Chapter nineteen.

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Ero stesa a letto con la tv accesa su un programma di cucina giapponese, la musica a palla nelle orecchie e davanti il libro di fisica. Inutile dire che volevo far tutto tranne che studiare anche se ero costretta dal momento che tra due giorni ricominviava la scuola e io non avevo toccato libro.
Ad un certo punto la musica smette di trapanarmi i timpani e il suo posto lo prende la mia antipatica suoneria.
Leggo il nome sul display, 'Dolce A', è Alice.
Mi metto seduta con goffaggine e spengo la tv, prendo il telefono e rispondo.
<<Alice?>>
<<Ciao Mel, che fai?>>
<<Studio fisica, perché?>>
<<Ti ricordi quando il giorno della festa di Natale a scuola avevi detto a me e a Tatiana che saremmo uscite tutte insieme?>>
<<Oh okay ho capito dove ci vediamo?>>
<<St James's Park tra un'ora...>>
<<Okay arrivo>> chiusi la telefonata e corsi a farmi una doccia veloce. Dopo 15 minuti ero pronta così presi la borsa a tracolla di jeans e salutando mia madre uscii di corsa.
Presi la metro più vicina dato che non avevo voglia di guidare e in poco tempo raggiunsi il luogo di incontro.
Non vedevo nessuno così presi il cellulare e cercando tra i recenti trovai il numero di Alice. Premetti il tasso chiama e contemporaneamente qualcuno mi mise le mani sugli occhi. Si senti una melodia soffocata provenire da dietro di me, era quella della bionda. Sorrisi e mi girai vedendola in tutto il suo splendore.
<<Ciao Alice>> la salutai abbracciandola forte.
<<Ciao Mel, come stai?>> mi chiese staccandosi.
<<Bene...credo...si insomma ho delle cose da raccontarvi a te e Tatiana. Approposito dov'è?>> chiesi guardandomi attorno credendo che spuntasse da un momento all'altro.
<<Sta arrivando. Comunque si anche io vi devo raccontare delle cose>> rispose.
<<Una cosa, con i compiti come sei messa?>> dissi io chiudendo un occhio.
<<Ho finito tutto, sai ho cominciato subito non appena sono cominciate le vacanze. I prof quest'anno ci hanno lasciato più compiti rispetto agli altri anni, saranno gli esami. Perché scusa?>>
<<Perché io non ho fatto un cazzo!>> urlai frustrata mettendomi le mani sugli occhi.
<<Tranquilla, rimani da me oggi e ti do una mano. Cosa ti resta da fare?>> chiese dandomi un buffetto sul braccio.
<<Tutto>> risposi io congiungendo le punte dei miei indici davanti al petto.
<<Tutto?! Ma sei matta?! Per un mese e mezzo non hai toccato libro?!>> urlò attirando l'attenzione di qualche ragazzino e vecchietto.
<<Può darsi...>> risposi io.
<<Okay...allora mi sa che ci dovremmo vedere anche domani e se è necessario, perché io so quanto pesi, anche l'indomani>>
<<Va bene>>
<<Come devo fare con te? Sei incorreggibile Melanie Holmes>> disse sorridendo di sghembo.
Alzai e spalle sorridendo.
<<Ragazze!>> ci voltammo non appena sentimmo la voce di Tatiana chiamarci.
<<Ei nera! Come va?>> dissi salutandola con un abbraccio.
<<Tutto bene, grazie>> si staccò da me e abbracciò Alice.
<<Ciao Aly>> disse.
<<Aly?>> chiesi io corrucciando la fronte.
<<Si anche pronunciare il nome Alice richiede tempo>> disse la mora.
<<E poi a te chiamiamo Mel, ci manca solo un abbreviativo per Tatiana>> disse Alice guardandola.
<<Che ne dite di Ana?>> consigliai io.
<<No! Sembra il femminile di ano! Oddio>> disse la mora guardandomi male.
<<Tati?>> disse Alice speranzosa.
<<No ti prego! Così mi chiama mia zia, non lo sopporto>> rispose Tatiana mettendo una mano davanti come per parare qualcosa.
<<Vabbe ragazze mi avete invitato a stare al parco oppure ci avviamo?>> chiesi io allargando le braccia.
<<Hai ragione ci penseremo dopo. Una cosa ma dove volete andare?>> disse Tatiana.
<<I negozi sono aperti al centro. Facciamoci un giro magari troviamo qualcosa di carino>> consigliò Alice.
Noi annuimmo e ci avviammo.

<<O mio Dio! Guarda che carino!>> esclamò la biondina prendendo un vestito dall'enorme massa di altri.
<<Io ti batto, guarda questo>> disse Tatiana mostrandogliene un altro.
<<Madoo! Troppo bello!>> disse toccando la gonna di quest'ultimo.
<<Ce li proviamo?>> chiese la mora ed Alice annuì.
<<Andate io vi aspetto qui>> dissi e loro si allontanarono tutte sorridenti.
Camminai in mezzo ai mille vestiti guardandoli distrattamente. Ad un certo punto sento la borsa vibrare, così la apro e ne estraggo il cellulare. Guardo il display, Mamma.
<<Pronto?>> rispondo.
<<Mel, che fai?>> chiede.
<<Ehm... sono in un negozio di vestiti in maschera con Alice e Tatiana, perché?>>
<<No così, sei praticamente volata fuori di casa credevo fosse successo qualcosa>>
<<No no>>
<<Va bene...ma perché siete in un negozio di vestiti in maschera?>> chiese stranita.
<<Non lo so esattamente...le ragazze volevano provarsi qualche vestito. Dicono che forse Michael Clark, uno della scuola, organizzerà una festa in maschera>>
<<Ah capito. Beh io vado, stai attenta>>
<<Si mamma, ciao>> chiusi la telefonata e rimisi il cellulare nella borsa.
<<Melanie! Vieni>> mi chiamarono in coro le mie amiche.
Mi avviai verso i camerini da dove spuntavano le loro belle testoline.
Uscirono insieme e si misero una accanto all'altra.
<<Come ti sembrano?>> chiese Alice.
Entrambe avevano due vestiti da donne dell'ottocento con ricami e fiocchi. Il vestito di Alice era su un lilla scuro e grigio chiaro mentre quello di Tatiana era azzurro con disegni dorati.
<<Sono stupendi e vi stanno benissimo. Sembrate proprio delle rispettabili donne dell'ottocento>> dissi io.
<<Davvero sono belli?>> chiese ancora Tatiana. Annuii.
<<Io lo prendo. Anche se non è sicuro che Michael faccia la festa, in tal caso la organizzo io>> disse la bionda tornando nel camerino.
<<Si anch'io lo prendo, è troppo bello>> detto ciò anche lei andò in camerino.

Loving HimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora