IV

962 55 7
                                    

Un'ora e mezza dopo mi trovavo seduta ad un tavolo, in mezzo a Nobara e a Panda che, mentre la castana urlava come una forsennata, la bambola era splendidamente pacata.

<<YUJI MI HAI RUBATO IL POLLO?!>>

Itadori si voltò spaventato mentre scuoteva la testa, negando di aver commesso il crimine di cui veniva accusato, con in bocca il pollo della ragazza, che fuoriusciva un poco dalle labbra.

<<BASTARDO!!>>

Gli si fiondò addosso facendolo finire per terra. Gli strappò il pollo dalla bocca e io mi sentii male: giurai di aver sentito i suoi denti scricchiolare sotto la carne.

La ragazza osservó il pezzo di cibo e, notandolo sbavato, glielo rinfilò in bocca.

<<Che schifo. Per questa volta puoi tenerlo ma la prossima volta che mi rubi qualcosa...>>

L'atmosfera cambiò drasticamente e mi parve di essere stata l'unica ad accorgersene; mi sentivo come se solamente io fossi soggetta all'oppressione che volteggiava nell'aria ma compresi in fretta che loro erano semplicemente abituati a tutto ciò.

<<Dai Nobara ti do un po' del mio pollo, ma solo per questa volta. La prossima cerca di non fartelo rubare.>>

La voce di Maki raggiunse la castana alla quale cominciarono a brillare gli occhi. L'atmosfera tornò normale, anche se un po' impregnata di farfalle.

Nobara raggiunse la ragazza dai capelli di un verde scuro, sedendosi di fronte ad ella e cominciando a gustarsi il suo pollo.

<<Sei proprio fantastica Maki.>>

Quest'ultima venne raggiunta da un piccolo rossore prima di riprendere il controllo della situazione e di se stessa.

<<Lo so.>>

Itadori era ancora steso a terra, incosciente, e nessuno muoveva un dito.

Feci per alzarmi quando venni raggiunta da una voce conosciuta.

<<Dagli ancora cinque secondi e comincerà a saltare come una molla.>>

Mi voltai verso Panda che mi osservava con un grande sorriso.

Mi risedetti leggermente confusa dalle sue parole, a cui decisi di dare ascolto.

Egli aveva ragione perché, pochi secondi dopo, il ragazzo piombò nuovamente sulla sedia.

<<Raccontami come hai fatto ad ammazzare quello spirito!>>

La sua voce squillante mi raggiunse colpendomi in pieno petto e la domanda mi prese completamente alla sprovvista. Il professor Gojo era appena comparso, appoggiato ad un albero, che probabilmente aspettava una risposta come tutti gli altri ragazzi al tavolo, che avevano posato lo sguardo su di me.

Venni intrappolata nel disagio. Non sapevo cosa dire..era tutto un po' vago.

<<Ehm..non saprei come spiegarlo..>>

Mi sentivo totalmente bloccata e gli occhi di tutti mi premevano addosso soffocandomi. Feci un lungo sospiro quando mi sentì spronata a sollevare la testa in direzione di Inumaki, che occupava il posto in fondo alla mia sinistra.

Venni immediatamente colpita da quelle iridi blu che cominciarono a studiarmi e giurai di scorgere, all'interno di quell'abisso, una specie di conforto.

Parlammo. Quel giorno comunicammo con gli occhi come dei folli, dei pazzi che vivevano semplicemente grazie alla strana sensazione che ci ribolliva nel sangue, mentre i secondi passavano.

Philofobia || megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora