Dopo quel giorno la mia vita continuò tranquilla, sentivo il mio migliore amico, tornavo a casa da mia madre, tutto come dovrebbe andare in una vita normale.
Non volevo ricominciare subito a frequentare persone in una relazione, non ero pronto psicologicamente, avrei finito per farmi più male che bene. Avevo bisogno di restare da solo e concentrarmi sul mio lavoro. Così feci. Passai del tempo davvero concentrandomi solo su quello.
Passò qualche mese, vivevo come avevo sempre voluto, mi ritrovai a parlare nuovamente con Marcus, dopo averlo lasciato in pace soprattutto negli ultimi mesi di scuola. Era il quinto anno. Mi chiese di incontrarci, aveva delle cose molto importanti da dirmi.
Ci trovammo dove e quando concordato, aveva un'aria un po' triste. Andammo a prendere un aperitivo, mi iniziò a parlare dei suoi progetti. Doveva andare via dal paese. Rimasi un momento spiazzato da quella notizia, rimasi stupito scoprendo le sue idee. Parlammo a lungo della sua situazione, ovviamente andando così lontano non saremmo riusciti più a vederci. Era preoccupato che non lo accettassi, lui però aveva accettato la mia decisione, non lo frenai, gli sorrisi, l'importante era restare in contatto, mi assicurò che avremmo fatto chiamate e video chiamate e sicuramente non avrebbe lasciato tutto così, ovviamente avrebbe avuto meno tempo disponibile, ma era comunque qualcosa. Passammo il resto della giornata felici, anche se c'era una cosa cosa che mi frullava intesta in quel momento, mi sarebbe piaciuto che fosse venuto a lavorare con me.. lui.. si meritava di sapere che esisteva l'SCP e tutto il resto. Non potevo. Rischiavo la morte a rivelarglielo. Scossi la testa da questi pensieri quando notai il suo sguardo preoccupato, non dovevo fargli capire che qualcosa non andava. Finì la giornata anche questa volta. Lo salutai tornando all'associazione.
Mi trovavo a girare per i corridoi, ormai tenevo spesso il piccolo panda in braccio, lo facevo giocare un po' anche con SCP-999, lo apprezzava tantissimo. Ero appoggiato alla stanza della gelatina, quando vidi arrivare una mia collega, le sorrisi dolcemente, salutandola
-ciao Shina!
Lei era concentrata a guardare dei fogli, ma quando sentì la mia voce si voltò a salutarmi, aveva sempre qualche minuto per me, qualsiasi cosa stesse facendo. Era un livello 4, molto più in alto di me, ma non se la tirava come molti altri. Anche questa volta mi salutò e si fermò a fare due chiacchiere
-senti, vorrei chiederti una cosa.. ti spiace? Non so se potrai rispondermi o meno...
lei mi sorrise, aveva un aspetto davvero dolce, con il cerchietto che teneva i capelli neri lontani dagli occhi a mandorla castani
-dimmi Nate, vedrò che posso fare!
-ecco.. secondo te, sarebbe possibile far venire a lavorare qui un mio amico?
Stavo per continuare la frase, mi fermai però guardando la sua espressione triste, ma provai a continuare comunque
-beh lui è come me.. conosce già la situazione.. insomma... legge anche lui queste cose, come me.. non.. sarebbe uno che scappa...
lasciavo sempre più spazio tra le parole vedendo che la sua espressione non mutava, scosse leggermente la testa
-immaginavo prima o poi lo avresti chiesto. Il fatto è... che non possiamo prendere persone a caso, per quanto il tuo amico sia informato non possiamo farci nulla, dovresti parlare con i piani alti, ma so che c'è una procedura per reclutare personale, oltre che venir reclutato il possessore dell'oggetto. Però non saprei, forse lo avevano anche già preso in considerazione... puoi provare a parlarne. Tieni.
Mi passa un bigliettino con un indirizzo e-mail
-manda una mail a questo indirizzo, è il direttore. Metti come oggetto il tuo nome, il tuo livello e "possibile reclutamento", poi scrivi tutto quello che hai detto a me... in pochi giorni dovrebbe risponderti o chiederti un colloquio. In ogni caso nessuno ti dirà nulla se ci provi, anche perchè tu non gli hai raccontato nulla del fatto che sia vero, no?
Io annuii, sorrisi felice, c'era una piccola possibilità allora!
-ora ti saluto, devo andare a posare tutti questi documenti, ci vediamo!
Mi sorrise andandosene, ero troppo felice, non vedevo l'ora finisse il mio turno.
S.A.
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S.F.M.A: Classified Object
ParanormalLa storia di un ragazzo normale... dalla vita particolare. Quando un singolo oggetto ti cambia la vita