Da lontano. Parte 2

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Si sveglia il venerdì mattina e non fa nemmeno colazione.. va subito all'edicola e compra il giornale.
Inizia a leggere già sulle scale, non riesce ad aspettare un minuto in più.

È passato del tempo dall'ultima volta che ti ho visto.. sono stato male. Tanto male, Marti.
Certi giorni, non ho nemmeno avuto la forza di alzarmi dal letto.. ma stamattina no. Stamattina mi sono svegliato con la voglia di sapere che cosa stavi facendo.
Quando ti ho visto fuori dalla scuola, come sempre, ho notato subito che eri cambiato.
Avevi un bel sorriso in volto e sembrava caminassi sulle nuvole..
ti ho visto salutare quel ragazzo biondo con un breve bacio sulle labbra.
Finalmente.. sei riuscito a liberarti, a fare pace con te stesso.. dev'essere una bella sensazione, no?
Sono davvero felice per te Marti.. anche se pensarti abbracciato a lui, che vi baciate e chissà cos'altro, mi fa davvero tanto male.
Ma io sono abituato a stare male.. non preoccuparti per me.
Vi siete appartati al solito parco, tu e questo Paolo.. e come sempre da dietro questo cespuglio riesco a percepire la tua voce appena.
Dici che hai paura di cosa pensa la gente.. hai paura di dirlo a tua madre.. a tuo padre.. ma non devi Marti.
Non avere mai paura di dire al mondo chi sei, perché sei bellissimo e perfetto così.
Se a qualcuno non piace, sono problemi suoi.
Sai Marti..un giorno stavo passeggiando con il mio ex ragazzo per strada, ci eravamo appena conosciuti, stavamo insieme da poco.. e siamo stati aggrediti in pieno pomeriggio. Ci hanno preso a calci e pugni, ma io non sentivo nulla.
Mi hanno rotto tre costole e io non sentivo nulla... solo vergogna.
Vergogna per loro, per le loro famiglie, per quello che pensavano e facevano.
Quel tipo di persone non meritano nemmeno il nostro dolore Marti.. e se mai dovesse succedere a te, io sarò lì a difenderti.
A dirti che non sei tu quello sbagliato, fuori posto.. sono loro che non sanno cos'è l'amore.
Penso che questa sarà l'ultima volta che ti vedrò.. voglio che tu sia felice.
E con lui, sembri felice.
Sono pronto a dirti addio... credo... sono pronto a dire addio al mondo. Adesso che ti ho visto sereno.
Anonimo.

Martino sente la testa leggera, gli manca il fiato, sta rileggendo quelle ultime righe e non si capacita... non riesce a capire se quello che ha letto significa quello che crede davvero.
Ma se fosse così, se veramente quella era una lettera d'addio, chi sta mandando queste storie al giornale?
Capisce subito che la soluzione è soltanto una... deve per forza andare lì, alla redazione del giornale.
Deve sapere.
Deve scoprire se quel ragazzo sta bene.. se è vivo.. deve sapere chi è.

Trova i contatti nell'ultima pagina, l'indirizzo è a Roma, essendo un giornale abbastanza locale.. scende e prende un autobus per arrivare fino a là.
Entra nella redazione e chiede di parlare con qualcuno, ma sembra esserci un po' di confusione a riguardo... perché continuano a dirgli che le persone che mandano le storie sono tutte protette dalla privacy se desiderano rimanere anonimi, e tutto quello che può fare è parlare con un tirocinante, quello che legge e corregge i pezzi da pubblicare.. accetta più che volentieri. Magari spiegando il perché era così preoccupato, gli avrebbe rivelato qualcosa...qualunque cosa... su questo anonimo misterioso.

Aspetta in una saletta colorata, e quando la segretaria gli fa cenno di entrare nell'ufficio, si alza e fa un bel respiro.

Entra bussando timidamente.. questo tipo è seduto dietro una scrivania piena di fogli ma è concentratissimo a leggere qualcosa sul computer e nemmeno lo guarda...gli fa cenno di sedersi e rimane a fissare lo schermo.
Martino si avvicina e si siede davanti a lui.... Indossa degli occhiali dalla montatura nera, non si aspettava un ragazzo così giovane... e se proprio vogliamo dirla tutta, nemmeno così bello.
È stupendo...
Sarà dura mantenere la calma...

Quando il tipo si gira a guardarlo scusandosi, lo vede sgranare gli occhi.... Ha la bocca aperta e sembra stupito e sconvolto allo stesso tempo.
"S...salve..." dice Martino confuso.
Lo vede appoggiarsi allo schienale della sua poltrona e togliersi gli occhiali.
"Ciao...cosa...che...posso aiutarti..?"
Martino non sa a che pensare... sembra sia rimasto folgorato.. che succede??
Fa un respiro e tenta di spiegarsi.
"Sì..cioè...io... stavo leggendo dei pezzi sul vostro giornale, e vorrei sapere se è possibile essere messo in contatto con uno degli scrittori... è un po' un'emergenza..."
Quel ragazzo moro dagli occhi verdi non gli toglie lo sguardo di dosso... sembra non stia nemmeno sbattendo le palpebre... e Martino capisce sempre meno.
"Ehm...di che pezzo parli? Sai il nome dello scrittore?"
"No...si firma anonimo...è quello il punto.."
Lo vede sorridere un po', è talmente bello che gli sudano le mani.
"Ok... non siamo autorizzati a rivelare i nomi degli scrittori anonimi...credo tu possa capire il perché.."
"Sì sì certo...ma...penso proprio che questo tipo stia scrivendo di me.. e io non so chi sia... e poi, insomma... nell'ultimo pezzo uscito stamattina, c'è scritto qualcosa di un po' inquietante.."
Lo guarda a lungo negli occhi..sono così luminosi, così belli...mamma mia...smettila Martino. Sei qui per un'altro motivo.
Il ragazzo moro gli porge il giornale di quel giorno..
"Fammi vedere di che pezzo parli.."
Martino lo trova e glielo indica.
Lo vede di nuovo fare un sorrisetto, mentre digita qualcosa nel suo computer lanciandogli qualche sguardo breve ogni tanto.
Martino nel frattempo si guarda un po' attorno.. sulla sua scrivania ci sono bozze di racconti, una pallina anti-stress, una cornice con la foto di lui e altri ragazzi al mare... tira gli occhi per osservarla meglio... lui indossa un costume blu e ha un fisico pazzesco.
Si distrae non appena il moro apre bocca di nuovo.
"Ok... allora.. non dovrei dirti nulla, ma so bene chi è questo ragazzo.. e ti posso assicurare che sta bene. Non preoccuparti... se eri preoccupato per questo..."
Martino lo guarda e storce la bocca.
"Sì..ok.. ma questo sta parlando di me..!! Non ho nessun diritto di sapere con chi ho a che fare?? Sinceramente mi fa un po' paura.."
Lo vede aprire di più gli occhi con una faccia preoccupata.
"...paura..?? Perché?"
"Beh...perché questo mi seguiva! Mi guardava di nascosto! E insomma... non è il massimo..! Perché lui può seguirmi, e io non posso nemmeno sapere chi è...?"
Il moro abbassa la testa come se capisse infondo le mie preoccupazioni, ma ho già capito che qua non ne ricaverò nulla...
"Va bene...ti capisco... non posso rivelarti il suo nome, ma... non è cattivo. Non farebbe del male ad una mosca.. credimi. E penso che la storia sia di qualche anno fa...vero?"
Martino incrocia le braccia e scuote leggermente la testa.
"Sì...quattro anni fa...ma non capisco perché le stia facendo pubblicare adesso.. e poi, se è qualcuno che conosco mi piacerebbe saperlo..tutto qua."
Il moro gli sorride adesso... ha un sorriso fantastico, ma un po' lo odia in quel momento..
"Perché vorresti saperlo...? Solo per curiosità?"
Martino ci pensa un attimo. Certo che è per curiosità... ma forse anche un po' perché nessuno aveva mai mostrato tutta quella attenzione per la sua vita... per lui... e dalle sue parole, aveva capito che questo ragazzo era buono, fragile, insicuro... mentirebbe se dicesse che non gli piacerebbe conoscerlo e parlarci faccia a faccia.
"Beh..sì..cioè... anche!"
Lo vede quasi compiaciuto.. si appoggia alla scrivania avvicinandosi un po' e lo osserva in un modo che gli sta facendo accelerare il battito rapidamente.
"Anche..?"
Martino si scioglie in un sorriso...finalmente...ed esita un attimo.
"È che...insomma...ammetto che mi piacerebbe conoscerlo, tutto qua. Se sai chi è... darei davvero qualunque cosa per sapere qualcosa in più."
Il tipo moro si mette a ridere.. ha una matita in mano e la fa sbattere sulle labbra, provocandogli ogni genere di pensiero proibito.
"Potrei...dirti qualcosa su di lui...se ci tieni.."
"Ti prego..sì.." dice Martino, appoggiandosi a sua volta sulla scrivania.
"Ok... e in cambio che mi dai?"
Dice con un sorrisetto provocante.
Martino rimane di sasso... deglutisce troppo vistosamente e non sa più che dire.
"Io...non...non lo so...che cosa vuoi?"
Il moro si alza e prende il cellulare dalla tasca della giacca appesa poco distante.. Martino lo guarda a figura intera. È davvero bellissimo. E non vorrebbe sbagliarsi, ma pensa di averlo anche già visto alla gay street... forse... ha un modo di camminare abbastanza inconfondibile.
Il moro torna a sedersi e gli mette in mano il telefono.
"Voglio il tuo numero.." gli dice sorridente.
Martino non può nemmeno crederci... te lo tatuo in fronte il mio numero, se prometti di usarlo..!
Sorride e digita il suo numero sul cellulare, lo salva col suo nome e gli restituisce il telefono.
Il moro controlla la schermata..
"Martino...giusto..Marti!"
Martino sbarra gli occhi e lo guarda stupito.
"Come..?"
"I racconti... lui ti chiama Marti...no?"
Sorride, sollevato...per un attimo ha avuto un mezzo infarto..
"Ah sì...giusto...mi chiamano tutti così in effetti."
"Vabbè... ora che ho il tuo numero, che vuoi sapere?"
Martino ci pensa su un secondo.
"Come si chiama?"
Lo vede scuotere la testa.
"Mm mm... mi dispiace...privacy..."
"Ok... allora... voglio sapere come sta. Veramente.."
Martino lo vede farsi serio. Aveva fatto probabilmente la domanda giusta.
"Lui...non ha passato un bel periodo, anni fa... in quel periodo descritto nelle storie.. non stava molto bene. Ma adesso è molto stabile, sta meglio, sta davvero bene direi..!"
Sorride a sentire quelle parole, anche se vorrebbe sapere di più..
"Ok..bene.. e posso sapere che cosa fa nella vita?"
"Non so se sia il caso... non posso dirti che lavoro fa, ma fuori dal lavoro è un'artista.. e puoi farmi un'ultima domanda soltanto. È tardino e ho un sacco da fare!" Ride il ragazzo moro.
Martino si illumina, è curioso..curioso più che mai..
"Ok...allora la domanda più importante.. se per caso lo sai... mi ha mai incontrato di persona?"
Lo vede abbassare la testa sorridendo. Ho fatto centro...
"In realtà... sì! Vi siete incontrati una volta... avete anche parlato.. anzi.. due volte!"
Martino rimane spiazzato. Incredulo.
"Davvero??? Oddio...."
"Ok, basta adesso. Devo davvero andare avanti con le mie cose.."
Martino si alza, fa per andarsene ma si volta di scatto.
"Ehi! Ma tu come ti chiami..?"
Lo vede ridere, piegando un po' la testa di lato, bello come non mai.
"Niccolò! Chiamami pure Nico.."
Martino sorride, esce da quell'ufficio e ha il cuore a mille. È sopraffatto dalle emozioni in quel momento... troppe cose, troppe dinamiche in ballo..

Se ne torna a casa e ripensa a Niccolò.. quel ragazzo stupendo, con un sorriso così sincero.. spera davvero che lui gli scriva, spera di poterlo rivedere. E magari un giorno..potrebbe pure presentargli il suo 'amico' che scrive quei pezzi per il giornale..
Chissà com'è fatto lui.. un po' gli dispiace non ricordarsi di averlo incontrato, significa che probabilmente non ne è rimasto così colpito. Però gli piacerebbe parlarci davvero faccia a faccia.

Continua...

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