Chapter twenty-nine

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Ecco che la sveglia attaccava a suonare con quel suo suono stridulo e insistente, sempre allo stesso orario, ossia 7:00. Dalla sera del compleanno di Alice era già passata una settimana ed eravamo già ai primi di aprile, il peggior mese dell'anno a mio parere, motivo? Il mio compleanno. Scostai violentemente le coperte e portai le mani alla faccia stropicciandomi gli occhi, sbadigliai e fissai per un paio di secondi il soffitto. Quando riguardai la sveglia erano già le 7:05, ciò significava che dovevo muovermi se volevo arrivare a prima ora. Mi alzai, così dal letto e mi diressi in bagno, me lavai la faccia e i denti senza smettere di guardare il mio viso stanco con due profonde occhiaie sotto gli occhi chiari. Mi vestii indossando la prima cosa che mi capitava, pettinai i capelli legandoli in una crocchia disordinata e scesi trascinandomi con una mano lo zaino pesante. Una volta arrivata in fondo alle scale misi le scarpe, come ogni giorno, e andai in cucina. Grazie a Dio mia madre aveva il turno quella mattina, infatti mi lasciò il solito biglietto sul bancone. "Buon giorno amore, ti ho preparato i cup cake sono nel forno. Solo con la crema alla vaniglia, come piacciono a te. Mi raccomando non fare tardi. Buona giornata". Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
Era incredibile come mia madre riuscisse a essere così dolce alle volte, e così stronza molte altre. Mi diressi verso il forno e pensi uno di quei Cup Cake mordendolo. Feci un verso di piacere, Dio quanto erano buoni. Sempre mangiando presi le chiavi di casa e uscii. Chiusi, mi sistemai la cartella sulle spalle e mi avviai verso la prima fermata dell'autobus.

<<Accidenti al cup cake e a mia madre che li fa così buoni! Ho perso dieci minuti solo per mangiarlo con calma senza accorgermi che stavo perdendo l'autobus!>> imprecai mentre correvo tra i corridoi della scuola andando verso la mia classe. Quando finalmente arrivati davanti a quella santa porta,mi ricordai che a prima ora avevo la Foster, e conoscendola e avendo anche un pessimo rapporto con lei, sapevo che non mi avrebbe mai permesso di entrare. Nonostante questo decise di provare lo stesso, magari la beccavo di buon umore. Bussai tre volte e apri la porta facendo scorgere la testa.
<< Buon giorno... ehm...scusi ritardo, ma ho perso l'autobus e mi chiedevo se...>> dissi entrando completamente nella classe lasciando la porta aperta dietro di me.
<<Lei pensa che io, come tutti gli altri che si svegliano presto per andare a fare il proprio dovere, che no. Si possono permettere di arrivare in ritardo o saltare un giorno, adesso dovrei permettere a una ragazza pigra che non vuole alzarsi dal letto la mattina di entrare? Non se ne parla signorina Holmes>> disse riducendo gli occhi in due fessure.
Okay, mi aveva fatto girare i coglioni.
<<Senta Foster, io come ogni altra povera persona che frequenta la scuola, posto in cui vengono soffocati, scherniti, in cui vengono spinte idee negative su tutto quello che pensano sia un divertimento. Che come i professori si devono alzare presto, noi per forza e voi scelta, perché me lo siete scelto il lavoro e se non vi piace andate vede che così abbiamo una rottura di coglioni in meno, non ve lo lascio dire che sono una ragazza pigra, e se mi deve dire che non mi fa entrare almeno, me lo dica senza alterarsi che non le ho fatto niente di male>>
<<Tu Devi portarmi rispetto! Io sono una professoressa! Tu non hai il diritto...>>
<<Si va bene, vaffanculo!>> dissi facendo le segno con la mano è uscendo dall'aula sbattei la porta dirigendomi verso il bagno. Invece di entrare rimasi in corridoio, buttai a terra lo zaino e mi ci sedetti sopra. La giornata era cominciata male. Quella come minimo mi lasciava la materia, anche se non era materia di esame, quindi alla fine me ne importava ben poco. Mi passai una mano sulla fronte e sbuffai. Ero stanca e già mi faceva male la testa. Non sarei durata una sola ora in quelle condizioni. Presi, allora, lo zaino da sotto di me e presi alcuni spiccioli dalla tasca anteriore. Mi alzai con le poche forze che avevo e mi misi zaino in spalla, poi mi diressi verso la macchinetta che c'era nell'altro corridoio in fondo vicino alla finestra che dava del cortile posteriore. Appena girare l'angolo e alza la testa mi venne un colpo al cuore. " Lui " era lì in fondo alla stanza rettangolare, i jeans a vita bassa, una maglietta bianca e il cellulare all'orecchio. Faceva avanti e indietro fissandoti le scarpe consumate. In un primo momento pensai di girare i tacchi e andarmene, ma poi il gran testa di cazzo decise di alzare lo sguardo inchiodandolo su di me. Cosa potevo fare? Se scappavo c'avrei fatto una bella figura di merda e in più se non mi prendevo quel benedetto caffè sarei svenuta entro i prossimi dieci minuti. Quindi dopo aver preso un grande respiro ed essermi calmata mi avviai apparso abbastanza veloce. Mentre gli passavo di fianco senti che la persona dall'altra parte del telefono lo stava chiamando. Lui sbatte gli occhi e portò il cellulare di nuovo all'orecchio.
<<Si, si Josh. Scusa mi sono distratto...>> disse e a quelle parole io sorrisi. Guardavo i vari pulsanti sulla macchinetta leggendo ma non capendo niente dal momento che ero concentrata sulla presenza di Zayn. Alla fine premetti il pulsante dove c'era scritto "caffè lungo". Nello stesso momento in cui il caffè e cominciò a cadere giù, Zayn chiuse la chiamata con Josh. Ci lanciamo alcune occhiate mentre quella macchinetta faceva un casino della madonna. Non so come, non so da dove presi tutto quel coraggio, ma gli parlai.
<< vuoi un caffè?>> gli chiesi ancora prima di accorgermi di aver parlato. Lui mi fissò sorpreso e schiuse la bocca.
<<No...no grazie sto bene così>> disse schierandosi la voce e mettendosi le mani in tasca. Annuii e presi il caffè dalla macchinetta iniziando a sorseggiarlo. Era bollente ma non ci feci caso dal momento che mi concentravo a cercare di calmare il mio tremolio.
<<Come stai?>> gli chiesi ancora.
<<Tutti bene, tu?>> rispose con nonchalance. Sembrava quasi che tra noi non fosse mai successo niente.
<<Bene, grazie>> risposi guardando il caffè è già metà.
<< non sembra. Hai il viso stanco e delle occhiaie assai visibili. Sicura tutto apposto?>> insiste peccando la testa di lato. Lo fissai per un po'.
<< sì tranquillo solo... Piccoli pensieri che mi tormentano>> dici lasciandogli qualche veloce occhiata, infatti lo vidi annuire.
<<Si, più o meno stesso problema>> disse. Io sorrisi.
Mi girai guardando il cortile dove quelli dell'ultimo anno, come noi, stavano giocando a basket. Tra loro c'era anche Francis. Ad un certo punto senti di fianco a me la sua presenza è trattenne il respiro finendo poi il caffè e buttando il bicchierino nel cestino a fianco alla macchinetta.
<<Senti...Zayn io volevo chiederti scusa per il mio comportamento... Soprattutto per la sera del compleanno di Alice. Sono stata una vera stronza>>
<<Beh se è per questo dovrei scusarmi anch'io. Sono stato più stronzo di te, cosa difficile>>
<< non so se prenderlo come complimento o come insulto Malik>> dissi per poi ridere insieme a lui.
Mi mise un braccio intorno alle spalle e mi baciò la fronte. Io chiusi gli occhi e mi lasciai coccolare. Dopo un paio di minuti, che per me durano troppo poco, si scaccò.
<< vado sennò la prof mi dà per disperso>> disse iniziando a camminare all'indietro.
<<Okay>> risposi.
<<Tu non ci vai in classe?>>
<<Diciamo che ci sono già stata>>
<<E...?>>
<<Niente...mi sono scannata con la Foster>> tizi alzando le spalle. Lui iniziò a ridere.
<<Una cosa da nulla allora>> disse sempre con un sorriso stampato in faccia.
<< allora ci vediamo dopo...ciao>> mi saluto e io faccio un segno del capo in risposta.
<< se bastava essere gentile per fare pace l'avrei fatto subito che cazzo>> dissi in uso solo tra me e me appoggiando la fronte al vetro. Guardai per un tempo indefinito un punto qualsiasi del cortile, poi la campanella suonò destandomi dei miei pensieri. Così, decisi di avviarmi in classe.
<<No, ma sei seria?!>> disse Tatiana facendo una faccia buffa facendomi ridere.
<<Hai visto che con un po' di gentilezza e pazienza si risolve tutto?>> di chi è la bionda facendo la faccia di chi la sa lunga.
<<Si ma adesso non ti montare troppo la testa sapientona>> dischi tirandole una carta, che la preso in pieno.
<<Solo perché hai compiuto diciott'anni. Ancora hai tante cose da imparare>> continuò la mora. Lei alzò le mani in sua difesa.
<<Va bene, scusatemi>> disse ridendo.
<<A proposito... Ancora non ci hai detto cosa è successo quella sera con Mark>> dissi guardando maliziosamente e Tatiana si unì a me.
<<Uh...niente. C'erano i miei genitori, cosa mai potevi concludere? Ma comunque il giorno dopo è stato più interessante...>> disse Alice è bevendo un sorso di coca.
<<Io invece ho concluso quella sera è come se ho concluso>> disse aria e io e la bionda scoppiammo a ridere.
<<Solo io me ne sono andata a letto perché stavo quasi svenendo>> dissi aprendo le braccia facendo una faccia indignata.
<<Tranquilla arriverà il tuo momento>> mi rassicurò Tatiana.
<<Grazie, questo mi è di conforto>>
<<Anzi...mi sa proprio che sta arrivando ora>> disse Alice guardando a sinistra.
Lo feci anch'io e naturale te quando si tratta di lui, rimasi imbambolata.
<<Ciao ragazze c'è un posto per me e Valerie?>> ci chiese non appena arrivo abbastanza vicino.
Tatiana si mise le mani sulla fronte, Alice guardò me e solo io mi degnai di rispondere.
<<Si, certo>> dissi sforzando di fare un sorriso. Poco dopo al fianco del moro comparì "quella" che ci lanciò un'occhiata furente. Lui le sussurrò qualcosa all'orecchio e subito il suo sguardo si rilassò. Poi si sedettero, è giusto giusto Valerie capito vicino a me. La tensione era palpabile e se n'erano accorti tutti. Iniziammo a mangiare in silenzio dal momento che nessuno aveva il coraggio di aprire bocca, tranne per mangiare. Alzai lo sguardo e vidi che Alice e Tatiana si fissavano preoccupate. Poi guardai Zayn che tranquillo, o almeno così sembrava, si gustava la sua pasta al pomodoro. Io non ce la facevo, quella situazione mi sembrava troppo strana e mi metteva addosso una strana agitazione. Dovevo parlare al più presto con Valerie, chiarire tutto, non volevo più essere un problema per nessuno e non volevo che loro fossero un problema per me. Così lasciai andare la forchetta e mi avvicinai al suo orecchio.
<<Ti devo parlare>>

Ma buonasera bella gente! Come va? Piaciuto il capitolo? Vi ho lasciato un po' di suspense??? (È suspense vero? Non è altro...😳) vabbè la. Osa importante è che quei due hanno fatto pace no?😂
Non ho niente da dirvi quindi se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento💬 votate👍🏻👎🏾 se vi va seguitemi🚶🏼🏃🏻 e buona lettura📖📖😘😘

Loving HimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora