Mi ritrovai a dover fingere, fingere il terrore, come ormai sapevo fare benissimo. Sapevo che c'era un allarme poco lontano da noi, avevo fatto bene a mantenere la distanza di 10 passi, ho avuto tutto il tempo di correre e premere il pulsante. Mi vennero a prendere. La parte di ponte che avevo sporcato con l'acido si era già dissolta, era come se si fosse rotto un pezzo. Vidi la terra muoversi come a mangiare qualcosa, aveva mangiato una parte del ponte. Quando mi vennero a prendere spiegai che il ponte era accidentalmente crollato senza alcun motivo, ovviamente disperato, mi portarono via, mi fecero calmare, le solite cose insomma.
Nessuno aveva idea che io ciò che volevo lo avevo appena ottenuto. Ero rimasto con il suo cartellino in mano senza farmi notare, peccato che lentamente stessi iniziando a capire di aver ammazzato una persona. Quando lo compresi davvero restai chiuso nella mia stanza per qualche giorno, non potevo andare dallo psicologo in questo momento, avrei rivelato la colpa per cui avrebbero potuto tranquillamente sbattermi fuori di li.
Passato un periodo di tempo indefinito, in cui mi feci dare le ferie e in cui il mio unico conforto fu il peluche del panda, iniziai a mettere in atto il mio piano. Adesso avevo la tessera del livello 5.
il giorno prefissato misi addosso il camice, secondo i miei colleghi ero ancora in malattia. Quanto si sbagliavano. Mi alzai, partendo presto dalla mia stanza, andando verso le porte che separavano i settori.
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5.
Arrivai ad un'ennesima porta, quella che mi avrebbe portato ai veri piani alti dell'associazione.
Rimasi fermo per qualche secondo, guardando la porta, con il panda sulle mie spalle. Una volta passata quella porta scorrevole di metallo dovevo prendere tutto ciò che mi serviva dalle persone che erano li, non potevo fare altro, avevo bisogno andare sempre più su. Guardai il panda, come a chiedergli se fosse pronto. In tutta risposta si tenne più saldamente alle mie spalle. Sospirai profondamente. Stavo per aprire quell'ennesima porta, quando una voce e dei passi alle mie spalle mi fermarono. Era Shina
-Nathan. Che diavolo stai facendo? Non puoi entrare qui. Sei un Livello-
Non le feci finire la frase. Mi voltai, la guardavo senza più emozioni, dietro di noi c'era un vetro che in parte rifletteva le immagini, notai solo in quel momento quanto i miei occhi sembrassero freddi e vuoti
-Lo so Shina...
-Perchè lo stai facendo? Vuoi farti ammazzare?!
-...Voglio arrivare fino in fondo a questa storia. Conoscevo ogni singolo angolo di questo posto da molto prima di arrivarci... ma adesso voglio la conferma di ciò che è scritto...
-Non puoi farlo! Non hai l'autorità!
-Chi ti ha detto che non ce l'ho? Me la prendo... piano per piano.. come ho fatto fino ad ora.
Le mostro il tesserino, facendola restare basita. Vedendo che non continuava a parlare mi volto verso la porta
-è stato bello conoscerti... ma è il momento che io completi lo scopo della mia vita. Sono qui per un motivo e non voglio fallire.
Conclusi, passando il tesserino sullo schermo luminoso e facendo aprire le porte di fronte a me, lasciandomi inondare da quell'aria diversa. Faccio un semplice inchino, entrando e lasciando la porta chiudersi rapidamente dietro di me.
S.A.
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S.F.M.A: Classified Object
FantastiqueLa storia di un ragazzo normale... dalla vita particolare. Quando un singolo oggetto ti cambia la vita