Il concerto (parte 2)

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Niccolò aveva contato le ore che lo separavano da quel fatidico sabato sera per tutta la settimana.. quando Martino gli aveva scritto chiedendogli se voleva che passasse a prenderlo, aveva accettato facendo i salti di gioia..
Indossa per l'occasione la sua camicia preferita, è bianca a righe verticali blu, apre un paio di bottoni sul davanti e si sistema i capelli in modo impeccabile.. Martino dovrebbe arrivare a momenti, e lui non fa che sbirciare dal terrazzo per vederlo scendere dall'auto e suonare alla sua porta. È agitatissimo.. non sa cosa dirgli, come comportarsi, non sa nemmeno se lui pensi che quello fosse un vero e proprio appuntamento, o solo un invito gentile ad unirsi ai suoi amici..

Quando il campanello suona, Nico non sta nella pelle.. afferra veloce il mazzo di chiavi e si precipita giù per le scale.
Apre il portone e se lo trova davanti, bello come non mai.. con i riccioli ramati che spuntano da dietro le orecchie e la barba sbarazzina ad incorniciare il suo viso tenero.
Non sa nemmeno come salutarlo, ma vede che lui si sporge per dargli due baci sulle guance e non si fa sfuggire l'occasione.
Si avvicina a lui e gli tocca leggermente un braccio mentre si salutano.
Aveva una voglia di toccarlo, di sentire com'era la sua pelle, che sapore poteva avere il suo collo...
Si siede in macchina, e con sua grande delusione non sono soli... seduti dietro ci sono un ragazzo e una ragazza che si presentano subito come Giovanni ed Eva.

Ok...Giovanni dev'essere il suo coinquilino quindi..
fanno il tragitto parlando un po' della copertina del disco, Nico tenta di spiegare a che cosa aveva pensato in quei giorni, ma rimane sempre attento a cercare uno sguardo, una parola, un'espressione qualsiasi di Martino...
Lo aveva visto girare gli occhi più di una volta per guardarlo, e non proprio in faccia.. la prima volta che si era girato un po' con il corpo per parlare con Eva e Giovanni, Martino stava chiaramente fissando i suoi pettorali che spuntavano appena dalla camicia leggermente aperta.
Lo aveva beccato subito, e con un gesto naturale e impercettibile, si era sistemato sul sedile per far sì che lui potesse scrutare anche meglio dentro la sua camicia.
Guarda pure Martino... spero ti piaccia quel che vedi... perché tu non mi stai regalando neanche mezzo centimetro di pelle, con quella camicia abbottonata fino al collo come se volessi strozzarti da solo..

Arrivano al locale con largo anticipo, i suoi amici dovevano sistemare gli strumenti e tutto il necessario sul piccolo palco, mentre lui, Martino ed Eva se ne stanno seduti al bancone del bar a chiacchierare e bere birra. Eva è una tipa simpatica, ma non può nascondere che in realtà gli sarebbe piaciuto che lei se ne andasse un po' fuori dalle scatole... e per una volta nella vita, sembra che l'universo lo stia ascoltando. Eva inizia ad aiutare gli altri a preparare il palco.

Appena se ne va, vede Martino fare una faccia quasi terrorizzata.. che succede? Non vuoi parlare con me..? Si sente un po' un'idiota in effetti...a farsi tutti questi viaggi mentali senza nemmeno essere sicuro che lui sia solo e predisposto a conoscere qualcuno..
Tutte le ansie che da sempre lo avevano accompagnato nella sua vita, tornano prepotenti e lo fanno praticamente ammutolire.
Martino sembra ancora più in imbarazzo di lui.. non sanno cosa dire, cosa fare, come guardarsi..

Decide di pescare una briciola di coraggio e dire qualcosa, qualsiasi cosa..
"Ma quindi... tu che cosa fai nella vita? Oltre a seguire il gruppo..."
Martino sembra sollevato, quel silenzio era probabilmente insostenibile per entrambi.
"Io.. lavoro per un giornale, scrivo di attualità..articoli, reportage.."
"Ah..! Bello! E cosa stai scrivendo ultimamente?"
Nico nota subito che Martino fa una faccia un po' titubante...e non si spiega il perché..
"Ehm...ultimamente...sto seguendo un caso di..omofobia.. cioè.. sto scrivendo tutto un reportage sull'impegno dell'arcigay di Roma per contrastare questi episodi, e sul sostegno che danno a persone che ne hanno bisogno..ecco.. e poi il vice presidente dell'arcigay è uno dei miei migliori amici.."
Martino sembra pronunciare quelle parole tutte d'un fiato... stai tranquillo, con me sei al sicuro..
"Wow.. bello.. stai facendo una cosa davvero ammirevole..cioè..in realtà, quando ero più giovane, sono stato un po' vittima anch'io di qualche episodio simile..e insomma..posso capire."
Nico si fa coraggio e con un movimento lento e dolce appoggia la mano sulla sua sopra al bancone.. la stringe per un secondo, guardandolo negli occhi, prima di lasciarla andare e riportare l'attenzione sul bicchiere di birra.
È in quell'istante che Martino si scioglie in un sorriso così tenero e sincero da lasciarlo senza fiato.
È senza dubbio il ragazzo più bello che abbia mai incontrato..

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