Sono passate due settimane da quando Jessie, la sorella di Dylan, è stata ricoverata. I reni sono riusciti a eliminare parte delle tossine anche grazie a tutti i cicli di dialisi, per quanto riguarda il fegato. Dylan non può donare anche se vorrebbe. Farebbe di tutto per Jessie, ora che l'ha ritrovata non la vuole più lasciare andare.
Busso alla porta dello studio di Abby
-Ti disturbo?
Chiedo.
So che è in pausa cena
-No entra pure. Stavo facendo un po' di shopping per Marina!
Sorride mostrandomi lo schermo del computer pieno di foto di abitini colorati.
-Ho qui i risultati degli ultimi esami che abbiamo fatto su Jessie...
Dico mostrandole la cartella con i referti
-Sembra quasi che ci siano dei valori alterati relativi al cuore...
Dico.
Abby mette da parte la sua Caesar salad e legge più volte lo stesso foglio
-Non era così due giorni fa.
Dice
-No...
Dico
-C'è una lieve sofferenza cardiaca, ma se non si trova un donatore...
Mi guarda
-...lo so.
Dico
-Ne parlerò con Dylan.
Dico
-Grazie Abby!
Sorrido malinconica uscendo dal suo studio.I corridoi dell'ospedale sono deserti oggi. In tutto il midwest c'è allerta meteo a causa delle forti piogge e neve prevista per i prossimi giorni. Ecco sta iniziando a piovere, ma il mio turno è terminato.
Passo a salutare John che è nel suo studio insieme a Eric e Sam
-Vado a casa...ho bisogno di una doccia e di un bicchiere di vino!
Rido
-Stai attenta per strada...
Dice John.Poi cerco Dylan.
Non è nella stanza di terapia intensiva di Jessie, nè in nessuna sala operatoria attiva, non è neanche nel suo studio.
Ma lo trovo nella sala operatoria 25. Il suo numero preferito. Non so perché sia il "suo"numero, non me l'ha mai detto. So solo che ha una particolare affinità con quelle due cifre.Lo guardo da fuori il vetro della sala. È coricato sul tavolo operatorio. Fissa il soffitto. Immobile.
-So che mi guardi.
Dice senza staccare gli occhi dal soffitto
-Mi piace guardarti.
Dico
-Lo so.
Dice
-Volevo salutarti prima di andare a casa.
Dico.
Lui si alza e senza dire una parola viene verso di me.
Mi accarezza i fianchi e poi il viso e mi bacia sulle labbra.
Le sue labbra sono morbide e calde. Emanano vita e felicità.
Ma lui non è felice. Non può esserlo per adesso.
Sorrido.
-Ci vediamo domani.
Dico
-Dormi da me questa notte.
Dice. Non è una domanda, nè una proposta. Non me lo sta chiedendo. Vuole solo che io stia con lui. Che gli tenga compagnia.
-Si.
Sorrido.
Il suo turno è finito da più di due ore, ma lui è rimasto lì, nel suo posto del cuore e rifugiarsi dal mondo, dai pensieri, dalle paure.Piove sempre più forte.
I supermercati sono pieni di gente che prende ciò che può. Anche noi ci fermiamo in un superstore a fare un po' di spesa.
-Devo comprare gli assorbenti!
Dico entrando nel reparto farmacia.
Lui mi segue.
Una donna davanti a noi è seduta per terra, la schiena appoggiata ad uno scaffale. Indossa un tailleur nero e un giaccone di pelle, come quelli che hanno tutti ormai. Credo sia un avvocato o un notaio o qualcuno con un lavoro d'ufficio.
Guardo Dylan
-Sta bene?
Chiedo.
La donna alza lo sguardo
-Si...si...
Dice in maniera stentata
-Siamo medici...ha bisogno di qualcosa?
Chiede Dylan.
A quelle parole la donna alza la manica della sua giacca.
Sul braccio ha una profonda ferita da taglio.
-Mi sa dire come si chiama?
Chiedo
-Luna...
Dice lei
-Luna chi le ha fatto questo?
Chiedo indicando il braccio
-È stato un incidente!
Dice
-Lui mi ha detto di andare in archivio, ma poi mi è saltato addosso e...
Non dice più niente.
-Chiamo Tony, fatti dire dove lavora!
Dice Dylan.Riusciamo a prendere le generalità della donna. Impiegata in una banca, sposata con tre figli. Il suo capo non si trova.
Chiamo un'ambulanza, spiego tutto al responsabile del superstore.
Tony richiama Dylan
-Hanno trovato il suo capo svenuto in archivio. Accanto a lui, un tagliacarte insanguinato...
Dice Dylan
-Lo stanno portando in ospedale.
Dice
-Luna. Adesso chiamiamo suo marito e la portiamo in ospedale. Ci sono i nostri colleghi che sono già stati informati su tutto e si prenderanno cura di lei.
Dico
-Grazie!
Ci abbraccia prima di salire in ambulanza.
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Emergency Call
Romance🩺Lei. Medico di emergenza che lavora in una clinica privata che odia. Un passato che fa ancora male. Un ricordo doloroso. E la determinazione di voler scoprire la verità a tutti i costi perché, anche se fa male, lei deve ricordare. Lui o meglio...