Sarò qui anche domani

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Niccolò esce di casa quel giorno sentendosi un macigno sulle spalle.
Aveva passato tre giorni a letto, in piena crisi depressiva... ma stamattina, si era svegliato con un filo di forza in più. Aveva fatto una lunga doccia bollente, e si era vestito a fatica.
Doveva assolutamente recuperare il tempo perso e mettersi a studiare per il prossimo esame, che sembrava si avvicinasse ad una velocità disumana.
La biblioteca gli sembrava il posto più consono, non avrebbe avuto la tentazione di ributtarsi a letto e finire per perdere un'altro giorno intero.

Quando arriva, trova posto in un angolo nel fondo della sala studio, il profumo dei libri attorno a lui gli piaceva un sacco.. prende il libro e il computer, fa un grosso respiro, e si immerge totalmente in quel progetto estenuante che il professore aveva assegnato loro.
Per un paio d'ore riesce a mantenere la concentrazione necessaria, e quando la sua testa inizia a vagare e pensare ad altro, decide di prendersi un caffè alle macchinette per staccare dieci minuti.

Si mette in fila dietro a due ragazzi e li sente parlare tra di loro...non voleva di certo origliare, ma non riesce a trattenere un sorrisetto sentendo lo scambio di battute tra i due..
"Ma no zì... non è che posso invitarla alla festa così dal nulla, che sono due anni che non ce parliamo..."
"Ma appunto... che te frega... male che vada, te dice de no... ma non puoi stare ancora qua a disperarte per Eva... dai Giò.. cazzo.."
"Vabbè Marti... ma che ne sai te... che se non t'acchittavo io con Carlo, eri ancora vergine a vent'anni...dai..."
Vede il ragazzo dai capelli ramati fargli cenno di zittirsi con il dito e dare una manata sul collo al suo amico riccio..
"Giò...porco giuda.. è necessario che lo sappia tutta la biblioteca..?"
Il ragazzo rosso si guarda attorno furtivamente, fino ad incrociare gli occhi con i suoi...

Niccolò non sa se sia stata la loro piccola discussione a farlo sorridere imbarazzato, oppure lo sguardo spaventato e dolce di quel ragazzo bellissimo... perché sì, appena si era girato, aveva subito notato le sue labbra particolari e la miriade di lentiggini che gli adornavano il viso perfettamente, come se fossero disegnate con cura per renderlo ancora più bello.

"Scusa eh...il mio amico non sa farsi i cazzi suoi..." aveva detto il rosso, mortificato di quella confessione involontaria.
"Figurati... facciamo che non ho sentito nulla se vuoi..." gli risponde Nico, che adesso sta sorridendo come non mai.
Erano giorni che non alzava gli angoli della bocca per sorridere, e gli faceva quasi male.
I due prendono i caffè ed escono dalla porta laterale che dava sul portico per fumatori.

Quando Nico fa per inserire la moneta nella macchinetta, ha la mano che trema. Non lo sa il perché, davvero... ma il suo cuore batteva velocemente e ad un tratto aveva una gran voglia di rivedere il viso di quel ragazzo...
una volta bevuto il caffè, torna a sedersi al suo posto, ma non riesce a distogliere lo sguardo dalla porta.. controlla tutti quelli che entrano, sperando di rivedere i due ragazzi.

Si palesano alla porta dopo un buon quarto d'ora, li segue con lo sguardo e li vede sedersi qualche tavolo davanti al suo.
Il ragazzo dai capelli ramati è seduto proprio rivolto verso di lui.. continua a fingere di guardare il computer, ma non riesce a concentrarsi.. non con lui davanti, che ancora non lo ha visto.
Non si è accorto dei miei sguardi, e spero non lo faccia mai...
Voglio solo stare qui a fissarti, fantasticare su come sarebbe toccare i tuoi capelli ricci e ribelli, giocare con il tuo piercing all'orecchio, contare quelle lentiggini pazzesche.
Mentre pensa a tutto ciò, il ragazzo alza la testa e lo vede. Si guardano per un attimo e si accorge che gli sta sorridendo... è solo un piccolo sorrisetto, forse d'imbarazzo, ma a Nico manca la terra sotto ai piedi. Si sente agitato e torna a leggere qualcosa sul libro... non capisce nulla di quel che sta leggendo, ovviamente, ma vuole solo calmarsi e ritrovare un po' di contegno.

Dopo qualche minuto, alza piano la testa per osservarlo ancora... ma appena entra nel suo campo visivo, vede i suoi occhi color nocciola che lo guardano a sua volta. Non distoglie lo sguardo... stranamente, si sente a suo agio. I loro occhi si fissano per dei secondi lunghissimi, a distanza, ma intensamente.
Il ragazzo viene poi distratto dal suo amico che gli stava sussurrando qualcosa, e appena gira lo sguardo, Nico sente un vuoto dentro di lui. Che sensazione strana, pensa... non mi ero mai sentito così prima d'ora. È possibile che ti manchi lo sguardo di qualcuno che non conosci? Di cui non sai nulla? Che hai visto per un minuto scarso?
A quanto pare sì.

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