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•Monday•

Io e Joey usciamo da una sala trauma dopo aver provato a rianimare per più di mezz'ora un ragazzo ferito in uno scontro tra bande
-Chiamo Tony e Kara...
Dice Joey
-Si...
Dico avvicinandomi all'uscita del reparto di emergenza.
Dylan mi vine e incontro seguito da Sam
-Buongiorno!
Dice sorridendo
-Buongiorno...
Dico
-C'è un'emergenza in arrivo!
Dice Sam.

-È un ragazzo, non avrà più di 19 anni...
Dice un paramedico
-L'hanno trovato svenuto per strada...
Continua
-Non è stato possibile prendere i segni vitali e ha le vene collassate...
Dice.
-Portiamolo in sala trauma 2
Dice Sam.

Io e Dylan entriamo in sala trauma solo dopo che il ragazzo è stato spostato su un lettino.
-Allora?
Chiede Dylan
-Come ti senti ora che il processo è concluso?
-Mi sento libera...
Sorrido
-...ti volevo chiedere di Dakota...
Dico.
Lui mi guarda.
Passa qualche secondo di silenzio 
-Magari ne parliamo questa sera a cena?
Chiede.
Annuisco.

Il ragazzo non risponde agli stimoli
-Sam, facciamo emocromo, emogas, ECG e cerchiamo dei partenti...
Dico
-Beth!
Dice Dylan guardando il ragazzo
-Sanguina dagli occhi...
Dice
-La temperatura corporea è 40.
Dico.
Guardo Dylan
-Aspettiamo i risultati delle analisi.
Dice
-Metti questa...
Dice passandomi una mascherina
-Cosa pensate che sia?
Chiede Sam.

Vedo Tony fuori dalla porta della sala trauma. È accompagnato da John
-Viene da un campo profughi!
Dice Tony
-Il ragazzo è un immigrato illegale!
Continua.
Guardo Dylan
-Sam forse è meglio che esci. Attiviamo i protocolli di isolamento. Chiama il reparto di malattie infettive digli che abbiamo un possibile caso di ebola.
Dico.

-E voi?
Chiede Sam
-Noi siamo stati in stretto contatto con il paziente. Ci auto-isoleremo non appena arriveranno i medici di malattie infettive.
Dice Dylan.

Poco dopo arrivano i medici dal reparto di malattie infettive.
Indossano delle tute bianche. Fanno uscire Sam e la portano in una stanza per la decontaminazione.
Il nostro paziente viene trasportato in un'ala dell'ospedale dove verrà isolato e verrano fatti altri esami per sapere se si tratta di ebola o di un altro batterio.

John chiama al telefono della sala trauma
-Dicci tutto!
Dico
-Tu e Dylan siete entrati in stretto contatto con il paziente e per questo verrete isolati per una settimana. É stato preparato un corridoio che vi porterà dal reparto di emergenza ad una stanza del reparto di psichiatria. Prima di entrare dovrete passare per un'altra stanza dove verrete decontaminati. Più tardi vi dirò il resto...
Dice.
Guardo Dylan. Sappiamo entrambi che se si tratta di ebola siamo già stati contagiati e tra pochi giorni verranno fuori tutti i sintomi.

Attraversiamo un corridoio bianco di plastica che passa attraverso sei reparti.
Entriamo in una stanza.
John ci ha detto di spogliarci e fare una doccia usando i saponi antibatterici che ci sono stati forniti.
-Che c'è? Ti vergogni?
Chiede Dylan levandosi la maglietta
-No!
Rido
-Tu?
Chiedo
-Ma per favore! Siamo stati a letto insieme...conosco ogni centimetro del tuo corpo...e tu del mio...
Sorrido imbarazzata.

L'acqua della doccia è bollente. Mi brucia quasi la pelle.
Dylan mi guarda e ride. Quanto lo vorrei baciare adesso!
Sorrido.

Un altro corridoio di plastica bianca ci conduce in una stanza del reparto di psichiatria. La stanza è spoglia, ma spaziosa. Le pareti sono grigie. C'è un tavolo con i nostri computer portatili sopra. Ci sono asciugamani, tute nere e blu con il logo dell'ospedale sopra. Ci sono due letti e, aprendo una porta, c'è anche un bagno con wc, doccia e lavandino.

-La camera è carina!
Dico.
Dylan ride
-Facciamo finta di non essere isolati in una stanza senza finestre!
Dice
-Ma siamo insieme...
Sorrido.
Lui mi abbraccia.

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