Chapter twelve.

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Ti! Ti! Ti! Ti! Ti!

Ecco che la sveglia iniziò a fracassare i maroni con quel suo antipatico suono alle sette spaccate di mattina. 

Io, sotto il piumone rosso non mi mossi e cercai di ignorarla, anche se la cosa era molto difficile. 

Passati due minuti decisi di staccarla, tanto ormai il suo lavoro era compiuto, mi ero svegliata. Poggiai un piede a terra e lo ritirai subito lanciando un piccolo urletto a causa del pavimento troppo freddo. 

Riprovai e stavolta cercai di non dare peso ai piccoli brividi che mi trapassavano il corpo mentre mi dirigevo in bagno. 

Dopo essermi lavata mi vesti, indossai paio di jeans chiari e una di quelle felpe all'interno con la pelliccia, grigia. Legai i capelli in una coda alta e presi lo zaino.

Come al solito mia mamma era già andata a lavoro lasciandomi la mia solita tazza con il latte e i cereali. 

Feci colazione con calma e poi sparecchiai.

Indossai il piumino senza maniche nero ed uscii. Salii sulla moto e partii con un rombo.

<<Dov'è Tatiana?>> dissi quando entrai in classe. 

La diretta interessata alzò la mano e mi sorride. Mi avvicinai velocemente e la stritolai in un abbraccio rompi ossa, canticchiandole una versione abbastanza stonata di 'tanti auguri'.

<<Diciannove anni! Ammazza!>> dissi staccandomi da lei. 

<<Già...sono diventata una vecchia>> disse facendo il broncio.

<<Ma stai zitta! Guarda me allora! Sei ancora giovane e bella! Con un'intera vita davanti!>> dissi. 

Rise insieme ad Alice che nel frattempo si era avvicinata. 

Iniziammo a parlare aspettando che la professoressa arrivasse. Ad un certo punto vidi Alice guardare dietro le mie spalle poi spostò lo sguardo su di me e tossì leggermente. 

Mi voltai lentamente avendo già una vaga idea di chi fosse. Quando i miei occhi incontrarono i suoi sentii come se una lama di ghiaccio mi trapassò il petto.

Ci fissammo per un po' dopodiché rivolsi lo sguardo di nuovo sulle mie amiche. 

<<Ti sta guardando ancora>> sussurrò Tatiana guardando dietro di me. 

<<Lascia stare>> dissi strattonandola dal braccio. 

<<Che stronzo>> disse tornando a noi. 

<<Come va?>> chiese ingenuamente Alice guardandomi con i suoi occhioni verdi. 

<<Diciamo che cane e gatto vanno più d'accordo>> 

<<Vorremmo fare qualcosa per aiutarti>> disse la bionda accarezzandomi la spalla. 

<<Tranquille...io sto bene>> feci un sorriso e loro annuirono anche se per niente convinte. 

<<Oh...ehm...Mel?>> mi chiamò Tatiana.

<<Alla festa ci saranno anche 'quei due', purtroppo ho saputo di questa storia dopo che avevo già distribuito gli inviti e naturalmente non ho potuto ritirarli, mi dispiace tanto>> disse sinceramente.

<<Non ti preoccupare, questa è una faccenda che riguarda me, Valerie e Zain. Tu come Alice non c'entrate niente e non dovete entrarci>> dissi sorridendole. 

Arrivata la professoressa ci andammo a sedere e vicino a me si sedette Olga dato che il suo posto era stato occupato da 'qualcun altro'.

<<Devi andarci>>

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