Cover by @mightbetori
Dopo la terza guerra mondiale la popolazione è decimata. I sopravvissuti vivono allo stremo, affrontando la carestia e la fame, tornando indietro di quasi cent'anni.
Le terre delle ombre sono divise in due sezione. Quelli di s...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Quando mi incamminai verso la via di casa ero confuso e scombussolato come ogni volta che lasciavo la caverna di Mama Mandombe.
Non aveva aiutato a schiarirmi le idee. Per la prima volta in trentacinque anni, non sapevo che cosa fare. Ero sempre stato molto veloce e ragionevole a prendere delle decisioni, anche più complicate di quella che mi si presentava davanti, e di solito era sempre la scelta giusta.
Avrei forse dovuto parlane con qualcuno oltre ad Ombra, ma non potevo fidarmi. Se qualcuno in quel posto avesse scoperto che nascondevo la puledra ricercata dalla strega, mi avrebbero dato in pasto ai mutanti.
Ero Nervoso perché non avevo mai dovuto affrontare un problema del genere prima di allora, e non mi piaceva non avere le cose sotto controllo.
Quando entrai in casa fui sorpreso di trovare Ombra e Selva chiacchierare animatamente, entrambe con una bottiglia di birra ghiacciata fra le mani.
Ero quasi certo di aver incontrato quella ragazzina da qualche parte, per quanto improbabile.
Appena mi vide entrare si zittí e mi guardò curiosa. Mi chiesi quanto dovesse essere difficile per lei fidarsi di noi, due Cuorassiti che l’avevano praticamente rinchiusa.
-Bentornato. Pensavo ci avresti messo più tempo, a dir il vero. Ricordo che quando vai da Mama, non torni mai a casa prima dell’alba.-
Ignorai le parole della mia amica e presi una birra dal frigo, notando che ce n'erano meno di prima che me ne andassi.
-La ragazzina ha caldo, sta andando avanti di birre ghiacciate, visto che pure la tua acqua è torbida. Non resisterà a lungo qui, per il caldo o per l’alcool, chi lo sa.- Disse Ombra indifferente.
L'umana effettivamente non aveva un bell'aspetto. I suoi capelli castani erano incollati al volto sudato e le labbra erano nuovamente secche e screpolate, nonostante avesse appena bevuto.
-Portiamola al negozio. Deve bere dell’acqua, non birra. –
-Cosa? Nel mio negozio? Un’umana ? Sei impazzato! –
-Ci sono i frigoriferi, starà bene la. Non voglio che muoia nel mio letto.-
Le mie parole dure colpirono entrambe le due donne in modo differente.
Selva spalancò gli occhi dallo stupore, o forse per la paura.
-Cosa ti ha detto la strega?- Mi chiese Ombra improvvisamente più seria.
Le lanciai un occhiata sperando che capisse al volo che non ne volevo parlare davanti alla puledra, anche se in realtà non volevo parlarne affatto.
Arrivare fino al negozio senza che nessuno si accorgesse di lei poteva essere un problema. Un umano non passava di certo inosservato. Decidemmo che avremmo corso il rischio, proteggendo alla ben meglio la ragazza per tutto il tragitto.