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John ha convocato tutti i primari nel suo studio. Entro e mi rendo conto di essere l'ultima arrivata
-Scusate il ritardo!
Dico
-Ora che ci siamo tutti...
Dice John bevendo un sorso di caffè. Quanto vorrei un caffè adesso! Sono a metà del mio turno di 72 ore. Non mangio un pasto completo da ieri mattina e ho passato le ultime due ore in una stanza del pronto soccorso a levare, una ad una, delle lamette da barba dalla bocca di un illusionista.
-Ecco!
Dice Dylan passandomi il suo caffè
-Mi hai letto nel pensiero...
Dico sorridendo. Lui poggia una mano sui miei fianchi e sorride
-...vi ho chiamati qui per dirvi che vi verrà affidato un tirocinante a testa...
Dice John
-Dai John! Di nuovo!
Dice Abby
-Ci ricordiamo tutti della volta scorsa, no?
Chiede
-Abby, ti ricordo che anche tu sei stata una tirocinante e ti ricordo anche di quella volta in cui hai inserito un tubo da drenaggio toracico al posto di un sondino naso gastrico!
John ride, mentre Abby diventa rossa in viso
-Ero al primo giorno di tirocinio!
Dice ridendo
-In ogni caso questa volta sarà diverso. I vostri tirocinanti vi seguiranno come un'ombra. Sarete voi a decidere se e cosa fargli fare. Se farli solo guardare o se renderli partecipi di quello che state facendo.
Nessuno dice niente
-Buon lavoro!
Dice.Entro nel mio studio. Trovo una ragazza alta, bionda e ben vestita, che mi aspetta seduta alla scrivania
-Buongiorno dottoressa Dawson, io sono Julianne!
Dice
-Ciao Julianne sei stata affidata a me per tutta la durata del turno. Inizieremo con un giro visite e...poi vediamo cosa succede in ED!
Sorrido.
Lei accenna un sorriso senza dire nulla.
Il mio telefono squilla. È John
-Scusa!
Dico allontanandomi
-John...dimmi!
Dico
-Ho dimenticato di farti firmare dei documenti, potresti venire nel mio studio?
-Em...si certo! Arrivo!
Chiudo la chiamata
-Scusami Julianne, torno tra un attimo!
Dico.Il tempo di ritirare i documenti e torno nel mio studio. Apro la porta. Julianne sta rovistando tra i miei documenti.
-Che fai?
Chiedo alzando la voce
-Dottoressa io...
Dice allontanandosi dalla mia scrivania
-Julianne che stavi facendo?
Dico.
Lei si avvicina e mi urta.
Sbatto contro la porta. Sento un pizzico sul braccio. Inizio a vedere sfocato. Sento del sangue scorrere sul mio viso. Non riesco a parlare. I miei muscoli non rispondo ai comandi. Le forze mi abbandonano e chiudo gli occhi.Dylan's POV
È arrivata un'emergenza, ma non riesco a trovare Beth. Non risponde al telefono e nessuno l'ha vista. Organizzo il reparto di emergenza e affido tutto a Joey
-Joey puoi occupartene tu?
Chiedo riferendomi al paziente
-Si!
Dice.Vado verso lo studio di Beth. Il mio tirocinante mi segue come un'ombra
-Tom prenditi mezz'ora di pausa!
Dico
-Grazie dottor Spencer!
Dice sorridendo.Busso alla porta dello studio di Beth.
La porta è accostata. Entro.
La stanza è sottosopra.
C'è del sangue sul pavimento e...c'è Beth.
È incosciente e ha un profondo taglio sulla fronte.
Chiamo Abby, so che è in pausa
-Abby vieni nello studio di Beth. Dillo anche agli altri!
Dico.La metto sul lettino
-Beth!
Dico.
I primi ad arrivare sono Abby e Eric, seguiti da Sam, John e Joey
-Cos'è successo?
Chiede Sam
-Non lo so.
Dico
-Sam inserisci una flebo.
Dico
-Le pupille sono reattive!
Dice Abby
-Battiti lenti e pressione bassa!
Dice Joey
-Sta aprendo gli occhi!
Dice Eric.Beth's POV
Apro gli occhi, ma la luce mi dà fastidio
-Spegnete la luce!
Dico
-Ciao...
Sorride Dylan
-Dov'è Julianne?
Chiedo
-La tua tirocinante non è il nostro problema principale!
Dice John
-Dov'è?
Chiedo
-Non lo sappiamo!
Dice Eric
-È stata lei! Cercava qualcosa tra i miei documenti. Mi ha sedata...non so cosa mi abbia iniettato, ma non riuscivo neanche a parlare...
Dico
-Prelevo un campione di sangue!
Dice Sam
-Noi andiamo a cercarla!
Dicono Eric e Joey
-Abby ti occupi tu del reparto di emergenza?
Chiede Dylan
-Certo!
Dice lei uscendo
-Passo più tardi a controllare come stai!
Dice
-Devo andare!
Dico provando ad alzarmi
-No no.
Dice Dylan
-Tu resti qui.
Dice
-Ci occupiamo noi di te!
Sorride John.

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Emergency Call
Romantizm🩺Lei. Medico di emergenza che lavora in una clinica privata che odia. Un passato che fa ancora male. Un ricordo doloroso. E la determinazione di voler scoprire la verità a tutti i costi perché, anche se fa male, lei deve ricordare. Lui o meglio...