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-Un caffè doppio amaro!
Dico al bancone del bar
-Prendo lo stesso che ha preso la signorina e li pago entrambi!
Dice una voce maschile accanto a me.
Prendo il caffè e lo guardo.
È Dylan
-Grazie, ma potevo pagarlo anche da sola!
Dico quando siamo già fuori dal bar
-Mi volevo scusare per come mi sono comportato ieri sera con te...
Dice
-Dylan per me è importante sapere quello che è successo!
Dico
-Ma non puoi vivere nel passato! La vita continua!
-Tu sai...tu sai cosa ho dovuto passare in questi anni? Sai cosa significa aver paura di stare in una stanza con soli uomini? Sai cosa significa provare dolore quando un uomo ti sfiora?
-Io...
-No! Non lo sai e non lo potrai mai capire!
Dico
-Grazie per il caffè!
Vado via.

-Beth, c'è un'emergenza in arrivo!
Dice Sam passandomi la cartella di un paziente
-Incidente d'auto!
Dice
-Ho chiamato chirurgia!
-Grazie!
Entro nella stanza del paziente.
L'uomo è incosciente, ma accanto a lui c'è Dylan che lo sta visitando
-Devo portarlo in sala operatoria!
Dice
-È un tuo paziente, no?
Dico.

Esco dalla stanza.
Vado nello studio di Eric.
Ho bisogno di parlare.
Ho bisogno di chiedergli cosa ne pensa di tutta questa situazione. Se anche per lui, quello che sto facendo è inutile. La mia ricerca legata al mio...dolore.
Busso.
-Un attimo!
Dice.
Apro la porta e vedo Eric senza maglietta che bacia Sam mezza nuda
-Scusate!
Dico ridendo.
Chiudo la porta e aspetto appoggiata al muro del corridoio.
La porta si apre ed esce Sam
-Scusa...
Dico
-Non ti preoccupare!
Dice sorridendo.

Entro nello studio di Eric
-Ciao!
Dico ridendo.
Lui si sta rivestendo
-Non sapevo che tu e Sam...
-Si, stiamo insieme...
Si siede su una poltrona
-Quel giorno, nell'ambulanza con mio fratello c'era pure Sam. Al momento dell'impatto, lui ha protetto Sam con il suo corpo. Lui è morto e lei è sopravvissuta. Sam ha sviluppato un PTSD e ha iniziato a fare delle sedute con me, ma...ci siamo innamorati...
Sorride
-Cosa volevi chiedermi?
-Secondo te è stupido restare ancorati al passato?
-Il passato ci aiuta a crescere. Le nostre esperienze passate ci permettono di vedere il futuro in un'altra prospettiva...
Sorrido
-Continua a cercare...
Dice lui
-Grazie Eric!
Esco dal suo studio.

Incontro Abby in corridoio
-Abby!
La chiamo
-Sai dov'è Dylan?
-Nello studio di John!
-Perfetto!
Sorrido.

John's POV

Sono nel mio studio.
Seduto di fronte a me c'è Dylan che sta raccontando della sua discussione con Beth di questa mattina
-Devi dirglielo! Lei deve sapere!
-John, non posso, lo sai...
-Lei sta soffrendo!
Dico
-Non potrai tenerglielo nascosto per sempre!
Dico.

Beth's POV

Entro nello studio di John senza bussare.
Dylan è seduto su una poltrona e John è davanti a lui
-Beth!
Dice John
-Non si bussa più?
Chiudo la porta a chiave.
Li guardo seduti sulle loro poltrone.
Immobili aspettano che io faccia qualcosa.

Levo il camice. Sbottono la camicia bianca che indosso sotto al camice e la levo.
John mi guarda e sorride.
Dylan non mi leva gli occhi di dosso.
Mi giro
-Guardate!
Dico mostrando la schiena.
Nella parte bassa ci sono delle chiazze scure e delle cicatrici
-Quella sera, chi ha abusato di me, mi ha fatto questo.
Dico.
John si alza e mi accarezza la schiena
-Hanno spento le loro sigarette su di me e porto ancora i segni delle bruciature.
Dico
-E mi hanno tagliato. Quattro tagli. Quattro cicatrici. Quattro, perché quattro erano le persone che quella notte mi hanno usata come  fossi un oggetto!
Dico trattenendo le lacrime.
Dylan accarezza le cicatrici e io sento un brivido che mi percorre la schiena.
John mi abbraccia
-Va tutto bene...
Mi sussurra in un orecchio, mentre piango sulla sua spalla
Mi rivesto e mi siedo accanto a Dylan
-Mi dispiace Beth!
Dice Dylan
-Dylan ti deve dire una cosa!
Dice John
-No!
Dice Dylan
-Si invece! Dylan ti deve dire una cosa...
Continua John.
Squilla il telefono di John
-Scusate!
Dice uscendo dalla stanza visibilmente agitato
-C'è un'emergenza!
Dice Sam entrando nella stanza.

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