Under the Sky

CAPITOLO 2

«Sei pronta per il grande giorno?»  Zoe addenta il suo unto panino con hamburger.

«Non ricordarmelo, ti prego.»  Gioco con le patatine rimaste nel mio piatto.

«Dai, non fare la melodrammatica. Dovete solo studiare.»  Peach sorride incoraggiante, ma ho bisogno molto di più di un incoraggiamento per affrontare questo pomeriggio.
Aspettate... sono davvero così melodrammatica? Non credo. «Non sai neanche tu perché lo odi»  aggiunge poco dopo.

Falso. So perché lo odio. Qualcuno che ride di me è un motivo più che valido per odiare.

«Ti stava per dare della sgualdrina»  affermo convinta, ricordando la scena di due sere fa.

«No, si è solo chiesto perché beviamo tanto se poi finiamo per vomitare ed ha ragione. Se non sono arrabbiata io, perché lo sei tu?»

«Peach, i ragazzi come Ethan sono da evitare. É dei finti buoni e dei finti moralisti di cui bisogna aver paura.»  Zoe sembra convinta delle sue parole, ma l'espressione di Peach estremamente interdetta mi suggerisce che la conversazione si prolungherà molto più del dovuto se non vado via.

«Ok ci vediamo dopo.»  Ignoro totalmente la domanda fatta prima da Peach, ed anche il suo risolino. So quello che faccio, so cosa penso. So che tipo è Ethan Edwards.

Mi incammino lentamente verso l'atrio principale, dove Ethan mi ha dato appuntamento, anche se così facendo arriverò circa dieci minuti prima, ma non mi importa. Ho bisogno di camminare.
Trascino rumorosamente gli anfibi per tutto il viale. Assaporo l'aria fresca di metà settembre e mi innamoro dei colori che mi circondano.
Dei leggeri brividi mi percorrono la schiena quando il vento sfiora la mia pelle ma non mi lascio scoraggiare, anzi, alzo gli occhi al sole splendere in alto e sorrido. Mi guardo attorno e sospiro felice.
Amo dipingere in queste atmosfere, l'arrivo dell'autunno mi mette di buon umore. I colore degli alberi, le foglie che cadono leggiadre sul prato, le città che si tingono di arancio e l'idea di un nuovo inizio mi emozionano.
Adesso me ne starei volentieri sul prato a sorseggiare un the fresco e a dipingere il mondo mentre l'aria fresca continua a solleticare le gambe scoperte ed il sole a riscaldarmi in un contrasto magnifico.
Sì, potrei risultare banale, ma questo sarebbe il mio pomeriggio ideale.
Per un attimo chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla mia immaginazione e dalla bellissima sensazione che quest'atmosfera regala.
Chiudo gli occhi e lascio che un po' vada via quel senso di angoscia che ogni giorno mi porto dietro. Quel senso di angoscia che nascondo dietro ogni sorriso. Quel senso di angoscia che puntualmente fa tremare le mie mani.
Chiudo gli occhi e, per un secondo, per un piccolissimo secondo, sono una persona normale che fa una cosa normale.

«Sei in anticipo.»  La voce fredda e rauca di Ethan mi riporta alla triste realtà. Se non fosse che lo odio profondamente, potrei addirittura azzardare a dire che ha una voce davvero sexy. Certo, bisognerebbe ascoltarla senza guardarlo, ma potrebbe essere sexy. Ma che dico? Rabbrividisco al solo pensiero di averci pensato. Lo osservo attentamente così da poter ricordare il perché lo trovo raccapricciante.
Ha il ciuffo scuro e riccio volto nella stessa direzione del vento, indossa la solita maglia azzurra, come i suoi occhi, e gli occhiali da nerd con la montatura in tinta con i capelli... e niente, continua ad essere noioso. Nulla è cambiato. Carino con occhi magnifici ma noioso. Perfetto.

«Odio i ritardatari.» Faccio una smorfia come per indicare lui, anche se è in anticipo di cinque minuti.

«Allora, sei pronta per questa sessione di studio?» La sua voce appare molto più entusiasta del suo volto, visibilmente scocciato. Io alzo le spalle, quasi rassegnata.
Il suo sguardo, invece, continua ad essere lo stesso noioso sguardo determinato. «Senti, Skyler, io ho bisogno di questi crediti in più, tu hai bisogno del mio aiuto per passare l'esame. Possiamo essere maturi e andare oltre?»