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Sto finendo di fare il primo giro visite della giornata.
Sono stanca e accaldata. L'estate sta finendo e non penso che mi mancherà.
Negli ultimi mesi ho deciso di chiudere con John e Dylan, per il loro bene, ma anche per il mio. Non potevo continuare a stare in bilico tra i due.

Apro la porta dello studio di John.
Lui e Dylan sono seduti alla scrivania. Mangiano bagels e bevono caffè
-Grazie per avermi invitata!
Dico
-Ho passato la ultima ora a controllare bendaggi post operatori...
Dylan mi guarda e ride.
Poco dopo si alza e mi offre un bagel con formaggio.
-Ora va meglio!
Dico.
John sorride. Sta per dire qualcosa, ma la porta dello studio si apre ed entra Sam
-Emergenza!
Dice.
La guardiamo
-Pazienti in arrivo?
Chiedo
-Nessun paziente!
Dice
-L'emergenza è il reparto di emergenza!
Dice
-È scoppiato un tubo dell'acqua...
Dice
-Di quelli che fanno parte del sistema anti incendio...
John è pronto a correre
-...il pronto soccorso è allagato!
Dice.

Corriamo nel reparto di emergenza.
Il pavimento è bagnato, i pazienti sono stati portati via e trasferiti in altri reparti.
Prendo le scale.
Gli scalini sono bagnati. Metto male il piede. Scivolo e cado.
-Beth!
Dice Dylan
-Stai ferma!
Dice John
-Hai sbattuto la schiena?
Chiede Dylan
-Forse...
Dico.
Dylan passa una mano sotto il camice e poi sotto la maglietta che indosso.
Le sue dita sfiorano la mia pelle e un brivido mi corre lungo la schiena
-Ah!
Dico
-Ti fa male?
Chiede
-Un po', ma riesco a camminare!
Dico alzandomi.

Entriamo in pronto soccorso. Le nostre scarpe si bagnano immediatamente data la grande quantità di acqua che ricopre il pavimento.
-Ho chiamato una squadra di idraulici, stanno arrivando...
Dice Sam
-Che facciamo?
Chiedo
-Trasferiamo tutti i pazienti rimasti negli altri reparti finché l'emergenza non sarà rientrata!
Dice John.

Stiamo ancora trasferendo i pazienti in altri reparti e ospedali vicini. Dylan si avvicina e mi accarezza la schiena
-Sicura di stare bene?
Chiede
-Si...
Sorrido
-Beth anche se non parliamo più, io sono qui...
Dice
-...tu lo sai...
Dice
-Lo so e ti ringrazio.
Sorrido.

Il pronto soccorso è vuoto. Le camere sono vuote. Medici e infermieri sono andati via
-Non c'è più nessuno!
Dice Abby controllando le ultime sale operatorie d'emergenza
-Allora possiamo chiudere il reparto!
Dice.

Stiamo per chiudere a chiave il reparto di emergenza quando le porte si aprono. Entra un uomo con in braccio un bambino che sta perdendo sangue
-Aiutate mio figlio, vi prego!
Dice tra le lacrime
-Una barella!
Dice John senza pensarci un secondo in più.

Adagiamo il bambino sulla barella
-Ha una profonda ferita da arma da fuoco al fegato!
Dico
-Dobbiamo bloccare l'emorragia!
Dice Dylan
-Ci penso io!
Dice Abby.

Il padre del bambino è visibilmente scosso.
-Signore sta bene?
Chiedo
-Mi sa dire cosa è successo?
Mi guarda e non risponde.
Le porte del reparto si riaprono seguite da un rumore sordo.
Due uomini incappucciati entrano sparando per aria.
Provo a ripararmi dietro uno scaffale, mentre Dylan, John e Abby si occupano del bambino.
Sono troppo lontana e non riesco a raggiungerli.
Il padre viene colpito alla testa. Cade a terra. Provo a fermare l'emorragia, ma nonostante gli sforzi, non posso fare più niente.

Gli uomini sono andati via. Sento delle sirene e poi altri spari.
Guardo nella sala trauma.
Dylan esce
-Beth! Stai bene?
Chiede
-Si...io si...
Dico
-Il bambino?
Chiedo
-Ha il fegato lacerato!
Dice
-Non riusciamo a bloccare l'emorragia!
Lo guardo.
Lui guarda il padre del bambino disteso sul pavimento in un bagno di sangue.
Abbiamo avuto la stessa idea.

Inizio a praticare il massaggio cardiaco per riattivare la circolazione.
Mettiamo l'uomo sulla barella e lo trasferiamo al piano operatorio dove il suo fegato verrà trapiantato al figlio
-È la cosa giusta!
Dice John cercando il portafogli dell'uomo
-Lo so...
Dico
-Trovato!
Dice tirando fuori una tessera
-È un donatore!
Dice John
-Portiamolo in sala operatoria!
Dice Abby.

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