SE SOLO FOSSE VERO: Capitolo 6 - il sogno di una vita

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-Facci vedere l'oggetto.

L'avevano ripetuto, mostrandomi i distintivi.

-Sai chi siamo, vero?

Rimasi immobile a guardarli, ridacchiando tra me.

-Mi state prendendo in giro? Non esiste quell'associazione.

Lo avevo detto comunque con una parte di delusione, loro mi guardarono ridendo

-Non esiste?

Mi diedero in mano i distintivi, le loro card, erano di tre livelli diversi, li guardai

-Possono benissimo essere fan made... ci sono persone che nel mondo fanno di tutto, basta volerlo.

-Senti ragazzino, noi volevamo anche proporti di lavorare nell'associazione, così da non doverti separare da quel giocattolo, però che continui a dire che siamo solo fan, lasciaci il peluche e togliamo il disturbo.

Li guardai. Scossi la testa, cosa avevo fatto? Magari erano davvero loro. Rimasi a fissarli

-Prima fatemi vedere l'associazione, poi deciderò.

Si vedeva che li avevo spiazzati, quello che sembrava più giovane mi si avvicinò e mi appoggiò una mano sulla spalla, prendendo uno strano oggetto in mano, premette alcuni tasti prima di parlare di nuovo.

-Aspettateci qui, arriviamo subito.

Aveva detto, cliccando su un pulsante al centro di. Non capivo cosa stava succedendo, avevo iniziato a vedere tutto come se fosse fatto di piccole lucine, poi il buio e infine... di nuovo luce. Bianca e un po' grigia a tratti. Metto a fuoco quello che c'era. Pareti chiare, luce, persone in camici bianche, lo guardai, aveva ancora l'oggetto in mano

-beh ti sei convinto ragazzino?

Aveva finito di dirlo quando un piccolo timer rosso applicato sull'oggetto, arriva a segnare "00:00" e suonare. Inizio a vedere nuovamente luci, poi nero e infine camera mia.

Rimango a fissarli incredulo per qualche istante per poi sorridere e accettare senza pensarci su due volte.

-dovresti prima leggere il contratto.. attentamente.

Il più vecchio dei tre mi passa un plico di fogli, molti meno di quanto pensassi. Questa volta a vedere quel logo sul davanti mi stava venendo da piangere per la felicità. Iniziai a leggere. Regole su regole, varie clausole, cosa potevo fare e cosa no, quali erano i miei diritti e quali i miei doveri. Potevo ancora vedere mia madre ei miei amici per fortuna, nei primi tempi avevo la possibilità di farmi riportare a casa per sette giorni al mese. Potevo decidere io se una settimana insieme o giorni separati, ovviamente con il tempo la situazione sarebbe diventata più simile ad un lavoro, con alcuni giorni al mese per far vedere a mia madre e ai miei amici che sono vivo, delle ferie, anche se avrei sempre dovuto fare in modo di non far capire dove lavoravo ovviamente, mi avrebbero dato dei documenti falsi di un'azienda normale, in modo da poter avere delle prove.

Rimasi a leggere quel contratto per un tempo davvero lungo, tanto da dover avvisare mia madre che stesse andando tutto bene.


Finalmente il mio vero sogno si sarebbe realizzato.



S.A.

S.F.M.A: Classified ObjectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora