XXV. Tamacti

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Scusate l'attesa! In questi mesi ho avuto molto da fare e soprattutto pensare! Il tempo per scrivere era proprio impensabile, ma ora sono qui e spero di aggiornare più frequentemente, voglio davvero finire questa storia!

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Scusate l'attesa! In questi mesi ho avuto molto da fare e soprattutto pensare! Il tempo per scrivere era proprio impensabile, ma ora sono qui e spero di aggiornare più frequentemente, voglio davvero finire questa storia!

I Cuorassiti erano come animali. E come gli animali avevamo acquisito negli anni varie doti, modi di fare e di agire diverse a quelle degli umani.

Ormai mi avvicinavo alla fine del mio percorso vitale, non vedevo bene come quando ero stato trasformato, e presto la cecità avrebbe colpito anche i miei occhi.

Ma una cosa che ancora mi distingueva fra i Cuorassiti vecchi come me, era l’udito, fino e chiaro come quello di un giovane.

Mi ero accorto che erano nelle nostre tracce dal rumore dei loro passi sul suolo, ed anche se non erano molto vicini, capii che non erano dei semplici Cuorassiti affamati che avevano annusato l’odore di Selva.
Si muovevano troppo veloci per essere dei Cannibali morti di fame.
Erano allenati e pesanti, dovevano essere dei militari o peggio, i soldati della strega.

Non eravamo al sicuro, e Selva non avrebbe resistito ancora a lungo, non potevamo continuare a correre per molto tempo.

Dovevo trovare un nascondiglio e farlo in fretta.
Smisi di correre quando sentii un urlo alle mie spalle.

Selva era a terra, il volto sudato e con un espressione di dolore sul viso.

Mi chinai per vedere cosa era successo, notando che la sua caviglia era rimasta incastrata su una tagliola.

Si stringeva il polpaccio vicino alla ferita sanguinante e piangeva, provando orgogliosamente a trattenere  i singhiozzi.

Provai ad aprirla con le mani, stringendo i denti per la forza. Non era la prima volta che mi imbattevo in quelle trappole per animali, molto diffuse in quei boschi infiniti.

Il sangue continuava ad uscire e i denti metallici della tagliola ad affondare nella sua carne giovane.
Vederla soffrire così mi spezzava il cuore, e finalmente riuscii ad aprire la trappola e liberare la sua gamba.

La ferita era molto profonda e continuava a sanguinare senza sosta.
La aiutai ad alzarsi e le passai un braccio sotto alle spalle .
Zoppicava su un piede solo completamente appoggiata su di me, l’espressione sofferente e ormai senza forza.

Ci trovavamo nelle rive di Campell river. Kenan ci aveva avvisato che avremmo trovato dei giovani Cuorassiti molto affamati, ma non c’erano scorciatoie, ed ora quell’inconveniente ci stava rallentando pericolosamente.

Avrebbero sentito l’odore dell’umana ovunque, non aveva senso nascondersi.

Stavamo correndo sulla sponda del fiume, quando mi venne un idea.
Mi bloccai, affinando l'udito, aspettando che quei mostri si avvicinavano.

-Che fai?-

Selva mi guardó confusa, non capendo perché ci fossimo fermati.
I loro passi erano sempre più vicini, riuscivo quasi a sentire le loro mascelle allargarsi per accogliere la carne della mia umana.
-Tamacti! Stanno arrivando!-

Il mercante di cuori (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora