Capitolo V

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Clarke's Pov

Ho finito il turno, come sempre, alle 17. Non è successo niente di speciale al lavoro, un classico pomeriggio ordinario in caffetteria.
Appena arrivata a casa, mangio qualcosa e poi rivedo gli appunti come sempre, tra 2 settimane ho un esame importante di diritto privato, vale molti crediti, quindi devo essere preparata.
Dopo aver finito con lo studio, mangio qualcosa e inizio a prepararmi per uscire. Non ho intenzione di indossare nulla di speciale, un semplice jeans con maglioncino nero scollato a V. Semplice semplice. Non voglio fare colpo a Phil, voglio solo conoscerlo. Non voglio alcun impegno con nessun ragazzo.
Mi dirigo verso la fermata dell'autobus quando mi arriva un messaggio.

Raven: Clarke Griffin rientra in carreggiata e io vengo a saperlo per ultima?
Wells.
Tu: Non partire con la cinepresa, è solo un'uscita, voglio solo conoscerlo :)
Raven: hai ragione Clarke. In genere si aspetta il terzo appuntamento per andarci a letto
Tu: Sei sempre la solita, lo sai vero che non esiste solo quello vero?
Raven: andiamo Clarke, hai 20 anni, se non fai qualche cazzata ora, quando la farai?
Tu: È meglio che pensi alla tua situazione con Collins, che con lui le cazzate le stai collezionando alla grande
Raven: Touchè

Il bus è arrivato, timbro il biglietto e mi siedo negli ultimi posti in fondo. Non c'è molta gente alle 20.30 di sera a Kingfield. Questo paese è l'opposto di Nashville, molto più calmo della frenetica città. Io devo ancora abituarmici ai ritmi della città, preferisco di gran lunga la campagna. Spero un giorno di avere una famiglia tutta mia in mezzo ai campi. Sto ancora cercando l'appartamento in centro solo per la comodità con l'università e il lavoro, altrimenti non vivrei in città neanche se mi pagassero.

Nel giro di 40 minuti arrivo in centro, ho da fare poca strada a piedi per arrivare al punto d'incontro con Phil.
Entro nel bar e cerco il mio compagno per questa serata con lo sguardo. Lo vedo seduto ad un tavolo. Mi avvicino. Appena mi vede, si alza per salutarmi. Vedo che si avvicina per baciarmi sulla guancia. Mentre mi saluta mi mette una mano sul fianco per stringermi. Wow, fisico il ragazzo. Non ci faccio caso, magari è uno estroverso.
Mi siedo di fronte a lui e la cameriera ci porta il menù dei cocktail. Io ho preso un verdone, invece Phil ha preso una birra media.
<<Allora Clarke, come va con gli studi? Sei pronta per l'esame fra due settimane?>>
<<Oh, beh diciamo che c'è molto da studiare, ma sto riuscendo a combinare lavoro e studio, quindi penso di farcela>>
<<Si beh sei amica del figlio del professore, di certo non andrà male>>
Rimango negativamente sorpresa da questa sua affermazione. Sta insinuando che sono amica di Wells solo perché è il figlio del professore? Faccia tosta il ragazzo.
<<Il professor Jaha non fa alcun favoritismo, i miei voti sono frutto solo ed esclusivamente del mio impegno>> mi accorgo di aver risposto in modo amaro, ma lui non deve permettersi di insinuare cose simili.
<<Calma Griffin sto scherzando, sciogliti>>
Passiamo il resto della serata a chiacchierare, niente di speciale, anzi è molto noioso e arrogante Phil. Non è una piacevole compagnia. Poi cominciava a far notare i segni delle birre che aveva bevuto, non era ubriaco, ma si era sciolto.
Si era fatto tardi e domani dovevo alzarmi presto.
<<Beh Phil si è fatto tardi e io devo proprio andare, grazie per la compagnia>> rimango gentile, nonostante lui non si sia fatto alcun problema ad essere scortese per tutta la serata. Faccio per alzarmi quando lui mi tira dal polso per fermarmi.
<<Eddai Clarke, sono solo le 23, ci stiamo divertendo perché vuoi andare via così presto>> mi sta facendo male al braccio e mi guarda con quello sguardo strano.
<<Mi dispiace, ma purtroppo devo andare>> dico mentre cerco di divincolarmi dalla presa, ma lui mi stringe più forte a sé. L'altra sua mano è sul mio fianco e sta esplorando tutta la carne.
<<Senti puoi lasciarmi per favore? Devo andare, sul serio>> provo a scostarmi dalle braccia di Phil, ma lui non ha alcuna intenzione di lasciarmi andare.
<<Avanti Clarke, non fare la difficile. Credi che ti abbia chiesto di uscire per chiacchierare?>> le sue mani si spostano sul mio sedere, stringendolo.
<<Ahhh, immaginavo che fosse così sodo>> ma questo è fuori di testa, gli tiro via le mani da me e lo spintono nella direzione opposta.
<<Vai a farti fottere Phil, non provare a parlarmi se non vuoi che ti tiri un pugno in faccia>> non bado più a gentilezza.
Ecco perché non voglio alcuna relazione o frequentazione, non riesco a trovare un ragazzo normale con cui uscire. Tutti uguali.
Esco dal bar in fretta e mi dirigo alla fermata del bus.

*Bip Bip*
Mamma: tesoro tra quanto torni a casa? Hai le chiavi?
Tu: mamma sto prendendo il bus ora, tra poco arrivo. Si ho le chiavi.
Mamma: bene, perfetto. Stai attenta ci vediamo a casa.

Salgo sul bus e mi metto a sedere. È stata una serata a dir poco sgradevole. Il contatto con Phil è stato veramente disgustoso. Sentire le sue mani sui miei fianchi, che esploravano il mio corpo, la sua voce che mi risuona ancora nelle orecchie. Le sue pupille dilatate che mi scrutavano immaginando chissà qualche scenario. Non mi sarei mai immaginata che fosse un ragazzo così maleducato, sembrava veramente gentile. Evidentemente voleva che abboccassi, e ci sono cascata. Però ora che so chi è veramente, se prova ad avvicinarsi gli frantumo il setto nasale.

Arrivata a casa faccio una doccia per togliermi di dosso l'energia negativa che mi ha lasciato l'incontro con Phil.
Finalmente a letto cerco di addormentarmi e pensando a come affrontare il giorno seguente.

Just the two of UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora