SE SOLO FOSSE VERO: Capitolo 14 - dolce vendetta

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Avevo chiesto agli altri come potessi fare per fingermi morto, gli unici a sapere che stessi fingendo dovevano essere Marcus e la mia famiglia, per tutti dovevo essere morto. Fu parecchio divertente, i miei amici dell'associazione si misero a lavoro per creare una storia credibile per la mia morte, ne approfittarono per avvisare mia madre che stavamo facendo finta e che anche lei doveva fingersi disperata e le solite cose, subito cercò di evitare di farmelo fare, ma le spiegai i miei motivi, volevo troppo farla pagare a quelle persone che per una cazzata mi avevano mollato così. A quel punto decise di accettare.

In quei giorni scoprii un sacco di potenzialità degli SCP, infatti a quanto pare, anche dai piani alti mi lasciarono usare alcuni oggetti per fare paura ai miei ex amici, anche Marcus mi diede una mano, progettando tutto, persino il mio panda, il mio peluche SCP decise di partecipare, questo soprattutto perchè una volta essermi lasciato con Martina non lo avevo abbandonato. Inscenammo una morte da premio oscar, un ritorno da brivido, per tutti, ma non per Martina. Doveva sentirsi davvero in colpa, non doveva solo sapere della mia morte. Ovviamente nella scenata mi ero suicidato per colpa sua e degli amici. Spesso usavo alcuni degli oggetti per fingere delle apparizioni, non potete capire quanto è stato divertente vedere le loro facce! Il terrore nei loro occhi! Ma la cosa più bella fu assolutamente ciò che successe con Martina. Lei non ne sapeva niente, sapevo che usciva ancora con la mia cerchia di amici, sapevo che avrebbe iniziato a sparlare di me, così fece. Diceva le peggio cattiverie e tutto ciò che poteva mettermi in cattiva luce e mostrarmi come un qualche tipo di criminale. Solo dopo quasi un'ora in cui continuava ad insultarmi vide le facce traumatizzate dei miei amici, io ero li, a guardare e registrare la scena, ma ovviamente non mi feci vedere. I miei amici erano traumatizzati da ciò che stava dicendo, uno di loro alla fine decise di parlare.

-beh...ottimo modo per ricordare la morte di Nate...

Martina sbiancò. Non dimenticherò mai la sua faccia. È stato così appagante e divertente! Balbettava, cercando in tutti modi di difendersi, ma ormai aveva mostrato tutte le sue carte, anche glia ltri capirono che persona fosse, si alzarono e andarono via dal bar, lasciandola sola, una volta raccontati i dettagli della mia morte.

È stato il giorno più bello di sempre, tornai alla SCP con tutt'altro umore, ovviamente dopo aver salutato Marcus. Nessuno ha saputo degli oggetti in quanto la mia morte era stata filmata da quelle che sembravano normali telecamere di sicurezza e gli oggetti erano normalissimi, al massimo potevamo modificare qualcosa, ma nulla dipiù.

Sospirai, ero rimasto quasi da solo, ma avevo ancora mia madre ed il mio migliore amico, anche se a distanza. Tornai sul letto quella sera, abbracciando il panda che aveva ripreso tutto il colore e la felicità, sorrisi chiudendo gli occhi, era finalmente il momento di dormire.



S.A.

S.F.M.A: Classified ObjectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora