XXIX

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Tre giorni dopo mi ritrovai nel cortile a salutare i miei amici e il professor Gojo, i quali erano pronti ad andare in missione.

La mia mano continuò a muoversi in aria anche dopo che se n'erano andati, come ipnotizzata.

Non so perché ma in quell'istante, in cui contemplai quelle persone meravigliose, una lacrima rigò la mia guancia.
Fu nel momento in cui questa raggiunse le mie labbra che, come da un incantesimo, improvvisamente mi risvegliai.

Le mie dita andarono a raccogliere la piccola goccia salata, la quale aveva segnato un sentiero sul mio volto.

<<Se la caveranno, non preoccuparti.>>

Strappai immediatamente quella misteriosa lacrima alla mia pelle prima di voltarmi in direzione della ragazza che aveva parlato.

<<Lo so. Forse è questo che mi preoccupa.>>

Parlai senza riflettere. Il cuore, improvvisamente, aveva deciso di prendere in mano le redini del mio cervello.

Maki mi si avvicinò, avvolgendomi il braccio attorno alle spalle. Probabilmente lei comprese ciò che avevo in testa, nonostante nemmeno io lo capissi.

<<Dai, vieni. Alleniamoci un po' e poi dedichiamoci a del puro relax.>>

Non mi permisi in alcun modo di rifiutare una proposta tanto allettante.

La ragazza appartenente alla stirpe degli Zenin era fenomenale: senza l'uso dei miei poteri riuscì a toccarla solo un paio di volte e tutte le altre finí per restare sconfitta a causa della sua inumana abilità nel muovere quella strana arma.

Passammo circa cinque ore a combattere tra di noi, ferendoci, determinate più che mai a vincere.
Fu nel solo momento in cui pensai di crollare a terra che riuscì, finalmente, a disarmarla. Non so se sia stata la stanchezza, il mio potere o altro ma il mio animo si colmò di una soddisfazione immensa.

<<Sei stata brava alla fin fine. Direi proprio che entrambe ci meritiamo un bel bagno. Seguimi.>>

Un piccolo sorriso governava le labbra della ragazza, la cui mano era rivolta verso di me, pronta ad aiutarmi ad alzarmi.

Seguì Maki in silenzio, troppo stanca per proferire parola e fin troppo concentrata a cercare di capire dove mi trovassi.

Improvvisamente l'ambiente circostante mutò, stravolgendo i miei occhi dalla meraviglia a cui assistetti: una cascata e delle vasche enormi, colme di acqua bollente, velate dal dolce vapore che rifletteva i raggi solari sulla superficie acquatica.

<<L'ho scoperto poco tempo fa. È stupendo, non trovi?>>

Mi limitai ad annuire, fin troppo estasiata da poter in alcun modo rispondere.

In fretta ci liberammo dei vestiti che stavano avvolgendo i nostri corpi stanchi.
Il contatto tra l'acqua bollente e la mia carne fu estasi e piacere puri: da sempre penso che sia una delle sensazioni più belle tra quelle esistenti.

Restammo in silenzio: i corpi impregnati del liquido quasi ustionante, la pelle costernata di piccole gocce cristalline, provocate dall'intensità del vapore.
I nostri cervelli si lasciarono cullare da quello stato di tranquillità, facendoci cadere in uno stato di trans estremamente piacevole.

Percepì ogni mia singola cellula abbandonare le proprie funzioni per darsi alla deliziosa quiete che mi avvolse le membra, facendomi assaporare ancora una volta la libertà, che, però, venne interrotta dalla voce della Zenin.

<<Tu e Megumi..state insieme?>>

Improvvisamente soffocai. Il mio viso si dipinse di rosso, sconvolgendo i miei neuroni, che cominciarono a scaraventarsi all'interno delle mie pareti craniche.

<<N-no! Che stai dicendo?! È ovvio di no!>>

La ragazza mi guardò con un sopracciglio alzato, come se mi stesse accusando di prenderla in giro.

<<No.>>

<<Beh direi che è ora di ufficializzare visto che non fate altro che sbavarvi addosso e scambiarvi occhiate come due ragazzini.>>

<<N-No! M-Maki che stai dicendo, smettila. Non mi piace. Per niente.>>

<<Ma l'hai visto come lo guardi? Letteralmente vedo l'amore più intenso quando vi guardate. Siete entrambi due teste calde ma siete completamente persi e fatti l'uno per l'altra. E se lo dico io che odio queste cose smielate..>>

Il mio cuore perse un battito nell'udire quelle stranissime parole. D'altro canto, i miei polmoni rilasciarono un sospiro di sollievo. Il mio cervello cominciò a sperare, a credere in un arte contorta qual è l'amore.

<<Dovresti sentire come mi parla di te. Come la sua voce ritrae la tua persona e la tua anima..a volte vorrei ucciderlo da quanto sembra un ragazzino. Eppure sono felice per lui. Non ho mai visto i suoi occhi illuminarsi tanto e non l'ho nemmeno mai visto->>

La ragazza placò la sua voce, ponendo fine al discorso che aveva cominciato a realizzare. Improvvisamente, come se si fosse svegliata da uno strano sogno, cominciò a maledire se stessa.

Immediatamente le mie mani andarono a coprire il mio volto, che si era dipinto di quel rossore che odiavo con tutta la mia persona. Cominciai a imprecare contro il mio essere e il mio cuore, i quali avevano completamente perso il controllo di loro stessi.

Istintivamente posi alla ragazza una questione, che la mandò in crisi totale, liberando me stessa da quella morsa insopportabile dell'imbarazzo e di altri sentimenti sconosciuti.

<<E con Nobara invece? Quando avete intenzione di mettervi insieme?>>

Maki quasi si strozzò con il suo stesso respiro alla mia domanda.

<<C-Che stai dicendo?!>>

<<Non fare la finta tonta.>>

Degli sguardi agghiaccianti si inoltrarono tra le nostre iridi, permettendoci di fulminarci a vicenda e di sottoporre l'altra a una pressione psicologica sconvolgente.

La vittoria, francamente, fu mia.

<<E va bene..>>

Un sospiro precedette questa semplice affermazione della ragazza, lasciando che mi colmassi di soddisfazione.

<<Si ok ma..ma non è detto che lei ricambi i miei sentimenti. Insomma come potrebbe..sono così spaventata io..non saprei neanche da dove cominciare, non so neanche cosa voglia dire tutto ciò!>>

La ragazza esplose in quella vasca d'acqua bollente, giungendo a coprirsi il volto con le mani. Immediatamente pensai che lei e Mai non erano così diverse come volevano far credere.

Mi avvicinai alla Zenin.

<<Nobara ha le tue stesse preoccupazioni. Dovete superarle insieme. Siete due donne fantastiche e fortissime, sono sicura che vi capiate l'un l'altra semplicemente guardandovi negli occhi. È un'intesa che invidio.>>

Maki abbassò appena la mano, scoprendo un poco il suo volto. Le sue iridi erano dipinte di varie sensazioni: sollievo, paura, eccitazione.

Un respiro profondo abbandonò le sue labbra prima che mi si lanciasse addosso, avvolgendomi il collo con il braccio e strofinandomi la testa con il pugno.

<<Sei davvero fenomenale ragazzina, per essere così giovane intendo.>>

La ragazza cominciò a ridere di gran cuore, spingendomi a sollevare gli occhi al cielo e ad accompagnarla con un sorriso.

Non ci volle però molto a riportarci con i piedi per terra che un rimbombo assordante raggiunse il nostro udito.

Philofobia || megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora