Da lontano. Parte 3

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Martino come ogni Venerdì da un paio di settimane a quella parte, si sveglia e va subito in edicola a comprare il giornale.. anche se nell'ultima storia l'anonimo ragazzo sembrava aver concluso il suo racconto, se davvero si erano incontrati dubita che la storia possa essere davvero finita lì. La descrizione di un incontro potrebbe essere cruciale per capire chi è.
Torna a casa e inizia a sfogliare... sente un tonfo al cuore quando ritrova l'ennesimo capitolo di quella storia.

Non ti vedevo da più di un anno ormai, avevo ripreso la mia vita tranquillamente dopo un periodo molto buio. Ma quella sera, in quel locale affollato, i tuoi occhi lucenti hanno incrociato i miei per un secondo che a me è sembrato lunghissimo.
In realtà, stavi solo cercando i tuoi amici in mezzo alla folla.. ma mi piace pensare che in quel breve momento tu abbia riconosciuto la mia presenza. Mi hai reso vivo, esistevo di nuovo ed è solo grazie a te.
Te ne stai con i tuoi amici a ridere e scherzare, il tuo ragazzo non c'è stasera..chissà se state ancora insieme.. se fossi io al tuo fianco, non ti lascerei nemmeno per un secondo.
Quando vi vedo uscire, saluto di fretta i miei amici e inizio a cercarti. Stai camminando con due ragazzi che riconosco subito, sono sempre loro..i tuoi amici fidati.
Vi salutate poco dopo e io ti seguo per un po', lontano quanto basta per non farmi vedere da te. Stai telefonando a qualcuno.. a quell'ora di notte mi sembra una cosa alquanto strana, ma non riesco a sentire nulla di ciò che dici.
Stai andando di nuovo alla gay street..da solo..forse allora, non stai più con il tuo ragazzo?
Potrei presentarmi, guardarti da vicino, magari offrirti qualcosa da bere.. il solo pensiero mi mette agitazione.
Sei troppo bello. Mi sentirei uno stupido.
Incontri un ragazzo dai capelli rosa alla gay street, forse era lui che stavi chiamando.. ma non sembra sia il tuo ragazzo, probabilmente siete solo amici..
Rimango seduto sul muretto all'esterno, mentre tu entri nel locale con lui.. non mi piacciono molto i locali di questa zona, non mi piace quando degli sconosciuti iniziano a parlarmi e a provarci con me. Mi succede sempre quando vengo in posti del genere..
Rimango lì fuori ad aspettarti, nel frattempo mi ascolto un po' di musica con le cuffiette e me ne sto nel mio mondo.
Passa un'ora intera e di te nemmeno l'ombra.. devo assolutamente andare in bagno, non ce la faccio più.
Entro nel locale con il cappuccio e la testa bassa, non voglio farmi notare da nessuno.. trovo il bagno e mi metto in fila.
Maledetti quelli che si chiudono nei bagni a scopare.. che tristezza, non trovi? C'è qualcosa di meno romantico?
Quando finalmente se ne libera uno, rimango senza fiato a trovarmi davanti proprio te... bello come sempre, vicino come mai prima d'ora.
Mi hai anche sorriso, prima di abbassarti sul lavandino per lavarti le mani.
Ho il cuore che scoppia Marti... hai sorriso soltanto per me, per cortesia ma solo per me.. mi sento impazzire dalla gioia.
Ti ho mai detto che i tuoi occhi mi ricordano il cioccolato al latte? Dolce e goloso.. proprio come te.
Esco dal bagno e ti ritrovo ancora lì.. stai mandando un messaggio e te ne stai fermo davanti allo specchio.
Cerco di lavarmi le mani ma quel rubinetto sembra bloccato..
"Usa questo.." dici indicando l'altro lavandino. "Grazie.." riesco a dirti, con un nodo in gola.
Rimango in adorazione, mentre te ne vai.. mi hai rivolto la parola e non potrei chiedere di meglio.
Anonimo

Martino lancia il giornale per terra e rimane sul divano con le mani in testa... non sa se sia uno scherzo o cosa... non capirà mai chi è questo tipo. Se il tanto declamato 'incontro' è questo, non ha nessuna speranza di ricordare qualcosa.
Quella sera era pure ubriaco, lo ricorda bene, perché ha dormito a casa di Filippo vomitando nel suo bagno tre volte.
Non ricorda minimamente di aver incontrato qualcuno in bagno, e nemmeno di essere tornato a casa, se è per questo.. Filo lo aveva trascinato in macchina con difficoltà, era davvero fuori quella sera.

Inizia a studiare per un esame ma la sua mente continua a ripensare a quel ragazzo.. a come riusciva a descriverlo, con parole così dolci, così belle.. nessuno gli aveva mai detto cose del genere, nemmeno Paolo. Era davvero combattuto, perché da una parte quelle storie erano inquietanti, senza dubbio... ma dall'altra, quella persona così insicura, fragile, sensibile, gli ricordava un po' il se stesso di tanti anni fa. Quando aveva paura della sua stessa ombra e cercava di nascondersi in qualche modo.
Sobbalza quando sente il telefono vibrare.. numero sconosciuto. È tentato di non rispondere, ma alla fine cede all'insistenza degli squilli infiniti.

Incontriamoci mille volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora