Chapter twenty three.

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È da otto giorni che non vado a scuola e da 12 che non vedo i miei amici. In questi giorni, dalla k festa di Clark, me ne sono stata chiusa in casa. Ho visto solo mia madre che, comprendendo la mia situazione mi ha fatto rimanere a casa. Ho passato le giornate guardando la tv, facendo la cyclette o i compiti per il giorno dopo pensando di riuscire a sconfiggere la paura di tornare a scuola e di "vederlo", ma senza successo. I compiti me li facevo dare da Britany al quale avevo detto che non stavo bene e lei non andava oltre. Mi augurava solo di "guarire". Non potevo di certo chiamare Tatiana o Alice, mi avrebbero fatto il terzo grado. In più il tempo passava velocemente, anche fin troppo e sapevo che prima o poi sarei dovuta ritornare "nel mondo". Ma non volevo. Più volte mia madre mi ha chiesto se ne volevo parlare, se avevo bisogno di sfogarmi ma come sempre le dicevo che non ce n'era bisogno perché sapevo che non sarebbe cambiato nulla. Alice e Tatiana non facevano altro che chiamarmi, al cellulare, al fisso, chiamavano anche a mia madre.
<<Rispondigli. Sono preoccupate>> mi diceva lei ma io mi rifiutavo. Non volevo che nessuno mi confortasse. Non volevo che qualcuno mi dicesse "mi dispiace" ne "vedrai che si risolve tutto" perché non è così. Le cose non si risolvono da sole e neanche con l'aiuto del Signore. Le cose si devono risolvere, c'è bisogno di qualcuno che si mette là a scervellarsi su cosa fare, su cosa dire per risolvere quel problema, qualunque esso sia. Forse sono io che mi faccio problemi inutili, ma non posso negare che quella frase, quella maledettissima frase, mi aveva ferito trapassandomi il cuore e lasciando il vuoto più totale. Un vuoto che mi stava facendo uscire pazza. Tutto per cosa poi? Un ragazzo? No, il tuo migliore amico. No, ex migliore amico, di cui ti sei innamorata. Quel gran lunatico che il giorno prima ti guarda dritto negli occhi come se per poco ti volesse dire "ti amo" e che poi il giorno dopo torna con la tua acerrima nemica di cui in più aveva detto che non ne poteva più. Cos'è uno scherzo? "Ditemelo perché mi sento davvero presa in giro. E tanto anche". Pensavo. Se devo essere sincera non sapevo esattamente cosa volevo. Non mi aspettavo di certo che tornasse da me e mi dicesse "scusa ma in realtà io ti amo" e che mi baciasse sotto la pioggia. Questo è quello che accade nei film e per quanto uno potrebbe desiderarlo purtroppo non succedono queste cose. Non potevo nemmeno uscire di casa, se qualcuno mi avrebbe vista, qualcuno che conoscevo, lo avrebbe detto ad Alice o Tatiana. O peggio avrei potuto incontrare proprio loro. O peggio ancora quei due...
Il solo pensiero mi faceva venire i brividi.
Per riassumere diciamo solo che mi sentivo una merda, con un enorme peso sul petto.

Stesa sul divano con la coperta sule gambe guardavo un programma sui pinguini imperatore. Ad un certo punto sentii la porta di casa aprirsi e mia madre entrò in casa posando la borsa sul mobile lì vicino.
<<Ciao>>disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte.
<<Ciao>> dissi in un sussurro.
<<Cone stai?>>
<<Di merda, come sempre>>
<<Oh! Mi sono dimenticata di darti una cosa!>> disse correndo di nuovo verso l'ingresso dove, senza che me ne accorgessi aveva lasciato una busta della spesa.
<<Tadà!>> disse uscendo un pacco di bahlsen hit e allungandolo verso di me. Erano i miei biscotti preferiti. Li mangiavo sempre quando ero in crisi emotiva.
Mi alzai e lo andai a prendere. Le lasciai un bacio sulla guancia e tornai a sedermi sul divano ricoprendomi con la coperta.
Li aprii e iniziai a sgranocchiarli continuando a guardare i pinguini.
<<Hai intenzione di cenare con quelli?>>mi chiese sedendosi ai miei piedi.
<<Si>> dissi mordendone uno.
<<Va bene>> si alzò e salì al piano di sopra.
Stufa di guardare i pinguini cambiai canale mettendo su 300. Guardai tra i vari film su prima fila trovando Maleficent che iniziava tra 3 minuti. Lo presi e aspettai che iniziasse.
A metà film posai i biscotti sul tavolinetto davanti a me e mi accucciai tirandomi fino alle spalle la coperta. Tempo uno, due, tre e mi addormentai. Quando mi svegliai era già mattina e non ero più sul divano ma bensì nel mio letto. La finestra aveva le ante aperte, di sicuro una svista di mia madre, e il sole illuminava tutta la stanza. Era strano che ci fosse il sole. Londra è conosciuta per il suo tempo umido, sempre che piove e sempre che fa freddo. Non so perché ma per un momento mi dimenticai di tutto, ero serena e sembrava che quel gran peso che aveva fatto il nido da giorni fosse scomparso. Mi girai a pancia in su e misi le braccia incrociate dietro la testa. Iniziai a canticchiare una canzone, una di quelle molto allegre che ti mettono di buon umore. Mi sentivo come se avessi risolto tutti i miei problemi, ero spensierata. Ancora oggi mi ripeto che sia stato il tempo, quel bel sole. Poi però tutta questa spensieratezza finì. Sentii il cellulare squillare sul comodino vicino a me, dove lo avevo lasciato per più di una settimana. Lo presi e guardai chi fosse.
"Tia". Lessi. Tutto tornò come prima, i problemi, la consapevolezza di non aver risolto un tubo e quel tremendo peso. Staccai la chiamata e lo riposai sul mobile. Scostai le coperte e mi alzai. Scesi in cucina dove mia madre stava già facendo colazione e mi unii a lei.
<<Buongiorno>> disse lei sorridendomi.
<<Giorno>> dissi sedendomi.
<<Senti...avevo pensato...che magari dato il tuo umore è il atto che non vuoi andare a scuola...beh sì insomma...perché non vai a are visitata alla zia?>>
<<Cosa?>>chiesi sbalordita.
<<Si. La zia è da tanto che ti chiede di andare da lei, è tanto che non ti vede e le manchi. Ma dici sempre di essere impegnata , dato questo momento di crisi emotiva potresti finalmente accontentarla. E poi anche Li ne sarebbe contento>>
In effetti mia madre non aveva tutti i torti. Dovevo ritornare a scuola anche se in quel momento non ero proprio in vena di farlo.
<<Va bene. Credo proprio che mi farà bene>> dissi sorridendole.
<<Perfetto! Oggi pomeriggio farò il biglietto via internet>>
<<Quanto starò lí?>> chiesi sperando in una data lontana.
<<Sei giorni dovrebbero bastare>>
<<Okay>>dissi.
Finito di fare colazione mi alzai e salii al piano di sopra. Pulii e risistemai la stanza, passandoci anche la scopa e lo straccio. Poi presi la mia valigia iniziai a riempirla con le prime cose che mi capitavano fra le mani. Quando finni andai a farmi una doccia calda. Appena finito mi asciugai addosso i capelli e misi una tuta larga con una maglia vecchia a maniche lunghe e un paio di calzettoni pesanti. Cera il sole ma il freddo non se nera andato.
<<Mel è pronto il pranzo!>> mi urlò mia madre dalla cucina.
Scesi a mangiare anche se non avevo molta fame e quando finii la aiutai a sparecchiare e lavai i piatti al posto suo mentre lei andò a riposarsi sul divano. Ogni tanto dovevo qualcosa a mia madre, non poteva fare tutto lei in quella casa.
Finito di lavare i piatti salii in camera mia e mi misi davanti al portatile sulla scrivania. Abbracciai le mia ginocchia con una mano mente co l'altra muovevo il piccolo mouse bianco. Andai su facebook dato che era da tempo che non lo controllavo.
<<Accidenti! 24 richieste d'amicizia, 85 notifiche, 22 messaggia. Ma che cazz...>>dissi tra me sbalordita.
Guardai chi mi aveva inviato l'amicizia e accettai solo quelle di chi conoscevo, ovviamente. Poi guardai i messaggi, la maggior parte erano di Alice e Tatiana. Riguardo alle notifiche manco le guardai, mi seccavo troppo. Finito di aggiornare facebook uscii e mi buttai sul letto. Presi il mio cellulare e misi le cuffiette, poi selezionai una canzone delle tante che avevo.
"Staring at the ceiling in the dark same old empty feeling in your heart cos love comes slow and it goes so fast..."
Erano le sei e un quarto del pomeriggio e io ero ancora stesa a letto ma invece di ascoltare musica stavo leggendo un libro di avventura.

<<Ei>> disse mia madre d'un tratto comparendo sullo stipite della porta.
<<Ei>> dissi non staccando gli occhi dal libro.
<<Ti ho prenotato il volo. È domani a mezzogiorno. Ho anche avvisato la zia. È felicissima, in più ion ha detto niente a Liam. Vuole che Ipo arrivi dia una sorpresa>>
<<Okay, grazie>>
Si avvicinò e si sedette vicino a me.
<<Cosa c'è?>>chiusi il libro e mi girai verso di lei.
<<So che non ne vuoi parlare e non ti costringerò a farlo ma voglio che tu sappia che è normale che ti senta così e la cose migliore da fare in questo momento è pensare ad altro o raccontare tutto a qualcuno così da sfogarsi. Io ci sono Mel, sono tua madre è sono preoccupata. Quindi se vuoi lasciarti andare sono qui>>
<< Lo so ma non capisco perché no ho voglia di fare nessuna delle due cose che mi ha consigliato. Se ne parlassi con qualcuno la cosa non si risolverebbe e se penso ad altro poi finisce che ci ritorni e mi sento ancora più male>>
<<Beh hai fatto un passo avanti. Mi hai detto più di quanto sperassi>>
L'abbracciai e lei ricambiò l'abbraccio.
<<Ti va di uscire?>>mi chiese staccandosi da me. Mugugnai in disaccordo.
<<Mi secco. Devo farmi la doccia, devo vestirmi, truccarmi...>>
<<Ho capito. Vado a ordinare la pizza>>disse ridendo e alzandosi.
<<Per me una norma!>>le dissi.
<<Okay. Tu intanto cerca un film da guatdare>>
<<Agli ordini>> detto ciò mi alzai e andai in salotto.

<<Accidenti! La fanno proprio bene la pizza>> dissi dando un altro morso alla mia fetta di pizza.
<<Gia>>rispose mia madre.
Nessuna delle due disse più niente, troppo preso dal film che avevo comprato su sky.
Finito di mangiare e finito il film decidemmo di andare letto. Mia madre era stanca della giornata trascorsa in ufficio, e io volevo dare tregua al mio povero cervello che non faceva altro che pensare a cose spiacevoli.

<<Andiamo a letto. Che poi conoscendoti non ti svierai mai e farai tardi>>
<<Ah io ftp tardi? Non ti vero?>>dissi offesa. Lei rise.
<<Buonanotte Malanie>>
<<Notte mamma>>
Mi diede una bacio sulla fronte e me ne andai in camera mia. Chiusi la porta e mi misi a letto coprendomi con il piumone. Chiusi gli occhi e mi addormentai, anche se faticai un po' per prendere sonno.

Mi diaspiace se questo capitolo sia venuto un pò più corto degli altri e anche poco interessante. Mi serviva più che altro come introduzione di quello che verrà dopo. Comuqne nonostante questo spero che vi piaccia comunque.
Raggazzi come sempre commentate 💬votate 👍👎se vi seguitemi 🚶🏃e buona lettura 📖📖😘😘

Loving HimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora