Il mio intuito non mi ingannava. Erano passati alcuni giorni, forse anche di più, con questo lavoro e con questi ritmi i giorni si confondono e spesso non capisco realmente il periodo di tempo in cui mi trovo. Avevo provato a scrivere a Marcus, prima che chiunque pensasse che avessi smesso io di scrivergli. Non è così. Ogni due o tre giorni circa provavo a scrivere qualcosa, ad un certo punto notai che non visualizzava nemmeno i messaggi che gli inviavo. La cosa mi insospettì non poco. Un pomeriggio mi trovavo nella zona "SCP informatici" dell'associazione. Decisi di provare a sfruttare un po' i loro poteri, chiedendo ovviamente cosa potessi fare. Mi lasciarono usare alcuni stratagemmi e riuscii a vedere cosa fosse successo. A quanto pare non solo Marcus mi aveva bloccato su tutti i social, aveva anche bloccato il mio numero. Uno degli SCP mi permetteva di ascoltare ciò che aveva detto nel mentre, mi cadde il mondo addosso quando sentii quella frase
-certo che Nathan è proprio fastidioso quando ci si mette, non ho niente da dirgli, che devo dire? E non ho la minima voglia di ascoltare di più di quello che continua a dire, so che mi sta mentendo, ma visto che sono il suo migliore amico e fino ad ora non ha mai detto la verità non gliela dirò nemmeno io. Anzi, non gli dirò niente di niente. Non ho più voglia di parlarci. Avevi ragione, Federica.
A quel discorso la frase si concluse, ma si sentirono rumori molto equivoci e non solo. La voce di Federica.
Il mio migliore amico si era fidanzato con la mia ex ragazza che a quanto pare lo aveva convinto che io fossi un tipo del genere. Ci mancava solo questa.
Non ricordo esattamente cosa accadde dopo, mi arrabbiai molto probabilmente e feci anche un gran casino, quando tornai in me non avevo nemmeno più tristezza, solo un vuoto. Un vuoto davvero incolmabile. Sospirai e basta, concludendo quella parte di giornata buttandomi sul letto. Saranno state le tre del pomeriggio ad esagerare, non mi andava di fare niente. Avevo bisogno di tempo e un po' di riposo. Non andai a lavoro per i due giorni successivi, mi mandarono pure alcuni dell'associazione a vedere se stessi bene. In quei giorni scoprii che la mia situazione non era un caso isolato, a molti era successa una cosa simile.
La cosa ovviamente non mi faceva riprendere istantaneamente e tornare felice, ma almeno sapevo di non essere solo. In quel periodo parlai con persone di gran parte delle fasce degli SCP, mi fissai molto su quei cartellini appesi al loro collo. Giallo, rosso, blu... nero.
Nero...
Il nero è il pass a cui posso ambire di più per il momento. Il livello5.
Non trovo però la forza di farlo. Dovrò aspettare di stare meglio e di riprendermi. Guardai il panda una volta che tutti furono andati via, gli chiesi se per lui arrivare a quel livello fosse fattibile e se volesse intraprendere questo viaggio con me. Mi sorrise annuendo. Non gli dissi mai il modo in cui volevo davvero intraprendere questo viaggio. Non avevo tempo per passare di grado in grado.. no.. non più. Volevo solo andare avanti e basta.
Per mia fortuna...
i pass per i vari livelli sono...
universali.
S.A.
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S.F.M.A: Classified Object
ParanormalLa storia di un ragazzo normale... dalla vita particolare. Quando un singolo oggetto ti cambia la vita