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Il Giorno del funerale mi sono vestita con dei leggins neri e una camicia nera e con delle scarpe da ginnastica nere. Sono scesa la mattina presto in cucina ed ho fatto colazione da sola. Poco dopo Ginny scese le scale "vuoi che ti accompagno? Facciamo prima se ci smaterializziamo" chiese "se non disturbo va bene" risposi

Ci smaterializziamo lì. "a che ora ti vengo a prendere?" mi chiese "verso le undici di sera" risposi "come mai così tardi? Sono le 9 e mezza del mattino soltanto" chiese ancora "devo prendere delle cose da casa" risposi "va bene. Ma vengo alle 9" disse ancora per poi andarsene.

Dopo aver pianto un oceano e dopo che tutti se ne erano andati mi tolsi dal nascondiglio. Non mi ero fatta vedere. Non volevo le loro condoglianze. Mi inginocchia sulla lapide. "mi dispiace così tanto" mormorai mettendo vicino alla foto di papà un tulipano, il suo preferito. A quella di mamma un girasole, era il nostro preferito,ricordo tutte le volte che mi ha comprato dei girasoli e dopo qualche giorno tornava con alcuni girasoli per lei. Quelli non troppo grandi non troppo piccoli. Sono diversi da altri fiori ed è proprio quello che ad entrambe piaceva. Vicino alla foto di mia sorella invece, misi una pianta grassa. Lei amava le piante grasse. Erano le sue preferite...

Mi alzai dopo aver continuato a piangere e andai verso casa. Entrai dopo aver cercato la chiave dappertutto e chiusi la porta dietro. Guardai il muro della cucina. Ricordo ancora quando ebbi il mio primo attacco di rabbia ed avevo dato un pugno contro il muro lasciando il segno. Ricordo il sangue che colava dalle mie nocche dopo esser mele rotte con alcuni pugni contro il muro. Oppure il calcio dato alla porta della mia stanza. Girai per la casa ripensando ai ricordi che avevo.

Guardai l'orologio erano le sette e mezza. Mi ero persa in tutti i miei pensieri vari che non mi ero accorda di esser stata ferma in un punto della casa per delle ore. Andai di nuovo nel cimitero. Non avevo preso niente dalla casa a parte la felpa di James che ancora avevo nell'armadio e delle foto con la mia famiglia o con James.

Mi sedetti davanti alla lapide incrociando le gambe. Presi a strappare l'erbetta "sapete, non vi ho mai parlato molto di hogwarts e della mia vita. Hogwarts è bellissima. É il posto magico più magico di sempre. Pensate che nella sala grande dove noi mangiamo c'è un incantesimo al soffitto che ti fa sembrare di stare sotto le stelle. Sono prefetto, ve li avevo già detto. Ero molto felice agli inizi m apoi ho dovuto far ele ronde con James Sirius Potter. Lui mi ha sempre fatto imbestialire. É sempre stato un presuntuoso e scusatemi se lo dico ma un puttaniere di prima categoria. Era come te papà, prima di conoscere la mamma ti facevi tutte. Ma dopo aver conosciuto la mamma hai smesso. Lo ammetto. Ho sempre avuto una certa attrazione per lui. Fisica non emotiva. Quando ci siamo messi insieme in verità non stavamo insieme. Ero solo ingenua. Era da poco che non litigavamo e avevamo legato. Lui si apriva con me su una certa Laura. Voi non la conoscete. È la figlia del mio professore di erbologia. Io mi aprivo con lui su Teddy Lupin. Non mi piaceva più da tempo. Ma ovviamente mi dovevo inventare qualcosa. Sembravo una sfigata. Ammetto di aver avuto una cotta per Teddy ma mi era passata da tempo ormai. Un giorno stavamo parlando e si era avvicinato troppo a me. Mi aveva detto di stare insieme. Che dovevamo immaginarvi il nostro amato quando ci baciavamo. Usarci a vicenda in poche parole. Io avevo accettato. Non perché volessi immaginarmi Teddy. Non lo so perché. Avevo accettato e basta. Nelle vacanze di inverno la madre aveva venuto a sapere di noi ma pensava fossimo dei fidanzati Seri. Se solo avesse saputo non si sarebbe complimentata con il figlio perché stavamo insieme da due mesi ed io ero vergine. Dopo che la nostra storia andava avanti ed ormai lo sapevano pur ele mie migliori amiche lui mi ha lasciato. Mi ha lasciato dicendo che era una cazzata. Che era irrispettoso e bla bla bla. Lo avevo sempre odiato. Poi ho cercato di stare tranquilla e calma ma poi dopo che mi ha lasciato lo ho odiato ancora peggio. Lo odio ancora. Tuttora. Lo odio tutt'ora perché nonostante tutto. Nonostante la vostra morte io non faccio altro che pensare a lui. A lui che nonostante io viva sotto il suo stesso tetto adesso, non mi calcoli. Non mi guardi. Non mi baci. Non mi tenga i fianchi come solo lui sapeva fare. Insomma. Mi manca lui. Non mi sono innamorata. Mi ero solo abituata alla sua presenza. Papà lo so che lo odi adesso ma anche io ero d'accordo su tutto. Ricordo quella volta in cui aveva scoperto che il fidanzato segreto di Laura era suo fratelli minore. Si era rifugiato nella mia stanza. Proprio in quel giorno le mie amiche ci scoprirono. Ci stavamo baciando e dopo un lungo discorso sulla mia verginità stavamo procedendo. Stavamo facendo un passo avanti. Ma loro sono entrate nella stanza interrompendo tutto. Da una parte sono grata a loro. Lui voleva solo usare il mio corpo. A mezzo che una volta quando eravamo in sala grande ho sperato con tutto il mio cuore che fossi io la ragazza che sognava ogni sera. La ragazza che dovrebbe odiare ma della quale si stava innamorando. Lo avevo sperato con tutta me stessa che 1uando ho saputo che la ragazza fosse Laura ho sentito un leggero vuoto nello stomaco ma ho continuato a fingere. Ricordo la sera in cui per salutarmi mi ha sbattuto leggermente con molta dolcezza contro il muro per poi darmi un bacio a stampi e salutarmi con il suo piccolo sorrisetto. Mamma, papà, Sophie. Avrei voluto raccontarvi tutto questo mentre vedevo le vostre facce scioccante ma so cosa la mamma vorrebbe dire 'ti sei innamorata di lui' questo. Questo vorresti dire. Ma io non provo niente per lui. Tranquilla."  dissi continuando a strappare l'erba. Presi un grande e lungo respiro mentre le lacrime continuavano a scendere. "vi prego. Non penso riuscirò subito a venirvi a trovare. Odio vedervi solo in una foto ciascuno. Non penso che sarò mai pronta dopo questo giorno. Prometto che ci verrò. Ma ci verrò quando riuscirò a venire qui ed essere sicura di non piangere sulle vostre foto. Vi prego non odiatemi" conclusi piangendo.

Mi alzai poco dopo levando le lacrime dalla mia faccia. Andai più in là e mi sedetti su una panchina con in mano tutte le. Cose che avevo preso dalla stanza. Cominciava a fare freddo. Mi misi la felpa di James perché quella camicia mi avrebbe fatto prendere una broncopolmonite.

Poco dopo sentii uno scoppiettio. Quello di quando qualcuno si smaterializza. Mi avvicinai. James era davanti alle foto dei miei. Mi tolsi la sua felpa da dosso e la misi nella scatola dove avevo messo tutte le altre cose. Mi avvicinai "la mamma ha detto di venirti a prendere dato che lei non riusciva e anche perché ormai ho 17 anni e posso farlo" disse alzando gli occhi al cielo prima che io facessi domande "va bene" dissi a bassa voce.

"vuoi restare ancora un po' con... Loro?" mi chiese ed io annuì. "mi allontano allora" disse e poi si sedette a qualche metro di distanza. In verità non volevo più stare qui ma non volevo nemmeno stare vicino a lui. "ci vediamo" dissi per poi andare vicino a James "hai fatto?" mi chiese ed io per l'ennesima volta annuì. Lui alzò gli occhi al cielo e poi mi porse la mano. La afferra in silenzio e poi ci smaterializzó nel prati della tana. "Cooper già non ti sopporto. Almeno comportati normalmente perché mi fai venir voglia di andarmene di casa peggio di prima" disse allontanandosi "non capisco" dissj invece io a bassa voce. Come poteva essere così duro con me quando i miei genitori e mia sorella sono morti? Non disse niente e se ne andò in casa.

Ginevra Cooper // James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora