VII

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Un vento gelido stringeva il mio corpo in una morsa talmente stretta da paralizzarlo. Era tutto nero. Tutti indossavano abiti del colore dell'ossidiana. Il cielo ruggiva, cercando di lottare contro le nuvole che ci sovrastavano. Ero circondata da tutti gli individui della scuola..non mancava nessuno.

Le mie dita erano intrecciate tra loro e tremavano, come se fossero soggette ad un terribile terremoto. La mia pelle era diventata bianca come il latte, le mie labbra si erano fatte scure e i miei occhi erano persi negli abissi del vuoto. Le lacrime rendevano la mia visuale tremendamente sfocata. Non volevo piangere davanti a loro eppure non riuscivo a trattenermi. Il mio cuore tremava, scosso dalla tristezza. Forse non avevo mai realizzato fino a quel momento: ero stata abbandonata. Ero completamente sola e non potevo sovrastare l'angoscia. La solitudine mi attanagliava, rendendo i miei respiri estremamente complicati e pesanti. Non potevo provare nessun altro sentimento se non tristezza e rabbia. Era tutta colpa mia. Se solo non fossi uscita con i miei amici..se solo non avessi accettato quello stupido invito, loro sarebbero stati al mio fianco per più tempo ancora ed io non mi sarei sentita e non mi sentirei così impotente e insignificante.

Le lacrime cominciarono a scorrere silenziosamente lungo il mio viso. Le mie orecchie non riuscirono ad udire più nulla, i miei occhi non riuscivano più a vedere nulla: il mio corpo e il mio essere non erano più in grado di percepire niente.

Pesanti e fredde lacrime cominciarono a cadere dal cielo cominciando a colpirmi. Non mossi un muscolo. Lasciai che l'acqua piovana penetrasse i tessuti e la mia pelle fino a raggiungermi il sangue. I miei capelli ben presto si bagnarono completamente ed io non riuscivo comunque a sentire nulla. Piangere in silenzio era l'unica cosa che riuscì a fare. La frustrazione mi attanagliò: avrei voluto urlare. Avrei voluto spaccare tutto. Avrei voluto morire. Eppure non successe. Mi sentivo talmente sola..eppure non lo ero.

Inumaki, Panda e Maki erano alla mia sinistra, il professor Gojo sosteneva un ombrello enorme sopra le nostre teste mentre Nobara e Itadori si trovavano alla mia destra. I loro tocchi di conforto aiutarono, nonostante mi fecero rabbrividire.

Nonostante il freddo che mi avvolgeva, ci fu un semplice tocco che mi scaldò. Infatti, pochi passi dietro di me, Megumi mi aveva afferrato delicatamente la mano, stringendola tra la sua. Le nostre pelli in contatto si unirono meticolosamente in una bolla dove regnavano semplicemente i nostri cuori. Avrei tanto voluto presentarlo ai miei..questo strano ragazzo pieno di sbalzi d'umore che mi confonde. Gli sarebbe piaciuto ma io..piacevo a lui?

La mia mano allentò presto la presa, a malincuore, di quella del bluastro. Le punte delle mie dita percorsero la pelle sotto ai miei occhi e quella delle guance, asciugando le lacrime che giacevano su essa.

Mi inginocchiai e posai un bacio sulla tomba, attraverso le mie dita. Un respiro profondo fuoriuscì dalle mie labbra cominciando a volteggiare nell'aria gelida di quel giorno.

Mi voltai verso i ragazzi e il professor Gojo ed annuì leggermente in segno di ringraziamento e di congedo.

Tutti cominciarono ad allontanarsi, tornando all'interno della struttura. Io rimasi ferma. Immobile. I miei muscoli non si mossero e il mio cuore non smise un secondo di battere come un forsennato.

<<Ayame..?>>

Venni risvegliata dal mio piccolo tepore dalla voce di Nobara. Mi voltai verso di lei, notando Itadori e Megumi al suo fianco, che mi osservavano preoccupati.

<<Andate, vi raggiungo subito. Devo solo fare un'ultima cosa...>>

Una volta che si furono allontanati, scomparendo nel bosco, riposi il mio sguardo sulla tomba dei miei genitori e sorrisi. Amare, dolci e calde lacrime cominciarono a costernare nuovamente la mia pelle.

"Mamma..papà..me la caverò. Restate sereni perché ho trovato una buona famiglia...Vi voglio bene e ve ne vorrò sempre. Mi mancate così tanto...ma sarò forte per voi. Sempre. Come mi avete insegnato....La notte vi vedo nell'oscurità del cielo e splendete in maniera così brillante che ogni volta mi incantate....Vivrò per voi, voi brillate per me."

Un semplice sorriso si impossessò delle mie labbra mentre le lacrime continuavano a scorrere, in maniera più delicata.

Una volta che fui tornata all'interno dell'edificio, tutti cominciarono ad andare nelle docce.

<<Prima che andiate, oggi vi allenerete nelle stanze vuote dell'edificio>>

Tutti noi abbandonammo l'atrio, dirigendoci ai bagni.

L'acqua bollente cominció a scivolarmi addosso in maniera talmente piacevole che pensai di svenire. La mia mente vagava nei ricordi e nell'estasi che il vapore mi stava regalando.

<<Chi va a chiedere ai ragazzi se hanno concluso?>>

Maki e Nobara cominciarono a guardarmi con un gran sorriso sui volti, spaventandomi.

Due minuti dopo erano piombate nel bagno dei ragazzi, i quali cominciarono a insultare le due ragazze. Alla fine ognuna di noi andò nella propria stanza ad asciugarsi i capelli.

Un gemito fuoriuscì dalle labbra di Itadori.

<<Finalmente sono riuscita a stenderti.>>

Lui si rialzò con velocità anormale.

<<Una volta su trenta, mica male.>>

Il ragazzo dai capelli rosa cominció a prendermi in giro, abbassando la guardia, lasciandomi, inconsciamente, la possibilità di rimetterlo al tappeto.

<<Ti correggo. Sono due su trenta.>>

Itadori mi osservò dal pavimento sconvolto. Fece per ribattere quando venne interrotto da Nobara.

<<Che ne dite di fare noi due ragazze contro voi due imbecilli?>>

Nobara ed io ci scambiammo uno sguardo di intesa e arroganza che non passò inosservato ai due amici.

<<Va bene..sarà divertente stracciarvi.>>

La voce di Megumi mi raggiunse, spingendomi a voltarmi verso di lui. Sul suo volto un piccolo sorriso sfacciato regnava sulle sue labbra. Entrambi ci si piazzarono davanti: i miei occhi si fusero con quelli blu del corvino che mi osservava con presuntuosità.

<<Possiamo usare le nostre abilità o facciamo senza?>>

<<Senza!>> Nobara e Yuji risposero simultaneamente.

<<Pensi di farcela senza il tuo potere?>> sconvolta mi voltai verso il bluastro che mi osservava con una sorta di superiorità accentuata nelle iridi.

<<E tu pensi di farcela senza il tuo lupo?>> le mie parole abbandonarono le mie labbra in un sibilo arrogante.

Ayame 1. Megumi 0.

Ed è così che noi quattro cominciammo a lottare simultaneamente, ridendo e facendoci tremendamente male, ferendo l'orgoglio l'uno degli altri.

Lottammo e rimanemmo insieme fino a quando non ci rendemmo conto dell'oscurità che si era impossessata della scuola.

Il giorno seguente sarebbe stata la mia prima esperienza come apprendista.

!!SPAZIO AUTRICE!!
Ok questo capitolo non è un granché dovete scusarmi e perdonate anche il fatto che non stia postando spesso. Se volete ho un profilo su tiktok dedicato a questa fanfiction dove ho postato un video con le vibes che a me da questa storia. Il profilo è @idksostopasking. Se vi fa piacere vederle, altrimenti pazienza. Scusate ancora :)

Philofobia || megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora