SE SOLO FOSSE VERO: Capitolo 8 - le solite raccomandazioni.

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Aspettai quel giorno con ansia, speravo mi sarebbe già arrivato tutto il mattino dopo ma niente, dopotutto era domenica. Rimasi con mia madre a spiegarle la situazione in cui mi trovavo, troppo felice per riuscire a contenerlo, in ogni mia parola si leggeva quella felicità. Lei sapeva solo che avrei lavorato e studiato contemporaneamente e le andava bene, non capiva il mio entusiasmo, credeva fosse un lavoro normale, un po' come un segretario di un medico probabilmente. Non sapeva cosa significava.

Il giorno dopo era lunedì, sapevo che doveva arrivare quel pacco, quindi avevo chiesto a mia madre di stare a casa da scuola, dopotutto non poteva dirmi di no, sarei anche andato via a breve, sarebbe stato il modo di passare un po' di tempo insieme.

Mi svegliai al suono del campanello, erano quasi le 9, andai ad aprire di corsa, quasi cadendo, inciampando sui miei stessi piedi. Trovai un normalissimo corriere che mi porgeva un pacco avvolto da una busta di plastica, mi fece firmare e andò via, chiusi la porta, ero ancora in pigiama, mi guardai attorno, mia madre si era svegliata e stava venendo adesso in salotto. Misi la scatola sul tavolo, utilizzando un taglierino per togliere la plastica, mi trovai davanti la scatola nera, con i simboli argentati su tutti i lati. Tolsi il nastro adesivo usando sempre il taglierino, aprii i lati della scatola, ritrovandomi di fronte il contenuto ben ordinato. Una lettera chiusa con un sigillo in ceralacca, i miei documenti già pronti, due tessere, livello 0 e livello 1. Anche se è segnato uno "special", evidentemente per il poter stare con il mio peluche. Sotto di questi i vari cartellini, distintivi e mille altre cose. Li feci vedere amia madre, non sembrava avesse esattamente capito cosa fossero, effettivamente non c'era un libretto di istruzioni. Passai poi la giornata con lei, preparando le valige per la partenza. Non vedevo l'ora che arrivassero.


Nel pomeriggio, verso le 17:30, una macchina parcheggia sotto casa nostra. Spettacolare macchina nera, me la ricorderò per sempre. Ritornano i tre agenti che erano già stati qui, mi portano le valige in macchina, prendo il mio peluche, l'unico biglietto per andare alla Fondazione, mentre mia madre mi saluta e fa le ultime solite raccomandazioni, le sorrido, sa che mi farò vivo comunque. Salgo in macchina con gli agenti, mi chiedono di spegnere il cellulare per il tragitto, lo immaginavo. Iniziano a dirmi come si svolgono le giornate e tutto il resto, c'è una sveglia generale alle 7:30, tra le 8:00 e le 9:30 viene servita la colazione, poi giornata di lavoro e poco altro.

-Io pensavo dovessi svegliarmi prestissimo... non so, alle 6?

I tre mi guardarono e sorrisero

-Dipende molto da che turni vuoi fare tu in realtà, visto che il personale non può assentarsi tutto insieme, nello stesso giorno ci sono diverse fasce di orario. Ti abbiamo dato quella che potrebbe essere più simile alla tua routine, avrai modo di confrontarti con gli altri ragazzi per capire quale turno fa al caso tuo. Una volta capito lo potrai comunicare al direttore, quando riceverai la mail di conferma potrai iniziare da subito il nuovo orario.

Li guardai stupito, non mi aspettavo di dover scrivere io direttamente al direttore, ma a quanto pare mi sbagliavo

-Avrai anche un compagno di stanza, soprattutto per il primo periodo. Quando ti sentirai abbastanza sicuro di te allora potrai avere una tua stanza personale. Il tuo compagno di stanza sarà di grado più alto per istruirti al meglio. Per il tuo peluche...

Li guardai, non ci avevo pensato, speravo tanto non mi dicessero dimetterlo in una qualche gabbia o cose del genere

-Non credo possa staccarsi da te, almeno per ora, perciò lo studieremo nella tua stessa stanza. Tanti Dottori hanno con se l'oggetto.

Annuii, continuammo a parlare di come si sarebbe svolta la mia giornata e tutto il resto, erano felici di sapere che non avrebbero dovuto spiegarmi le varie classi tra oggetti e personale ed il resto, le sapevo già tutte a memoria.

Arrivammo poi fuori città, li guardai iniziare a mettere quella che sembrava una maschera

-tra poco arriviamo, non possiamo mostrarti la strada.

Dopo quelle parole iniziai a sentire uno strano intorpidimento, iniziai a vedere doppio e il mio corpo si fece pesante. Sbiascicai qualche parola, o cercai, non ho ancora capito se sono riuscito a dire qualcosa o meno, crollai inerme sul sedile, senza sentire altro.



S.A.

(Perdonatemi attuali e futuri errori sulle classificazioni del personale, titoli dello staff o tessere di vario livello, ma non le ricordo alla perfezione)

S.F.M.A: Classified ObjectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora