Odiarsi un po' (parte 1)

192 16 10
                                    

Lunedì ore 8.25

Martino entra in ufficio con un caffè bollente in mano, il Lunedì è sempre un po' un trauma, ma oggi particolarmente... la sera prima aveva commesso il fatale errore di uscire con i contrabbandieri dopo che non si erano visti per un bel po'. Non era finita bene. Hanno trascinato Luchino per un chilometro perché non si reggeva in piedi dalla sbronza, e dopo vari tentativi di dissuasione aveva accettato di accollarsi pure Giovanni come ospite per la notte perché era terrorizzato all'idea di tornare a casa da Eva ubriaco perso.

Neanche a dirlo, ha dovuto dormire con il suo amico appiccicato alla schiena come un koala.
Ma neanche ci faceva più caso ormai, Giovanni poteva anche dormirgli sopra nudo e non si sarebbe manco sognato di toccarlo o eccitarsi minimamente.. avevano troppa confidenza, erano come una coppia di vecchi sposati da vent'anni. Si erano visti in qualunque situazione imbarazzante e non, e avevano condiviso qualunque cosa. Beh... non proprio qualunque.. ma rende l'idea.

In conclusione, ha un mal di testa atroce e per non svegliare Giò ha saltato pure la colazione uscendo di fretta, giusto in tempo per arrivare cinque minuti prima a lavoro e rivedere le ultime cose prima di accogliere il collaboratore esterno che da oggi lavorerà con lui per circa un mese. Forse anche meno, se riescono a mettere su quel progetto in fretta.

Riguarda il curriculum di questo tipo, ancora non si spiega come abbiano fatto alle risorse umane a selezionare proprio lui... da quello che c'era scritto questo ragazzo non aveva nessun senso pratico, era uno di quelli che lui molto velatamente chiamava "artisti", ma nel senso dispregiativo del termine.. gente che vive di idee, senza uno stipendio fisso, roba che a pensarci a Martino vengono i brividi.

Comunque sia, deve in qualche modo preparare quell'evento nei minimi dettagli e avere due braccia in più gli avrebbe fatto comodo.. male che vada lo sfrutterà come fattorino o per fare cose che lui odia. Ben venga un assistente..

L'ennesima fitta alla testa lo fa crollare con la testa sulla scrivania, in attesa che passi per tentare di concentrarsi sul lavoro.
"Permesso?"
Una voce estranea giunge al suo orecchio, è costretto ad alzare la testa e darsi un tono...
Il ragazzo fermo sulla porta lo sta guardando sorridendo, ha qualcosa come duecento denti in bocca e un'aria allegra che già gli sta sulle scatole. In compenso, è un fregno della madonna.
"Avanti! Sei Niccolò?"
Il ragazzo si avvicina e gli stringe la mano senza mai smettere di sorridere.
"Sì! Piacere!"

Lo fa accomodare davanti alla scrivania e iniziano subito a scambiarsi i soliti convenevoli.. parlano un po' del loro percorso lavorativo, e poi si buttano a capofitto nel progetto che dovevano seguire insieme.

"Allora, io avevo già pensato a qualcosa.. ti faccio vedere la scheda che ho preparato con le cose più importanti."
Martino gli fa cenno di spostare la sedia vicino alla sua, per poter guardare il computer insieme.
Niccolò inizia a leggere e a fare piccole smorfie, non vorrebbe sbagliarsi ma sembrano gesti di dissenso.
Aspetta finché non finisce di leggere la pagina e poi si gira a guardarlo.. sembra pensieroso e gli fa cenno di parlare, di non aver paura a dirgli ciò che pensa.

"Mah..sinceramente..? Mi sembra banale... cioè.. se vogliamo fare qualcosa che stupisca la gente, non possiamo organizzare un'evento nella solita villa, che ogni weekend ospita un evento diverso..no? Dovremmo farlo in un posto dove nessuno l'ha mai fatto prima.."
Dice Niccolò facendo un piccolo sorrisetto alla fine, disintegrando tutto il suo lavoro con poche parole.
"Ehm... in realtà... insomma, non abbiamo troppo tempo, pensavo di andare sul sicuro.." prova a dire Martino, guardandolo titubante. Chi si crede di essere questo qui??
"Ma se vai sempre solo sul sicuro, non c'è neanche gusto... no?"
Lo sguardo che si scambiano gli fa per un attimo ribollire il sangue.. non sa ancora se sia per rabbia, o perché ha due occhi verdi da paura, ma in quel momento vorrebbe solo urlare. Perché ha già capito che Niccolò è il suo esatto opposto, e lo farà impazzire per un mese con idee strampalate e cose impossibili da realizzare. Già lo sa. Che alla fine di quel progetto, sarà un miracolo se non si prenderanno a pugni in faccia.

Incontriamoci mille volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora