Capitolo XIX

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Clarke's POV

Mentre lavoravo pensavo ai posti dove avrei portato Bellamy finito il turno. Ovviamente gli avrei fatto vedere il centro di Nashville, la quale non è solo la capitale del Tennesse, ma anche la capitale della musica country. Io sono un appassionata di questo genere musicale, quindi oltre a visitare i classici luoghi d'interesse di Nashville, passeremo anche per il museo storico della musica country.

Il centro città è abbastanza vicino alla caffetteria, ci si mettono circa 40 minuti a piedi, però è il modo migliore per vedere una città. Sono solo le 15.30, quindi c'è ne di tempo.
Mentre passeggiamo gli faccio da guida, raccontando ogni piccolo aneddoto, molto spesso sono miei ricordi più che nozioni storiche, ma sembra non pesargli, anzi è molto interessato alla mia vita privata.
Il suo braccio intorno al collo non l'ha più tolto, non mi pesa e non mi rende difficile camminare, è come se il suo posto fosse lì. So di aver detto che voglio andare piano, ma il contatto fisico con lui è come una droga per il mio corpo. Anche un piccolo tocco è elettrizzante. Io detesto il contatto con le altre persone, perfino familiari, ma con lui, non potrei farne a meno.

<<È davvero bella come città>>
<<Già è fantastica. Un po' troppo affollata per i miei gusti, ma è magica>> la sua risata delizia le mie orecchie <<Principessa se per te questa è una città affollata, a New York diventeresti matta>>
<<Probabile. Ma non credo che avrò mai occasione di scoprirlo>>
<<Verresti insieme a me in quel caso>> e con una stretta forte azzera la distanza fra i nostri fianchi. Ora camminiamo appiccicati praticamente.
<<Pure questo è probabile>> sposta il suo sguardo verso di me e sorride leggermente. I suoi riccioli neri illuminati dal sole rendono il loro colore ancora più bello e intenso. Le lentiggini sparpagliate sul viso sono ancora più accentuate. Potrei innamorarmi facilmente di Bellamy. Il modo in cui riusciamo a capirci, la possibilità di parlare di qualsiasi argomento, passare da affrontare argomenti seri a ridere come bambini. Non lo conosco da molto, ma sento di avere con lui un legame molto particolare. Solo che ho sofferto troppo in passato, sono stata tradita dalla persona con cui sono stata per 4 anni. Per me era come un pilastro nella mia vita è per colpa sua ora ho paura di amare di nuovo. Come faccio a sapere che non soffrirò di nuovo? Che magari sarà di nuovo lo stesso schifo come l'ultima volta. Non so perché, ma sento che comunque Bellamy non sia veramente stronzo come sembra. Octavia mi ha raccontato delle sue avventure a New York, ma nonostante ciò, mi da solo l'idea di un ragazzo che non è ancora riuscito a trovare la ragazza giusta. Non penso di essere io, perché veniamo da due mondi diversi, però come amici stiamo andando bene.
<<E ora dove mi porti principessa?>>
<<Fidati di me>>

Camminiamo per 15 minuti ed arriviamo all'entrata del "Centennial Park", è un parco naturale molto importante a Nashville, perché c'è la ricostruzione del Partenone. Si estende per circa 53 ettari, di certo non posso farglielo vedere tutto ora perché sennò occuperebbe troppo tempo e non riuscirei a portarlo anche in centro. Però voglio fargli vedere la riproduzione del monumento di Atene, è stupendo, è da quando sono piccola che vengo qui.
Ci addentriamo nel viale di alberi <<Cazzo Clarke è bellissimo. Sembra Central Park>>
<<E non è tutto>> mi stringe a sé e mi da un leggero bacio sulla testa <<Grazie>>
<<Per?>>
<<Per la tua compagnia, mi trovo molto bene con te e non capita spesso>>
<<Occhio alle bugie Blake. Tua sorella mi ha raccontato delle tue avventure a New York. Una a settimana eh?>> e gli tiro una leggera pacca alla pancia, lui si mette a ridere <<Quello è diverso. È vero, a casa ero abbastanza un donnaiolo, ma mai niente di serio. Durava solo pochi giorni, o anche ore. Non c'erano legami affettivi. Non ho mai trovato nessuna ragazza con cui mi trovassi bene a parlare come con te>> il mio viso si è pitturato di rosso e Bellamy se ne accorto, infatti ha accennato un dolce sorriso <<Clarke, abbiamo iniziato forse troppo velocemente>>
<<Sì, direi proprio di sì>>
<<Quindi, sono d'accordo con te sul fatto di conoscerci meglio ed essere amici>>
<<Grazie Bell>>
<<Sì, ti avverto che ho preso una bella sbandata per te, solitamente non sto amico di una ragazza per la quale ho una cotta>> d'improvviso si ferma e mi fa girare verso di lui prendendomi la mano <<Però Clarke, con te voglio fare diversamente>> ora si avvicina ancora di più, cosicché i nostri corpi sono distanziati da pochi centimetri, avverto il calore che amana <<Piano piano>> si abbassa con la testa per far avvicinare pericolosamente le nostre labbra <<E poi tutto in una volta>> Ci stiamo guardando negli occhi, lui mi accarezza con una mano la guancia e io per un pelo non mi sciolgo proprio davanti a lui. Torno alla realtà e gli prendo la mano e riprendiamo a camminare. Lui, accorgendosi della mia reazione sfoggia un sorriso beffardo.

Just the two of UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora