CAPITOLO 6

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Non era destinato a una vita facile. Si prendeva tutto troppo a cuore e troppo dentro.
( Margaret Mazzantini )


«Ho voglia di un gelato adesso.» Zoe e Jenny sbuffano e gettano gli occhi al cielo quando, per la terza volta, Peach cambia idea su cosa vorrebbe mangiare. É un'ora che giriamo per negozi ma a quanto pare il suo problema principale è cosa mangeremo dopo.
Io me la rido di soppiatto perché la trovo adorabile.

«Potremmo fermarci tra una ventina di minuti e prendere pizza, patatine e gelato. Che dici?» Jenny ha un istinto materno, questo è chiaro. Si esprime sempre con un'estrema dolcezza nei confronti di tutti e tiene ben a mente quali parole utilizzare per chiunque. Non è mai fuori luogo o troppo eccessiva. Ha una compostezza da fare invidia a tutti.

«Ma tu non avevi delle amiche prima di conoscerci?» Zoe fatica ancora ad accettare la presenza di Jenny nel nostro gruppo. L'ammonisco con lo sguardo ma non sembra rendersene conto perché continua a scartare top in cerca della sua mini taglia.

«Si ma la presenza di Sky e Peach è meglio della sanguisuga che ho come compagna di stanza.» Peach ed io scoppiamo in una grassa risata perché esclude volutamente Zoe. Avrà anche l'istinto di una stronza, questo è chiaro.
Mi sorprende la reazione di Zoe che semplicemente mima un'espressione di disgusto, di solito avrebbe portato per le lunghe la battutina. Davvero per le lunghe.
Ci sono momenti in cui credo che forse Zoe è così dura con Jenny solo perché la teme. Jenny è oggettivamente una di quelle bellezze stratosferiche, una di quelle ragazze che non puoi non guardare e che potrebbe mandarti fuori di testa anche soltanto sorridendo. E se ci aggiungi che è brillante e sempre gentile con tutti crei un perfetto mostro a quattro teste per Zoe. C'è poco da fare, Jenny sembra piacere sempre a tutti e se c'è una cosa che Zoe odia, è non essere al centro dell'attenzione altrui. E con una come Jenny, come si può vincere a mani basse?

«Ok, è il momento di andare a pranzo.» Provo a sdrammatizzare il loro solito teatrino e mi avvio verso l'uscita. Anche oggi il tempo promette bene quindi abbiamo optato per un sabato di sole donne. Anche perché, detto sinceramente, non saprei come comportarmi con Noah. Cosa siamo? Amici? Due persone che si piacciono? Due cosa? Mi è piaciuta la sua compagnia e oggi al mio risveglio non provavo nessun senso di repulsione come di solito mi accade. Il problema è come affrontare questa cosa nuova. Come ci si comporta con un ragazzo che non ti fa schifo?
Insomma, non mi ci sono mai trovata in una situazione simile, dovrei prendere nota di qualcosa in particolare o vivere la mia vita? 

«É tutto ok?» Jenny sorride rassicurante.

«Ehm sì, certo. Stavo solo pensando a quale gusto di gelato scegliere.»

«Skyler, anche tu qui?» Ecco come rovinare una bella giornata. Davanti ai miei piedi si materializza Ethan Edwards in compagnia di Jason, il ragazzo che ieri ha dato la festa.

«Ethan.»

«Ti sei ripresa da ieri sera? O pensi ancora al nostro ballo?» Potrei giurare di aver sentito il mio cuore e la mia dignità crollare al suolo e rompersi in mille minuscoli pezzetti. Getto un'occhiata verso Zoe e non manca la sua espressione disgustata. Come darle torto, con Ethan?
Giuro che se non fossimo in un luogo pubblico, potrei ammazzarlo.

É chiaro, Ethan non ha neanche la metà della delicatezza di Noah e l'accortezza nelle parole che decide di usare.

Getto gli occhi al cielo. «Sì, ieri avevo bevuto un po' e non ero in me. E non so a quale ballo tu ti stia riferendo, evidentemente avrai bevuto molto più di me. Se non ti dispiace, adesso dovrei andare a pranzo.» Ometto la verità del ballo perché non potrei sopportare l'idea che Jason o Zoe possano credere che io balli davvero con uno come Ethan. Ieri ero molto scossa dal momento e non ero estremamente lucida. Ethan se ne va in giro a sbandierare l'accaduto come se fosse una qualcosa di cui vantarsene.

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