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«Perchè non hai un posto dove farlo»

«Solo per questo?»

«Ti voglio aiutare»

«I tuoi genitori che ne pensano?»

«Tu cosa pensi che pensino?»

«Non so, te lo sto chiedendo per questo motivo»

«Prova a pensarci»

«Beh...forse glielo hai chiesto e ti hanno detto si...oppure lo stai facendo a loro insaputa, nonostante ti abbiano detto di no»

«È la prima opzione»

«Davvero?»

«Cosa?»

«Perchè? Non sono del vostro stesso ceto sociale» disse con voce ovvia.

In realtà si, ma non voleva che nessuno lo sapesse.

I suoi genitori non l'avevano mai amata realmente, a loro interessava solo avere potere.

Potere.

E altro potere.

Essere i migliori.

E far circolare solo cose positive nascondendo tutte le cose negative della loro azienda.

Non voleva che si sapesse che provenisse da quella famiglia, voleva solo fare qualcosa di suo senza che nessuno la associasse a loro dicendo che le avevano dato una mano e dato tutto quello che in futuro avrebbe avuto.

«I miei genitori non guardano la ricchezza, ma il talento»

«Non gli ho dimostrato nulla, come possono aver accettato?»

«Ehm...» disse grattandosi la nuca colpevole.

«Cosa hai fatto?» disse con un tono serioso fermandosi sul posto sapendo che aveva fatto qualcosa.

«Nulla di troppo brutto...credo»

«Dimmi cosa hai fatto»

«Gli ho portato un tuo lavoro» disse sganciando la bomba.

«Che tipo di lavoro e quando?»

«Quello di presentare l'azienda dei nostri sogni, ieri»

«Hai mostrato ai tuoi genitori il mio lavoro, ed hanno accettato perchè gli è piaciuto il mio lavoro!?» chiese incredula. 

Prima che Jessica venisse a prenderlo  a casa, il padre lo chiamò, dicendogli che sia a lui che a sua moglie piacque molto il materiale che gli fornì riguardante Jessica, aggiungendo inoltre che gli avrebbe fatto piacere averla con loro in azienda.

Il ragazzo non era completamente sicuro che le sarebbe piaciuto, forse voleva che il progetto dell'azienda fosse privato...forse non avrebbe dovuto farlo senza il suo permesso... Tante paranoie gli stavano circondando la mente.   

«Beh...mi dispia-» disse scusandosi, interrotto da un gesto che non si sarebbe aspettato dalla ragazza rimanendo imbambolato per un momento, realizzando ciò che era appena successo.

«Non rimanere imbambolato» disse abbracciandolo.

Non so cosa mi stava succedendo, mi sentivo bene, abbracciarlo mi confortava, ma mi dava fastidio perchè significava che avevo bisogno di lui e questo non mi piaceva.

«N-non sei arrabbiata?»

«Non molto»

In parte lo era, perchè le aveva preso il lavoro senza permesso, ma lo aveva fatto perchè voleva aiutarla, aiuto non richiesto, ma era meglio stare con lui piuttosto che stare con qualcun altro per circa due mesi quasi ogni giorno a cui non piaceva.

Rimasero abbracciati per un po', con lui che le accarezzava con una mano i capelli e con l'altra le accarezzava la schiena, mentre lei aveva le braccia attorno alla sua vita con la testa poggiata sul suo petto guardando lateralmente gli alberi.

«Qualcosa non va?» chiese prendendole con una mano il mento.

Lo guardò ed improvvisamente interruppe il contatto visivo, non riuscendolo a mantenere.

Non riusciva a sostenere il suo sguardo?

Non andava affatto bene.

Cosa le stava succedendo?

«Hm?» chiese richiamando la sua attenzione.

«Nulla» disse volendo sciogliere l'abbraccio.

«Hm?» chiese impedendole di sciogliere l'abbraccio stringendola a sé.

«Grazie» disse indecisa se dirglielo o meno guardandolo negli occhi o almeno provando a non abbassare lo sguardo.

«Per?» chiese con sorrisetto sul volto volendo sentirselo dire.

E lei lo sapeva benissimo e per questo motivo lo trovò antipatico.

«Per avermi aiutato in una cosa di cui non ne ero nemmeno a conoscenza» 

«Devi terminare sempre con del sarcasmo vero?»

«Non sempre» rispose pensandoci.

«Grazie»

Vedendo che non si sarebbe allontanata circondò con le sue braccia il suo collo, mentre la ragazza circondò i suoi fianchi, parlando, in maniera spontanea i due si stavano dondolando lateralmente.

«Per?»

Fece come lui.

«Per oggi, mi sono davvero divertito, è stato...perfetto»

«Beh...ammetto che sono stata abbastanza brava»

«Okay, ma non te la tirare troppo eh»

Alzò le spalle spallucce.

«Mi è piaciuto molto, mi hai sorpreso, non me lo aspettavo così divertente»

«Beh quindi sono stata la migliore?»

«In cosa?»

«Sei uscito con una decina di ragazze e hai detto gli appuntamenti erano stati noiosi perchè ti avevano portato in dei ristoranti di lusso e bla bla bla»

«Ritieni che questo sia un appuntamento?»

«Tu cosa lo ritieni?»

«Te lo ho chiesto io per prima»

«Ritengo...che sia un uscita tra amici»

«Solo un uscita tra amici?»

«Con un buon amico»

«Pensi che io sia un tuo buon amico?»

«Beh...si»

«Ti comporti in questo modo con tutti i tuoi amici?»

«Dipende dal tipo di amico» disse pensandoci.

Era vero, non che lei avesse così tanti amici, ma il suo comportamento dipendeva dal tipo di persona e rapporto che aveva con quella persona.

«Quindi tu esci, dormi, baci, abbracci in questo modo i tuoi amici?»

Rimase un po' sorpresa alle parole del ragazzo non aspettandosi parole simili.

«Non incominciare»

Di recente la stava davvero confondendo comportandosi in questo modo, anche ora lo sta facendo.

È come se avesse voluto sentirsi dire qualcosa, ma la ragazza non capiva cosa.

«Non rispondi? Beh significa che anche io dovrò essere il migliore»

«Come?»

«Fa nulla, la prossima volta organizzerò qualcosa» disse sciogliendo l'abbraccio, prendendola per mano camminando.

Non ti riguarda ~Jeon Jungkook~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora