Bellamy's POV
Per fortuna che prima ho deciso di allontanarmi e andare a trovare Clarke prima dell'inizio della sfilata. Roan e gli altri dovevano andare a prendere Raven con la macchina, io mi sono inventato una scusa, dicendo di dover incontrare Octavia allo stand delle birre. In realtà sono andato a fare tutt'altro. Octavia sarebbe arrivata con Harper e un'altra sua amica, Gina credo. In teoria nessuno dovrebbe accorgersi di tutto questo, potrebbe sembrare semplicemente una coincidenza, tutto qui. In ogni caso, anche se venissero fuori casini, ne sarebbe valsa la pena. Quella decina di minuti insieme a Clarke sono stati pazzeschi. Lei è pazzesca. Come ci siamo baciati, il modo in cui mi toccava, come si muoveva contro di me. Fantastico. Quella ragazza mi farà diventare matto. È stata in grado, e non era mai successo prima d'ora con nessuna ragazza, di farmi vacillare. Già quando mi stava baciando in quel modo ero già partito in quarta, sentivo solo caldo dentro, brividi dappertutto, branchi di farfalle giganti nella pancia, ma quando mi ha toccato proprio lì, non ci ho capito più nulla. Non riuscivo a trovare la forza per riuscire a parlare normalmente, sentivo solo il mio cuore battere all'impazzata, come centinaia di cavalli al galoppo.
Io non so come andranno le cose con lei, se saranno facili o difficili, ma di una cosa sono certo, che ci metterò tutto me stesso per farla funzionare. Non mi importa quanti problemi verranno fuori, io e lei dobbiamo stare insieme. La prima volta che ho visto Clarke, non tanto tempo fa, non mi sarei aspettato che mi facesse perdere così tanto la testa. Io grazie a lei adesso credo in un qualcosa. Perché dev'esserci per forza qualcosa o qualcuno a tirare i fili in questa maledetta vita. Fatalità ho conosciuto Jasper anni fa, che era suo amico qui a Nashville, e poi mia sorella che viene a studiare sempre qui. Era destino che io e Clarke ci incontrassimo. L'unica cosa che posso dire è grazie, per l'ennesima volta.<<Bellamy?>> la voce di mia sorella interrompe la mia velocissima camminata per raggiungere gli altri al tavolo <<Octavia finalmente, ti stavo cercando>> mi avvicino a lei, quasi con il fiatone <<No, io ti stavo cercando. Ho incontrato Lincoln e Roan al tavolo ed erano sorpresi di non vederti insieme a me>> cazzo, come previsto, qualcosa è andato storto. Ora che cazzo di scusa mi trovo? <<Ovviamente, ho capito subito che mi hai usato per l'ennesima volta>>
<<E mi hai coperto?>>
<<All'inizio volevo dire la verità, perché non puoi sempre tirare in mezzo me per uscire dai casini. Poi però il nostro legame di sangue e quella stupida promessa fatta alla mamma mi hanno fatto ricredere>> prendo quella nanerottola e la stringo fra le mie braccia <<Grazie O'>> lei, aspettandosi questo mio gesto, ricambia subito <<Spero perlomeno che tu non mi abbia fatto mentire ai miei nuovi amici per una banale pomiciata con Clarke>> odio che mia sorella sappia le cose ancor prima che qualcuno gliele dica, come diavolo fa ogni volta a indovinare tutto, sono così prevedibile? <<Bell>> si stacca dal nostro abbraccio e si mette davanti a me con le braccia conserte ed uno sguardo a dir poco gelido <<Emh.. ecco.. diciamo che non era la mia intenzione iniziale>> non credevo nemmeno io alle mie parole <<È strano e mi viene quasi da vomitare nel dire queste parole, ma.. sei un uomo, e credo che i tempi dove ci si imbosca con la propria ragazza per pomiciare siano finiti>> l'idea di me e Clarke fra i muri della mia scuola mi scalda il cuore, se l'avessi conosciuta a quei tempi mi sarei risparmiato tante storielle inutili <<Non è la mia ragazza Octavia>> fa male dirlo, ma è così. Non ne abbiamo mai parlato e non abbiamo mai chiarito il punto. Non che vada matto per le etichette, ma sarebbe fantastico dire che Clarke è tutta mia <<È sulla buona strada vedo>>
<<Non sono affari tuoi>>
<<È strano però il modo in cui io ci finisca sempre in mezzo>>
<<Octavia>>
<<No Bellamy, va bene. Non vuoi parlare di lei con me. Lo capisco. Siamo fratelli, non amici>>
<<Non dire cazzate. Non te ne parlo perché non so nemmeno io cosa dire. È complicato, non possiamo uscire allo scoperto così dal nulla. Lei deve parlare con Raven, che non riesco a capire dove sia il problema, non sono l'amore della sua vita. Okay, ho fatto il coglione per spostare la festa, ma ci siamo chiariti e poi le->>
<<Bellamy è diverso per le ragazze. Non così facile come per voi. I ragazzi che piacciono alle amiche sono fuori discussione>>
<<Ma io e Clarke ci siamo conosciuti prima>>
<<Questo Raven non lo sa. Clarke vuole stare attenta a dirglielo per non ferire i suoi sentimenti>>
<<Raven voleva solo venire a letto con me, nient'altro>>
<<Non puoi escludere che avrebbe potuto provare qualcosa di serio per te in futuro, Clarke tempo due giorni ed eravate già sul punto di farlo alla festa>>
<<È diverso>>
<<No Bellamy è la stessa cosa, non puoi essere pregiudicato con Raven solo perché hai conosciuto prima Clarke, perché ti conosco. Se non avessi conosciuto Clarke, saresti uscito volentieri con Raven>> è così? Davvero se avessi visto prima lei non mi sarei innamorato di Clarke? Sono innamorato di Clarke? Se mi viene spontaneo dirlo, vuol dire che è vero. Forse sono tutte cazzate, non esiste nessun destino, nessuna anima gemella e nessun amore. È stato solo un caso che io sia entrato in quella caffetteria quel pomeriggio. Sono davvero stupido a pensare che io e Clarke siamo legati da qualcosa di più grande di una semplice cotta. Ha ragione Octavia, non sono così in realtà, se avessi incontrato prima Raven sarei uscito volentieri con lei <<Forse hai ragione>> è stata tutta un'illusione, tutte le sensazioni che ho provato con Clarke non sono altro che normalità, le avrei provate anche con Raven credo <<Però ascoltami>> mi prende entrambe le mani e mi guarda dritto negli occhi fino a toccare la mia anima quasi <<C'è qualcosa di diverso con Clarke, rispetto a chiunque altro>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Non ti ho mai visto così felice. Stamattina avevi un sorriso così da ebete che non mi sembrava vero>> automaticamente mi viene da ridere e quindi distolgo lo sguardo da Octavia <<È vero Bellamy, è come se la tua faccia non avesse potuto fare a meno di sorridere, proprio come adesso. Ti ho visto con tante di quelle ragazze che ho perso il conto ormai, ma come ti rende felice Clarke.. beh nessun'altra>>
<<Non so spiegarti perché, ma so che è quella giusta, finalmente>>
<<Fratellone lo so. Prima non volevo dire che quello con Clarke è solo una fatalità, al contrario, però non puoi essere così insensibile con Raven>>
<<Hai ragione, sono stato ingiusto, ma le ho anche chiesto scusa Octavia. Io voglio solo stare con Clarke>>
<<Allora porta pazienza se lei vuole aspettare>>
<<Grazie Octavia>>
<<Adesso andiamo, altrimenti manderanno qualcun'altro a cercarti>> ci avviciniamo, uno di fianco all'altro, io con un braccio intorno alle sue spalle e lei abbracciata a me <<Alla fine ho più bisogno io di te, che tu di me>>
<<È per questo che sei qui, senza di me a New York avresti fatto disastri>>
<<La mia piccola sorellina>> e come con Clarke, mi viene spontaneo darle un piccolo bacio sulla testa. Evidentemente Bellamy Blake dimostra il suo più grande affetto così <<Ho avuto modo di conoscere un po' Lincoln stamattina comunque>>
<<Oh no>>
<<Cosa?>>
<<Ora non mi parlerà mai più>>
<<Perché?>>
<<Perché tu non sei un fratello normale, lo avrai terrorizzato, minacciato di morte>>
<<Addirittura, sei esagerata. Hai una bella considerazione di tuo fratello>>
<<Devo ricordarti di Atom forse? Solo perché mi aveva chiesto di uscire l'hai incastrato dentro il cestino della spazzatura a scuola>>
<<Atom vero.. Bei tempi quelli>>
<<No eri davvero uno stronzo. Per non parlare del povero Ilian>>
<<Oddio, aspetta me lo ricordo lui.. Oregon giusto?>>
<<Tu e quel cretino di Murphy lo avete quasi appeso all'asta della bandiera e rubato tutti i vestiti nello spogliatoio>> ricordare tutte le bravate fatte con John mi fa sentire ancora di più la sua mancanza, ma mi regala anche qualche risata <<E smettila di ridere>>
<<Beh di Lincoln non devi preoccuparti, è un bravo ragazzo>>
<<Dici sul serio?>>
<<Sì è uno apposto te l'ho appena detto>>
<<Quindi per te non c'è nessun problema?>>
<<Spero di non pentirmene, ma no, non ci sono problemi>> non faccio nemmeno in tempo a finire la frase che Octavia mi salta addosso come un koala <<Octavia che cazzo fai>> per un pelo non mi cade per terra, per fortuna che ha avvolto le gambe alla mia schiena <<Grazie. Grazie. Grazie>> delicatamente la metto giù <<Fatalità mi aveva chiesto di andare al lago la settimana prossima, tipo quattro giorni>>
<<Scordatelo>>
<<Ma hai appena detto..>>
<<So cos'ho detto, ma questo non vuol dire che ti lascio rapire da lui>>
<<Avresti casa libera con Clarke però>>
<<E tu un biglietto di sola andata per New York>>
<<Dai Bell, ti prego>>
<<Inutile che mi fai gli occhioni Octavia>>
<<Sono solo quattro giorni>>
<<Un giorno e basta>>
<<Ma dai, mica vado in gita con la scuola. Tre giorni>>
<<Ho detto un giorno>>
<<Chiamo la mamma>>
<<Guarda che stronza. E va bene, due giorni e una notte. O così o niente>>
<<Mhh, vabbeh accetto>>
<<Fai in modo che non me ne penta>>
<<Al massimo diventi zio>>
<<Octavia>>
<<Sto scherzando scemo, dai andiamo che ci aspettano>>
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Just the two of Us
Storie d'amoreClarke vive a Nashville, in Tennesse e frequenta il corso di giurisprudenza all'università, e insieme alla sua amica Raven vuole ritrovare il loro vecchio amico d'infanzia Jasper Jordan, portato via dagli assistenti sociali all'età di 10 anni. Il d...