi?>> lei si buttò sul letto facendo volare in aria tutti i disegni

<<uhm io potrei essere capitata per caso sul sito web di una scuola d'arte a Parigi, e potrei sempre per caso aver fatto domanda li>> spalancai gli occhi

<<tu cosa?>>

<<era solo per provare, tanto non mi prenderanno mai, quella scuola ha standard altissimi. E poi se anche ci fosse la più remota possibilità che mi accettassero, Klaus non mi ci manderebbe mai>> disse con tono triste e facendomi ricordare ciò che dovevo fare.

<<B, tu sei bravissima e se non ti prendono sono degli idioti>> si alzò dal letto e mi saltò addosso

<<grazie>> disse con il viso seppellito nell'incavo del mio collo

<<per cosa?>>

<<per tutto>>

la strinsi più forte <<qualunque cosa per te, principessa>>

*due giorni dopo*

<<B, posso entrare?>> chiesi bussando alla porta della camera di Blair. Lei mormorò un "si" che riuscii a sentire grazie al mio udito da vampiro, e così entrai. <<Che stai facendo?>> chiesi

<<metto un po' d'ordine>> rispose scrollando le spalle. Presi un respiro profondo

<<Blair devo parlarti>> dissi serio

<<dimmi>> disse lei mentre piegava una maglietta. La presi per le spalle facendola girare verso di me

<<è una cosa seria, devi ascoltarmi>> lei annuì e si mise seduta sul letto <<mi dispiace Blair ma non possiamo continuare>> andai dritto al punto

<<che cosa vuol dire?>> chiese lei alzandosi dal letto

<<quello che c'è tra di noi non può continuare>> iniziò ad avere gli occhi lucidi e mi si avvicinò

<<K-Kol se lo dici perché ti senti in colpa per quello che mi hai fatto, non devi farlo>>

<<non si tratta solo di quando ho provato ad ucciderti Blair>>

<<s-stai dicendo sul serio?>> rimasi in silenzio ed iniziò a piangere <<vai via>> disse tra un singhiozzo e l'altro

<<Blair mi dispia->>

<<va via ho detto!>> urlò, così me ne andai. La sentii piangere, urlare, e buttare cose a terra, ed era tutta colpa mia. L'avevo fatta soffrire, di nuovo. Scesi le scale e in soggiorno c'erano i miei fratelli

<<che le hai fatto?>> mi urlò Rebekah ma la ignorai, guardai Klaus che mi annuì e poi me ne andai.

*Rebekah's pov*

Kol corse via, io e i miei fratelli ci guardammo prima di correre in camere di Blair. Quando entrammo rimanemmo pietrificati, c'erano fogli strappato a terra, dipinti rotti, vetri e cocci sul pavimento, era tutto distrutto. Gli occhi di Blair si tinsero di rosso e le sue mani iniziarono a brillare del medesimo colore, poi urlò lanciando un'onda psichica. Cadde in ginocchio mentre piangeva e le corsi accanto per abbracciarla

<<mi ha lasciata Rebekah>> piagnucolò <<lo ha fatto di nuovo>>.

An original love - Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora